Un posto di blocco dei Carabinieri a Partinico |
domenica, agosto 30, 2015
Intensa attività di controllo del territorio dei Carabinieri: arrestato un giovane palermitano, denunciati giovani a Bisacquino, Corleone e Roccamena
10° giornata per la custodia del creato. il 1° settembre iniziativa a Ficuzza di Cgil, Cisl e Uil e Arcidiocesi di Monreale
La palazzina reale di Ficuzza dove si terrà l'incontro |
Corleone, disagi nelle scuole, ma non ci saranno i doppi turni
Corleone, i genitori degli alunni in assemblea |
A Prizzi, Filaga delle Idee 2015
L’estate più lunga dello sfruttamento in Puglia. Calamita (Flai-Cgil Foggia): “Troppe parole, è ora di agire”
Il barometro
dell’estate pugliese è fermo, e segna costantemente nero. Su quel che è stato
fin qui e su quel che sarà almeno fino a settembre inoltrato. La stagione
(agricola) ancora in corso è stata marchiata a fuoco come annus horribilis.
Una focalizzazione tanto evidente sulle sorti del bracciantato pugliese (a
torto o a ragione) non si ricordava dai tempi della pubblicazione del reportage
Io, schiavo in Puglia, firmato da Fabrizio Gatti su l’Espresso.
Correva l’anno 2006 e la Puglia, da terra balneare, patria in pectore della
pizzica e della tarantella, vide tramutare la sua immagine in ‘carcere a cielo
aperto’. Tutto insieme, sfumarono le luci dalle piazze salentine e si accesero
su quei campi dove, a migliaia, italiani e stranieri lavoravano chini sulle
piante di pomodoro.
Renzi l'iperberlusconiano
Il premier Renzi a Rimini |
Al meeting
di CL Matteo Renzi ha confessato pubblicamente di essere la prosecuzione del
berlusconismo con altri mezzi. Dalla giustizia all’informazione, dal lavoro
alla riforma istituzionale, non c’è un solo elemento della lobotomizzazione
della democrazia tentata da Berlusconi che Renzi non stia realizzando. Contro
la quale ora ha però poco senso indignarsi. Occorre invece riflettere sul
perché le straordinarie energie che l’antiberlusconismo aveva saputo suscitare
nella società civile non abbiano trovato adeguata espressione politica.
Se si
trattasse di omosessualità diremmo che è stato un coming out. Ma trattandosi di
un cattolico praticante, ed essendosi svolta in una location che più cattolica
non si può, il meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, è d’uopo invece
parlare di CONFESSIONE. Matteo Renzi ha confessato pubblicamente: di essere la
prosecuzione del berlusconismo con altri mezzi, anzi di essere la realizzazione
del berlusconismo adeguata ai tempi, cioè alla non implementazione del
berlusconismo con i mezzi di Berlusconi (l'intermezzo dei governi-nullità Monti
e Letta non merita menzione: de minimis non curat praetor). Confessione
solenne, coram populo e urbi et orbi, che non a caso uno dei
bracci armati del berlusconismo, le falangi devote di CL e del cattolicesimo di
Mammona, ha salutato canonizzando il nuovo leader post Pd a punto di
riferimento.
venerdì, agosto 28, 2015
Nasce il "Polo Zafferano" a Corleone e dintorni
Bulbi di zafferano |
Perché non fare il
salto? Perché restare nel recinto di un piccolo cortile? Ci siamo chiesti.
Perché non mettere insieme tante piccole energie
e farne una bella grande: UN POLO dello zafferano nel territorio del
corleonese. Un piccolo sguardo intorno e
sono spuntati bulbi a Corleone, a Giuliana, Chiusa Sclafani, Bisacquino,
e poi Prizzi e Marineo, San Cipirello. ROSSOCORLEONE & Altre storie di Luciano
Labruzzo, Zafferano di Corleone di Cimò Vincenzo, Zafferano di Giuliana di
Quartararo e Catalinotto, Terra & gusto di Francesco Di Giovanni di Prizzi,
Paolo Palazzolo di San Cipirrello. A questi si affiancano una nutrita pattuglia
di piccoli e piccolissimi amanti del “crocus sativus” che lo allevano nelle
terrazze, nei balconi e nei giardini.
