Domenico Bertolino |
I “PANIERI” DELLA SPESA
VEICOLANO LO STUPEFACENTE
PALERMO – I Carabinieri della Compagnia di Palermo San Lorenzo hanno condotto,
dalle prime ore della mattinata di ieri, una vasta operazione antidroga,
con l’esecuzione di 23 misure cautelari, di cui 15 in carcere
e 8 (tra arresti domiciliari e obbligo di presentazione alla P.G.), emesse dal
G.I.P. del Tribunale di Palermo, Dottoressa Daniela CARDAMONE, su richiesta
della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati
ritenuti responsabili, a vario titolo di“associazione finalizzata al
traffico illecito di sostanze stupefacenti” e “produzione, traffico e
detenzione illeciti di sostanze stupefacenti”, per essersi associati col fine
di commettere, in concorso tra loro e con più azioni esecutive del medesimo
disegno criminoso, i reati di detenzione ai fini di spaccio e cessione sostanza
stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana (artt. 110 e 81 cpv
C.P. e 73 e 74 D.P.R. 309/1990).
L’esecuzione dei provvedimenti conclude una complessa attività investigativa sviluppata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo San Lorenzo sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo (Procuratore Aggiunto Dott.ssa Teresa PRINCIPATO e Sostituto Procuratore Dott. Siro DE FLAMMINEIS) come naturale prosecuzione dell’attività investigativa - denominata “Horus”- culminata nel gennaio 2014 con l’arresto di 33 persone.
Le indagini riguardano le piazze di spaccio nel quartiere “Zisa”, in
particolare tra le vie Gualtiero Offamilio, Matteo D’Aiello, Bernardo Cabrera,
Regina Bianca e Alcadino da Siracusa, monopolizzate dagli illeciti traffici dei
malviventi che le presidiano quotidianamente, ad ogni ora, e divenuto punto di
riferimento per qualsiasi soggetto che voglia acquistare facilmente dello
stupefacente.
Con l’intento di disarticolare in maniera definitiva il gruppo criminale,
capace di sopravvivere e rinnovarsi nonostante le numerose operazioni di
contrasto portate sinora a termine dalle Forze di Polizia, gli investigatori hanno
predisposto un complesso sistema di videosorveglianza, dotato di moderni
strumenti tecnologici, garantendo una costante e quotidiana osservazione degli
illeciti traffici.
A riscontro delle 23 misure cautelari eseguite oggi sono state documentate
centinaia di “cessioni”, per introiti giornalieri stimati in
oltre 2.000 euro, che hanno portato, in pochi mesi di attività, a:
- segnalare
22 persone alla Prefettura di Palermo ex art. 75 D.P.R. 309/90 per “uso
personale di sostanze stupefacenti”;
- arrestare
13 persone e denunciarne altre 13 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti;
- sequestrare
circa 2 kg di sostanze stupefacenti tra COCAINA, EROINA, HASHISH e MARIJUANA per
un valore complessivo di svariate migliaia di euro, oltre alla somma contante
di 1.000 euro circa, provento dell’illecita attività di spaccio.
L’attività d’indagine ha delineato le caratteristiche di 2 associazioni
criminali finalizzate allo spaccio di sostanze stupefacenti, l’una del tipo
“hashish” e “marijuana”, l’altra del tipo “cocaina” ed “eroina”, dotate di
strutture tendenzialmente gerarchiche per individuare le fonti di
approvvigionamento della sostanza, condividere le basi logistiche utili per lo
stoccaggio, il taglio ed il confezionamento al dettaglio della sostanza,
piazzare sul mercato lo stupefacente e dividerne i frutti, accettando i
conseguenti rischi di un’attività vista come un vero e proprio “lavoro” dai
giovani pusher.
L’associazione dedita ad “hashish” e “marijuana”, con a capo GIARDINA Luca
e MACHI’ Umberto, quella operante nel settore della “cocaina” e dell’ ”eroina”
capeggiata da STASSI Antonino e MISSAGHI Claudio dall’altro.
Dalle indagini, inoltre, è emersa la
partecipazione di altre famiglie della zona negli illeciti traffici, come
dimostrato dai diversi e stretti rapporti di parentela intercorrenti tra gli
indagati, nonché dalle veementi reazioni di tutti gli abitanti del quartiere in
occasione degli interventi dei Carabinieri. In effetti, si è evinto che gli
illegali traffici costituiscono l’unica vera e propria fonte di sostentamento
di interi nuclei familiari residenti nel quartiere, per i cui componenti queste
attività costituiscono la principale occupazione quotidiana. Tali interessi
hanno assicurato la pressoché totale connivenza degli abitanti della zona, i
quali avevano tutto l’interesse a non ostacolare le condotte illecite degli
spacciatori.
