Non è stata una bella serata quella di ieri al consiglio
comunale di Corleone. Com’era prevedibile, la maggioranza ha bocciato l’ordine
del giorno presentato dalle opposizioni (Pd e “Mi ci vedo”), con cui si intendeva
condannare la mancata costituzione di parte civile del Comune di Corleone nel
processo “Grande passo” contro Antonino Di Marco, accusato di gravi reati di
mafia, chiedendo al sindaco Savona di rassegnare le dimissioni. Incredibilmente
il sindaco Lea Savona era assente, lasciando la sua maggioranza a difendere
posizioni indifendibili. Per la verità, alla fine del dibattito, gli otto consiglieri
di maggioranza presenti in aula (Sorisi, Vintaloro, Di Miceli, Lupo, Scianni,
Bruno, Provenzano e Macaluso) si sono astenuti, mentre i sette dell’opposizione
(Siragusa, Gambino B., Gambino S., Piazza, Cardella, Paternostro e Schillaci)
hanno votato a favore, ma per la legge dei numeri l’ordine del giorno non è
stato approvato. La maggioranza, però, non ha scritto una bella pagina nella
storia della lotta alla mafia. E nel centesimo anniversario dell’assassinio di
Bernardino Verro, sindaco di Corleone, assassinato dalla mafia nel 1915, non è
una bella notizia. GUARDA I DOC FOTOGRAFICI
Eppure i termini della questione, tutti documentati con
note ufficiali dell’avvocato di fiducia del comune Stefano Siragusa e del
sindaco Lea Savona, sono emersi abbastanza chiaramente nel dibattito consiliare.
Non è stato un incidente la mancata costituzione di parte civile, ma una precisa
scelta del legale, comunicata con nota dell’8 ottobre, condivisa dal sindaco e,
a quel che scrive il primo cittadino nel comunicato stampa del 20 ottobre, letto
in aula nella seduta dello stesso giorno, condiviso anche dalla giunta nella
riunione del 9 ottobre. Perché questa scelta? Per quanto possa sembrare
ridicola e incredibile, la motivano così: da colloqui ufficiosi tra l’avvocato
e il giudice, pare che quest’ultimo abbia detto che non era certo della possibilità
di potere ammettere come parte civile il comune di Corleone. Allora, per non
correre il rischio di… non essere ammessi come parte civile, l’avvocato, il
sindaco e la giunta hanno scelto di non presentare nemmeno l’istanza. Così hanno
avuto la certezza. Incredibile, ma vero, come emerge dai documenti che
pubblichiamo allegati a questo articolo.
Costituirsi parte civile non è un obbligo di legge, ma
una scelta etica e politica. Sindaco e giunta di Corleone hanno scelto di non
costiutuirsi, facendo oggettivamente, al di là ci auguriamo della loro stessa volontà,
un grosso favore alla mafia e ai mafiosi coinvolti nel processo, che così
avranno una parte in meno da fronteggiare. È normale? Riteniamo di no. Corleone
sta tornando davvero indietro. C’è da essere preoccupati. (dp)
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