La notizia dell'operazione "Grande Passo" |
IL CONSIGLIO
COMUNALE
DI CORLEONE
PREMESSO che in data 23/09/2014 veniva messa a segno nel territorio
del corleonese un’importante operazione antimafia denominata “Grande passo”,
nella quale veniva azzerata la nascente cosca mafiosa con a capo il corleonese
Antonino Di Marco che aveva instaurato un sodalizio mafioso insieme ad altri
esponenti provenienti da Palazzo Adriano;DI CORLEONE
CONSIDERATO che il Sig. Antonino Di Marco, all’epoca dei fatti, era un impiegato in forza al Comune di Corleone e che, dalle notizie emerse in quella circostanza e grazie alle intercettazioni ambientali, lo stesso effettuava le riunioni con i suoi sodali presso l’ufficio comunale dove prestava servizio, ubicato nello stadio di Corleone;
CONSIDERATO che, a seguito di un dibattito consiliare
sull’argomento, immediatamente successivo agli arresti, le forze politiche
condannavano unanimemente i fatti accaduti e sollecitavano una forte presa di
posizione da parte dell’Amministrazione comunale nei confronti del Di Marco e
la costituzione di parte civile in occasione del processo che sarebbe stato
celebrato;
TENUTO CONTO che in
quella stessa occasione il Sindaco Lea Savona rassicurava il Consiglio sulla
volontà di costituzione di parte civile da parte del Comune al processo, come
parte lesa;
CONSIDERATO che detta costituzione di parte civile del Comune di
Corleone appariva necessaria per proseguire il processo di riscatto dalla mafia
da parte delle istituzioni e di tutti i suoi cittadini onesti;
DATO ATTO che la legittimità della costituzione di parte civile
veniva ampiamente motivata dall’avv. Stefano Siragusa, legale incaricato dal
comune di Corleone, nell’atto formale di costituzione di parte civile depositato
in data 16 giugno 2015;
DATO ATTO che lo stesso avv. Siragusa in una nota del 26 agosto
2015, indirizzata al Sindaco di Corleone e al dott. Mannina e acquisita in data
28 agosto agli atti della VII Commissione consiliare e della Presidenza del
Consiglio comunale, comunicava che il 12 ottobre avrebbe avuto inizio nelle
forme del rito abbreviato presso la Corte di Assise di Appello di Palermo il
giudizio a carico di Di Marco Antonino ed altri 6 imputati e che, in quella
occasione, sarebbe stata sua intenzione depositare formale atto di costituzione
di parte civile nell’interesse del Comune di Corleone, ma segnalava la
necessità della emissione di una nuova delibera di giunta con la espressa
indicazione degli estremi del procedimento penale n. 11482/2012 R.G.N.R. a
carico di Di Marco Antonino ed altri;
DATO ATTO che con delibera della G.M. n. 154 del 2 ottobre 2015
l’Amministrazione comunale dava incarico legale per la costituzione di parte
civile nel procedimento di cui sopra all’avv. Stefano Siragusa, con le modalità
dallo stesso richieste;
PRESO ATTO che nell’udienza del 12/10/2015 l’accusa formulava le
richieste di pena per gli imputati e che, nella stessa occasione si veniva a
conoscenza anche dei soggetti costituitisi parte civile al processo, tra i
quali – sorprendentemente – non c’era il comune di Corleone, come riportato in data
15/10/2015 dal quotidiano “La Repubblica Palermo” in un articolo a firma di
Salvo Palazzolo dal titolo “Marcia indietro del Comune di Corleone. Non sarà
parte civile contro i nuovi boss”, che, a quanto si legge, ha lasciato attoniti
gli stessi giudici;
CONSIDERATO che questa notizia rappresenta una grave lesione della
volontà di tutti i cittadini onesti di Corleone che da anni si impegnano per
liberare la nostra città dalla mafia e dalla sua sub-cultura dell’omertà e del
silenzio;
ESPRIME
-
Stupore per la circostanza che fino ad oggi il
sindaco, chiamato pesantemente in causa dall’articolo del quotidiano “La
Repubblica”, non abbia sentito il dovere di emanare un comunicato ufficiale per
spiegare all’opinione pubblica come sia potuto accadere che il Comune di
Corleone non si sia costituito parte civile nel processo a carico di Di Marco
Antonino ed altri;
-
Forte dissenso rispetto alla mancata
costituzione di parte civile del Comune di Corleone al processo “Grande passo”;
-
La consapevolezza che i gravi fatti accaduti
hanno danneggiato in maniera irreparabile la credibilità della Città di
Corleone nei suoi valori più profondi;
-
L’auspicio che il sindaco presenti
immediatamente le proprie dimissioni, nel caso in cui non riuscisse a
dimostrare che la mancata costituzione di parte civile si sia verificata per
cause indipendenti dalla sua volontà.
Corleone, 19/10/2015
I CONSIGLIERI COMUNALI
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