Corleone, i giovani volontari dei campi di lavoro antimafia hanno incontrato il magistrato Michele Prestipino
Da sx: Dino Paternostro, Michele Prestipino, Calogero Parisi |
GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
La Rai inizierà a Cinisi le riprese della fiction su Felicia Impastato
di Giovanni Impastato
Il 7 settembre inizieranno le riprese
per la realizzazione di un film tv dedicato alla figura di mia madre. Noi come
Casa Memoria e come famiglia Impastato abbiamo approvato questo grande
progetto, proposto da Rai1 e prodotto dalla Casa di Produzione "11
Marzo" di Matteo Levi. Si ripete per noi, ma in maniera diversa,
l'esperienza vissuta precedentemente con il film "I Cento Passi"di
Marco Tullio Giordana, film di grande successo, girato a Cinisi nel 1999 con il
coinvolgimento di buona parte della nostra comunità e che è servito a
promuovere il nostro territorio e a far conoscere la figura di Peppino
Impastato in tutto il mondo, con grande rispetto per il lavoro politico di
denuncia, di impegno sociale e culturale portato avanti precedentemente dalla
famiglia, da compagni di militanza e dal "Centro Impastato"di
Palermo. Noi, come familiari prima e come "Casa Memoria" poi, abbiamo
sempre dato il nostro sostegno a chi, con progetti di varia natura, offre un
tributo, e un contributo, alla storia di Peppino e a quello che questa
rappresenta ancora oggi; abbiamo sostenuto molti lavori, anche e
soprattutto, dal basso portati avanti con pochi mezzi economici e di grande
valore come nel caso di Antonio Carella e Gregorio Mascolo, che purtroppo non
hanno avuto la visibilità sperata.
domenica, agosto 23, 2015
Dopo i funerali di Casamonica a Roma. L'arcivescovo di Monreale: sono disgustato
Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale |
Monsignor Pennisi, che nella sua diocesi ha negato
funerali solenni ai capi della mafia, commenta "quel funerale trasformato
in una sceneggiata napoletana che aveva come scopo non tanto quello di invocare
la misericordia di Dio su un uomo che aveva tanti peccati da farsi perdonare,
ma quello di esaltare un capo di un clan di stampo mafioso”.
I funerali
in pompa magna per i boss indignano monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di
Monreale, da sempre
impegnato contro la mafia e contro i suoi tentacoli nel mondo della politica e
delle istituzioni. Per anni sotto scorta a causa delle minacce e delle
intimidazioni, in qualità di vescovo di Piazza Armerina, Pennisi
aveva proibito il funerale pubblico e solenne del boss di Gela Emmanuello. Dopo
essere stato nominato alla guida della Curia di Monreale, invece, ha stabilito,
con decreto, che le confraternite della sua Diocesi non possono accogliere nei
loro organigrammi, tra gli altri, gli autori di “reati disonorevoli” e “gli
appartenenti ad associazioni mafiose”.
Misilmeri. I Carabinieri arrestano un palermitano per il furto di un autocarro
Salvatore De Rosalia |
sabato, agosto 22, 2015
Roma come Corleone: perché non sono stati vietati i funerali del boss?
di ALFIO DI
SCIACCA
Scene del genere non si erano mai viste neanche nella Corleone degli anni
settanta. Per trovare qualcosa di simile bisogna risalire ai funerali di Lucky
Luciano nel 1962 o andare a frugare nella peggiore filmografia sulla mafia.
Cavalli, la carrozza tirata a lucido, Rolls Royce, l’elicottero che lancia
petali di rose e poi amici ed affiliati in lacrime per dare l’estremo saluto al
boss del clan Casamonica, definito senza mezzi termini «Re di Roma». E, per
evitare fraintendimenti, anche la banda che suona la musica de «Il padrino».
Che la mafia non fosse un problema solo siciliano lo si era capito da tempo e
le ultime inchieste su Roma Capitale non hanno fatto che confermarlo. Anni di
malaffare, stragi e inchieste sono però servite alla Sicilia almeno ad alzare
il livello di consapevolezza di istituzioni, forze dell’ordine e, in parte,
anche della società civile.
