giovedì, ottobre 08, 2015

Carabinieri. Pellegrinaggio alla grotta di S. Rosalia di S. Stefano di Quisquina



Il pellegrinaggio nell'eremo di Santa Rosalia
a Santo Stefano di Quisquina
PELLEGRINAGGIO: Nell’ambito dei festeggiamenti in onore a San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia e della venerazione di Santa Rosalia Patrona di Palermo, il Cappellano Militare Don Salvatore Falzone, responsabile dell’Ufficio Assistenza Spirituale del Comando Legione Carabinieri di Sicilia, ha organizzato un pellegrinaggio spirituale. All’appuntamento di domenica scorsa hanno partecipato circa 60 persone tra Carabinieri in servizio ed in congedo, accompagnati dalle loro famiglie. Partiti da Palermo, i pellegrini sono giunti a  Santo Stefano di Quisquina (AG), visitando l’Eremo e la Grotta di Santa Rosalia. La storia narra che: Rosalia vissuta nel XII secolo, era nata a Palermo, figlia  del conte Sinibaldo e di Maria Guiscarda.
Per lei il padre aveva pianificato un futuro degno delle sue nobili origini. Tra i dodici ed i quattordici anni scappò di casa non volendo sposare il principe che i genitori avevano scelto quale marito, e per dodici anni (1150 - 1162) si era nascosta in una piccola grotta riparata dal fitto bosco della Quisquina, in provincia di Agrigento. La grotta in questione era stata una scelta ben precisa, visto che la Serra Quisquina apparteneva a suo padre, e lei sapeva che essendo  circondata da una fitta vegetazione, era adatta a nasconderla, “Rosalia decide di lasciare gli agi e le ricchezze per cercare Dio nella solitudine e nella preghiera”. Dopo questo periodo di penitenza alla Quisquina, Rosalia decise di tornare a Palermo, dove le fu concesso dalla regina Margherita (moglie del re di Sicilia Guglielmo I), commossa dalla vocazione religiosa della giovane, di trasferirsi in una grotta sul monte Pellegrino dove continuò a vivere in preghiera e in solitudine fino alla morte.
Don Salvatore Falzone ha officiato la Santa Messa nella chiesa dell’Eremo, successivamente  il gruppo è partito per Palazzo Adriano (PA), dove sono stati accolti dagli amministratori locali e da Don Giuseppe Sepa, parroco della chiesa di Piana degli Albanesi. Palazzo Adriano per la sua tipicità, è stato scelto da molti registi quale set per i loro film, tra cui ricordiamo: “Un uomo in ginocchio” di Damiano Damiani con Giuliano Gemma; “Nuovo Cinema Paradiso” (premio oscar 1991) di Giuseppe Tornatore e “La siciliana ribelle” di Marco Amenta.

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