martedì, settembre 15, 2015

Siamo stati a Milano per ricordare Bernardino Verro...

A Milano in via B. Verro
Siamo stati a Milano (le Camere del lavoro di Corleone e di Palermo, la Legacoop Palermo, la cooperativa “Lavoro e non solo” e l’associazione “Fior di Corleone”) per una due-giorni (12-13 settembre) indimenticabile, in cui abbiamo ricordato con i compagni e gli amici della Camera del lavoro di Milano e della Cgil Lombardia e della Legacoop lombarda Bernardino Verro, dirigente dei fasci contadini (1892-94), cooperatore è primo sindaco socialista di Corleone, assassinato dalla mafia il 3 novembre 1915. La città di Milano da tempo ha dedicato una via a Verro (la mattina del 12 settembre lo abbiamo ricordato proprio in via B. Verro). All'Expo, nel pomeriggio del 12 e nella mattinata del 13 settembre abbiamo ricordato l’eroe dell’antimafia che voleva lo sviluppo nella legalità. Un progetto che è ancora oggi di estrema attualità, nel quale siamo impegnati a Corleone,a  Palermo e in Sicilia. Domenica mattina all'Expo con lo chef Natale Giunta, che ha avuto il coraggio di ribellarsi al racket delle estorsioni, abbiamo ricordato Bernardino Verro in maniera originale: promuovendo i prodotti belli, buoni e "puliti" di Corleone e della zona.
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Qualche compagno sui social network ha osservato che proprio il mega evento dell’esposizione universale di Milano – trionfo delle multinazionali e del  capitalismo - non fosse il luogo più adatto per ricordare Verro. Noi, però, non siamo andati a dare il certificato di legalità all'Expo. Ma a ricordare un personaggio come Verro che voleva legalità e sviluppo ed è morto per i suoi ideali. Abbiamo voluto sottolineare che è bello e significativo che la città di Milano negli anni '20 gli abbia dedicato una via. E abbiamo presentato i prodotti delle coop antimafia e dei produttori onesti.
Noi siamo andati a Milano, in primo luogo nella via che la città di Milano aveva dedicato a Verro agli inizi degli anni '20, immagino grazie alla sollecitazione di Nicola Barbato, amico e compagno di Verro, che la direzione nazionale del PSI aveva mandato lì per salvargli la vita, perché i mafiosi di Piana volevano assassinare pure lui.
Poi siamo andati all'EXPO, con i nostri contenuti e i nostri valori. Abbiamo parlato di Verro, dei Fasci contadini, della cooperazione democratica, delle affittanze collettive e di come oggi in Sicilia, a Corleone, in mezzo a mille difficoltà, in nome dei valori per cui Verro è morto, vi sono giovani che lavorano sui terreni confiscati alla mafia, si organizzano campi di lavoro a cui partecipano volontari di tutt'Italia ed anche gruppi di migranti. Abbiamo raccontato di un'associazione che sta mettendo insieme produttori di Corleone e della zona, impegnati a produrre cibi genuini nel rispetto dei valori etici del lavoro. E tanta gente lì presente ci ha fatto domande, ci ha chiesto di Verro e di questi nuovi contadini, dei prodotti e del futuro. Credo sia stata una scelta giusta la nostra, che non ha supportato certi disvalori dell'Expo, ma ha provato ad affermare i valori dell'antimafia sociale.

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