La mattina del 22 settembre a Prizzi abbiamo ricordato Giuseppe Rumore, presidente della Lega di miglioramento e segretario della sezione socialista del suo paese. Fu assassinato dalla feroce mafia del feudo 96 anni fa, proprio la sera del 22 settembre 1919, mentre stava aprendo la porta di casa. Come al solito, era stato “scortato” fino a casa da un gruppo di compagni che temevano per la sua incolumità. Ma appena questi si erano accomiatati, i killer gli spararono due colpi di fucile. La moglie ventiduenne, Maria Vallone, aprì il portoncino e se lo ritrovò addosso insanguinato. Mori dopo pochi istanti, lasciando la moglie e la figlioletta Caterina di appena 4 anni. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
Ieri a ricordare Giuseppe Rumore c'erano la CGIL (Gaetano Canzoneri responsabile della Camera del lavoro di Prizzi, Dino Paternostro, responsabile del Dipartimento Legalità e Memoria Storica, e Mario Ridulfo della segreteria provinciale del sindacato), il Comune di Prizzi, rappresentato dal suo sindaco Luigi Vallone, alcuni familiari di Rumore (il nipote Giuseppe, la figlia della moglie di Rumore Rosa Orlando, Michele salamone), una folta delegazione di studenti delle scuole superiori, accompagnati dalla prof.ssa Rosetta Faragi, ed Anna Pecoraro, insegnante in pensione e storica militante socialista. Una cerimonia sobria ma toccante, svoltasi proprio in via Giuseppe Rumore, davanti la casa dove lui abitava e davanti alla quale fu assassinato la sera del 22 settembre di 96 anni fa. Tre le parole d’ordine: Memoria, impegno, futuro!
Nessun commento:
Posta un commento