Corleone non è come Roma: già nel 1993 ha saputo dire "no" ai funerali di un boss
L'articolo di "Repubblica" sui funerali di Luciano Liggio del 17 novembre 1993 |
Nel merito dell'articolo "Roma come Corleone: perchè non sono stati vietati i funerali del boss?", pubblicato sul "Corsera" di oggi, nulla da dire. Il titolo invece è un esempio di PESSIMO GIORNALISMO, imperdonabile per un giornale prestigioso come il Corriere della Sera. Sostenere che Roma è come Corleone rappresenta uno stereotipo dei più stupidi e dei più falsi. Corleone potrà anche essere peggiore di Roma in tante cose. Ma nella capacità di vigilanza per impedire l'ostentazione di potenza alla mafia e ai mafiosi, Corleone è sicuramente più avanti e migliore di Roma. E non da ora, ma almeno dal 1993, quando impedì il funerale pubblico per il boss mafioso Luciano Liggio.
La Sicilia, Emanuele Macaluso, il socialismo ed il futuro della sinistra …
Emanuele Macaluso |
Dopo una
parte dedicata alla lunga, prestigiosa carriera sindacale e politica di
Macaluso credo che il punto più interessante dell’intervista sia quando Falci
pungola Macaluso affinché dica la sua sull’attuale “scenario”politico. Il
novantunenne Macaluso non le manda a dire e parte dicendo che l’attuale
Esecutivo ignora la questione meridionale. Vero, verissimo come del resto
indifendibile è nel merito e nella sostanza la “ratio” che muove questo Governo
e la sua maggioranza politico-parlamentare che conta, ahinoi, numerosi
meridionali e siciliani.
Il paradigma violento che in epoca normanna decretò la fine dell’Islam siciliano
Un momento del convegno sull'islam |
Il convegno
di Buccheri sul rapporto tra musulmani e cristiani nella Sicilia normanna si è
dimostrato pari alle attese, per l’ampia partecipazione di pubblico e per il
tenore molto qualificato della discussione, su una vicenda storica che, per
quanto lontana nel tempo, non manca di agganci significativi con l’attualità.
Gli studiosi invitati a relazionare, Carlo Ruta, Ferdinando Raffaele e
Sebastiano Tusa (Ferdinando Maurici non è potuto essere presente ma la sua
relazione sarà presente negli atti), si sono trovati a dipanare una tematica
complessa, e la complessità è stata, a tutti gli effetti, il motivo dominante
delle loro relazioni.
giovedì, agosto 20, 2015
Ficuzza (Corleone), ricordati il colonnello Russo e l'insegnante Costa, assassinati dalla mafia il 20 agosto 1977
Un momento della cerimonia davanti alla stele |
mercoledì, agosto 19, 2015
martedì, agosto 18, 2015
Corleone: il Comitato Pro Ospedale ha incontrato l’Azienda Sanitaria
Un momento della conferenza dei sindaci di ieri mattina |
COSMO, “CAMAMORA...”
Cosmo Di Carlo al Cidma |
«Qoelet cercò di trovare pregevoli detti e scrisse con esattezza parole di
verità. Le parole dei saggi sono come pungoli; come chiodi piantati...». Le
“parole” radicali, ancor prima che tentativi di abbozzare interrogativi
esistenziali, si addensano nella tua stessa vita: bene e male, vita e morte,
libertà e responsabilità, verità e ipocrisia, Dio e il nulla.
Ho la tentazione in queste poche righe di premettere al tuo nome, Cosmo, il solito convenevole “carissimo”, ma francamente, conoscendoti un po’ in questi anni, ritengo sia una lancetta troppo spuntata, oggi! A Mario dicevo tante volte che dovevo farti visita e invece non sono più venuto... Posso solo, con molto rammarico, camminare dentro le lettere umane di un uomo, che ritrovo tra le colonne dei tuoi articoli. Magari di una “breve”, le tante che mi rileggevi tra un dolcino e un tè!
Ho la tentazione in queste poche righe di premettere al tuo nome, Cosmo, il solito convenevole “carissimo”, ma francamente, conoscendoti un po’ in questi anni, ritengo sia una lancetta troppo spuntata, oggi! A Mario dicevo tante volte che dovevo farti visita e invece non sono più venuto... Posso solo, con molto rammarico, camminare dentro le lettere umane di un uomo, che ritrovo tra le colonne dei tuoi articoli. Magari di una “breve”, le tante che mi rileggevi tra un dolcino e un tè!
CASANOSTRA di Mario Midulla... ricorda Cosmo Di Carlo
Cosmo Di Carlo durante un servizio televisivo |
lunedì, agosto 17, 2015
Oggi la città di Corleone ha accompagnato Cosmo nel suo ultimo viaggio...
Un momento dei funerali in Matrice |
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