La conduzione esclusivamente familiare delle attività di spaccio è di tutto
rilievo nell’organizzazione che smercia eroina e cocaina, costituita dai membri
delle famiglie CATALANO, MISSAGHI e CARDINALE, tutti tra loro imparentati. In
tal caso, ad una parvenza di legalità costituita dalla gestione di un minimarket posto
all’incrocio tra via S. De Perche e vicolo Alcadino da Siracusa, fanno fronte i
traffici illeciti costituiti dalla vendita a clienti abituali di dosi di
cocaina e di eroina. Le immagini registrate dai Carabinieri hanno dimostrato
come l’attività degli indagati si svolgesse in maniera frenetica nell’angusto
vicolo, permettendo di delineare compiti e ruoli degli indagati, i quali, come
api operose, si spostavano tra il minimarket e le proprie abitazioni per
soddisfare le richieste degli acquirenti. La dinamica osservata è sempre la
stessa e consiste nel ricevere l’ordinazione
dal tossicodipendente in
prossimità dell’esercizio commerciale, nel recarsi presso una delle
abitazioni poste al civico 3 o al civico 4 del vicolo, comunicare
l’esigenza ad un complice presente all’interno dell’abitazione e ricevere da
questi la sostanza, frequentemente attraverso un paniere calato dal balcone,
talvolta, invece, afferrando al volo le dosi lanciate, prima di consegnarle, in
cambio della somma di denaro pattuita, al cliente. L’uso del paniere ha
rappresentato una costante per i trasferimenti dello stupefacente, soprattutto
nel caso degli indagati già sottoposti agli arresti domiciliari. Allo stesso
modo è stata rilevata la procedura di approvvigionamento delle scorte di droga,
sovente fornite da STASSI al MISSAGHI e da questi agli altri complici, così
come significativo è l’apporto fornito dalle donne delle famiglie,
sempre pronte a spostare droga e denaro all’interno di un borsello fucsia dal
minimarket alle abitazioni.
L’associazione dedita allo spaccio di hashish e di marijuana ha, invece,
stabilito il suo centro nevralgico all’interno del condominio di via Re
Tancredi dove risiedono GIARDINA Luca, per il quale nemmeno gli arresti domiciliari
cui era sottoposto hanno rappresentato un freno per la gestione delle attività
illegali. Proprio dalla finestra dell’abitazione di GIARDINA Luca, posta al
piano terra, sono stati registrati interessanti incontri tra gli indagati,
rilevando come l’arrestato domiciliare fosse solito scavalcare quella finestra
per rientrare repentinamente nell’abitazione in caso di allarme.
Le attività illecite di entrambi i sodalizi sono caratterizzate da una
gestione accentrata da parte di due nuclei familiari, i quali si sono avvalsi
di diversi pusher per la perpetrazione delle attività
criminali. I numerosissimi episodi di spaccio documentati dai Carabinieri del
Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo San Lorenzo hanno dimostrato come
giovani ma esperti spacciatori, con differenti funzioni e compiti,
fossero dediti alla sistematica cessione “al minuto” di sostanze stupefacenti,
utilizzando comuni fonti di approvvigionamento della sostanza, basi logistiche
utili per lo stoccaggio, il taglio ed il confezionamento dello stupefacente da
piazzare sul mercato. È risultato evidente come le dinamiche criminali
monitorate dagli investigatori non consistano nello spaccio in strada
da parte di qualche giovane sprovveduto, ma risultino incardinate in
attività sapientemente organizzate. I due gruppi criminali, rimodulando le
strategie operative, hanno provato a tenere testa ai colpi inferti dai
Carabinieri che, a riscontro delle risultanze investigative, hanno arrestato
diversi pusher in flagranza di reato, sequestrando la sostanza
stupefacente già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio. Ogni tentativo da
parte degli indagati di eludere le investigazioni – facendo convergere nelle
vie adiacenti gli acquirenti e cambiando i nascondigli delle dosi -, però, è
risultato vano.
I gruppi erano dotati di vari nascondigli utilizzati dai pusher,
predisposti nelle immediate vicinanze della zona di spaccio (motorini, usci
delle porte, segnali stradali, passaruota delle auto, grondaie, fori nei muri e
nei marciapiedi, persiane, aiuole), dove provvedevano a depositare periodicamente
il denaro provento delle cessioni e le dosi di stupefacente.
