A Milano in via B. Verro |
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Qualche compagno sui social network ha osservato che proprio il mega evento dell’esposizione universale di Milano – trionfo delle multinazionali e del capitalismo - non fosse il luogo più adatto per ricordare Verro. Noi, però, non siamo andati a dare il certificato di legalità all'Expo. Ma a ricordare un personaggio come Verro che voleva legalità e sviluppo ed è morto per i suoi ideali. Abbiamo voluto sottolineare che è bello e significativo che la città di Milano negli anni '20 gli abbia dedicato una via. E abbiamo presentato i prodotti delle coop antimafia e dei produttori onesti.
Noi siamo andati a Milano, in
primo luogo nella via che la città di Milano aveva dedicato a Verro agli inizi
degli anni '20, immagino grazie alla sollecitazione di Nicola Barbato, amico e
compagno di Verro, che la direzione nazionale del PSI aveva mandato lì per
salvargli la vita, perché i mafiosi di Piana volevano assassinare pure lui.
Poi siamo andati all'EXPO, con i nostri contenuti e i nostri valori. Abbiamo parlato di Verro, dei Fasci contadini, della cooperazione democratica, delle affittanze collettive e di come oggi in Sicilia, a Corleone, in mezzo a mille difficoltà, in nome dei valori per cui Verro è morto, vi sono giovani che lavorano sui terreni confiscati alla mafia, si organizzano campi di lavoro a cui partecipano volontari di tutt'Italia ed anche gruppi di migranti. Abbiamo raccontato di un'associazione che sta mettendo insieme produttori di Corleone e della zona, impegnati a produrre cibi genuini nel rispetto dei valori etici del lavoro. E tanta gente lì presente ci ha fatto domande, ci ha chiesto di Verro e di questi nuovi contadini, dei prodotti e del futuro. Credo sia stata una scelta giusta la nostra, che non ha supportato certi disvalori dell'Expo, ma ha provato ad affermare i valori dell'antimafia sociale.
Poi siamo andati all'EXPO, con i nostri contenuti e i nostri valori. Abbiamo parlato di Verro, dei Fasci contadini, della cooperazione democratica, delle affittanze collettive e di come oggi in Sicilia, a Corleone, in mezzo a mille difficoltà, in nome dei valori per cui Verro è morto, vi sono giovani che lavorano sui terreni confiscati alla mafia, si organizzano campi di lavoro a cui partecipano volontari di tutt'Italia ed anche gruppi di migranti. Abbiamo raccontato di un'associazione che sta mettendo insieme produttori di Corleone e della zona, impegnati a produrre cibi genuini nel rispetto dei valori etici del lavoro. E tanta gente lì presente ci ha fatto domande, ci ha chiesto di Verro e di questi nuovi contadini, dei prodotti e del futuro. Credo sia stata una scelta giusta la nostra, che non ha supportato certi disvalori dell'Expo, ma ha provato ad affermare i valori dell'antimafia sociale.
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