Particolare emblematico è l’indifferenza e la connivenza degli abitanti del
quartiere nei confronti degli spacciatori, infatti sono stati monitorati:
- bambini
che giocano tranquillamente a pochi passi dai pusher, impegnati
nelle illecite attività, e con cui spesso dialogano;
- proprietari
dei mezzi utilizzati quali nascondigli per lo stupefacente che, consapevoli di
tale attività, chiedono “gentilmente” ai pusher di cambiare luogo di
occultamento poiché devono andare via;
- numerose
persone (sia residenti che parenti e conoscenti degli indagati) che accorrono
provando ad ostacolare l’operato dei Carabinieri intervenuti per arrestare un pusher e
sequestrare lo stupefacente e che poi, una volta che i militari hanno lasciato
i luoghi, fanno capannello commentando con fare concitato l’accaduto.
Nella piazza operavano costantemente, su turni giornalieri (mattina –
pomeriggio – sera), 2/3 soggetti che fungevano da “pusher”, “cassieri/rifornitori”
e “vedette”. Per rendere più complessa l’individuazione della cessione e la
configurazione del reato, gli spacciatori operavano in totale sintonia tra loro
effettuando gli scambi in concorso (nessuno aveva mai la disponibilità diretta
ed immediata di un quantitativo di droga che potesse di per sé integrare la
detenzione ai fini di spaccio) sotto la stretta sorveglianza delle vedette che
provvedevano sia ad avvertire del passaggio di pattuglie delle Forze
dell’ordine che ad indirizzare gli acquirenti (i quali è captato che si
rifornissero di sostanza stupefacente più volte nell’arco della stessa
giornata), altamente “fidelizzati”, come testimoniano scene di soggetti che,
dopo essere stati fermati e segnalati per uso personale dai militari, tornavano
a comprare la droga.
Le indagini hanno comprovato che tutto lo stupefacente veniva ceduto con
identico confezionamento (involucri di cellophane trasparente chiuso con la
spillatrice per la marijuana; stecche prive di involucro per l’hashish; involucri
di plastica colorata chiusi “a caldo” per l’eroina e per la cocaina).
I numerosi interventi effettuati dai Carabinieri, a riscontro dell’attività
di indagine in corso, hanno permesso di stilare una sorta di “prezzario”
della droga, a seconda del tipo di sostanza stupefacente e del peso della
singola dose. Tra l’altro è emerso come, in una perfetta logica di mercato,
acquistando maggiori quantitativi si ottenessero sconti sul prezzo: infatti a
fronte dei 15 € pagati per una dose da ¼ di grammo, il costo di una dose da 1
gr. era di appena 30 €.
Nell’ambito del gruppo, i ruoli di pusher o vedetta erano
assolutamente intercambiabili anche nell’arco della medesima giornata. In caso
di arresto di alcuni spacciatori, il gruppo garantiva la prosecuzione
dell’illecita attività, la quale assumeva in alcuni momenti l’aspetto di una
vera e propria “catena di montaggio”.
In particolare, nei momenti immediatamente successivi agli interventi delle
Forze dell’Ordine, i soggetti più esperti delle associazioni criminali - spesso
gli stessi promotori - si occupavano di controllare i vari nascondigli per
recuperare eventualmente del “materiale” non trovato dai militari,
redistribuire lo stupefacente ai nuovi spacciatori, reindirizzare il traffico
di acquirenti nei vicoli adiacenti, oltre a consultarsi per comprendere le
dinamiche di quanto accaduto ed adottare le opportune contromisure.
In tal senso, infatti, si è prepotentemente manifestata la profonda
conoscenza del territorio ed il suo totale controllo da parte degli indagati,
peraltro sempre attentissimi a verificare ogni presenza sospetta in zona. I
Carabinieri, infatti, per agire in quei luoghi, hanno dovuto travestirsi per
confondersi tra residenti e frequentatori della zona, nel tentativo di operare
senza allarmare i residenti che, ciononostante, hanno avvicinato i Carabinieri
camuffati per verificare i motivi della loro presenza in quelle strade.
Il GIP del Tribunale di Palermo ha così accolto le richieste della Procura
della Repubblica, emettendo 23 misure cautelari personali nei confronti di
altrettanti indagati, assicurati alla Giustizia nel corso dell’operazione
svolta questa notte grazie all’impiego di 200 Carabinieri, supportati dalle
unità cinofile antidroga e da personale del Battaglione Mobile.
Al termine della vasta operazione, gli arrestati, a seguito delle formalità
di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale
“Pagliarelli” o sottoposti alle misure cautelari degli arresti domiciliari o
dell’obbligo di presentazione alla P.G..
Palermo, 15 settembre 2015
IN CARCERE
1. BERTOLINO
Domenico, nato a Palermo l’11.08.1995, ivi residente in Via
Cipressi n.78;
2. BUCCAFUSCO Giuseppe,
nato a Palermo il 07.11.1989, ivi residente in Via Offamilio Gualtiero n.27, di
fatto domiciliato in vicolo Seidita n.4;
3. CATALANO
Antonio, nato a Palermo il 23.10.1988, ivi residente in vicolo Alcadino da
Siracusa n.3;
4. CATALANO
Natale, nato a Palermo il 06.12.1951, ivi residente in vicolo Alcadino da
Siracusa n.3;
5. GIARDINA
Luca, nato a Palermo il 17.12.1981, ivi residente in Via Re Tancredi n.86;
6. GIORDANO
Gianluca, nato a Palermo il 23.03.1989, ivi residente in Via Regina Bianca
n.16, di fatto domiciliato in via Regina Bianca n.4;
7. MACHI’
Umberto, nato a Palermo il 12.06.1987, ivi residente in Vicolo Alcadino da
Siracusa n.8;
8. MESSINA
Pietro, nato a Palermo il 27.05.1992, ivi residente in Via alla Grotta
Danisinni n.1;
9. MESSINA
Salvatore, nato a Palermo il 29.09.1991, ivi residente in Via alla Grotta
Danisinni n.10, di fatto domiciliato in via Bernardo Cabrera n.29;
10. MISSAGHI
Claudio, nato a Palermo il 16.06.1987, ivi residente in Via Re Manfredi n.15,
da fatto domiciliata in via S. de Perche n.1;
11. PEDALINO
Raimondo, nato a Palermo il 13.05.1991, ivi residente in Via Castellana
n.123;
12. SCAFIDI
Alessio, nato a Palermo il 03.11.1991, ivi residente in Via Antiocheno
Ammiraglio n.4;
13. SCAFIDI
Benedetto, nato a Palermo il 15.01.1988, ivi residente in Via Antiocheno
Ammiraglio n.4;
14. STASSI
Antonino, nato a Palermo il 10.06.1989, ivi residente in Vicolo Alcadino da
Siracusa n.10;
15. TARALLO
Laura, nata a Palermo il 26.05.1969, ivi residente in Vicolo Alcadino da
Siracusa n.3.
AGLI ARRESTI DOMICILIARI
16. CARDINALE
Giovanna Solange, nata a Palermo il 23.06.1993, ivi residente in Vicolo
Alcadino da Siracusa n.4;
17. CARDINALE
Pietra Jessica, nata a Palermo il 13.08.1989, ivi residente in Via Re
Manfredi n.15, da fatto domiciliata in via S. de Perche n.1;
18. CATALANO
Salvatore, nato a Palermo il 26.10.1991, ivi residente in Via Cipressi n.42
19. GARGANO
Damiano, nato a Palermo il 21.05.1963, ivi residente in Via Colonna Rotta
n.125;
20. GENUARDI
Alessandro, nato a Palermo il 12.07.1979, ivi residente in Cortile
Montechiaro n.2;
OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA
21. CARDINALE
Giovan Battista, nato a Palermo il 13.07.1952, ivi residente in Vicolo
Alcadino da Siracusa nr. 4;
22. CASCINO
Gianluca, nato a Palermo il 14.12.1987, ivi residente in via Bernardo
Cabrera n.8;
23. LA
CORTE Nazareno Davide, nato a Palermo il 24.08.1995, ivi residente in
Cortile Balate n.16;
Le foto degli arrestati. Dall’alto in basso:
BERTOLINO DOMENICO
BUCCAFUSCO GIUSEPPE
CARDINALE GIOVANNA SOLANGE
CARDINALE PIETRA JESSICA
CATALANO ANTONIO
CATALANO NATALE
CATALANO SALVATORE
GARGANO DAMIANO
GENUARDI ALESSANDRO
GIARDINA LUCA
GIORDANO GIANLUCA
MACHI' UMBERTO
MESSINA PIETRO
MESSINA SALVATORE
MISSAGHI CLAUDIO
PEDALINO RAIMONDO
SCAFIDI ALESSIO
SCAFIDI BENEDETTO
STASSI ANTONINO
TARALLO LAURA
BUCCAFUSCO GIUSEPPE
CARDINALE GIOVANNA SOLANGE
CARDINALE PIETRA JESSICA
CATALANO ANTONIO
CATALANO NATALE
CATALANO SALVATORE
GARGANO DAMIANO
GENUARDI ALESSANDRO
GIARDINA LUCA
GIORDANO GIANLUCA
MACHI' UMBERTO
MESSINA PIETRO
MESSINA SALVATORE
MISSAGHI CLAUDIO
PEDALINO RAIMONDO
SCAFIDI ALESSIO
SCAFIDI BENEDETTO
STASSI ANTONINO
TARALLO LAURA
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