Circa un
anno fa' un gruppo di famiglie senza casa, non avendo alcuna risposta
dall'amministrazione comunale, decidono autonomamente di occupare i locali
abbandonati da anni siti in Via Maqueda 334, gli stessi sono di proprietà
dell'Opera Pia Principe di Palagonia. A seguito di tale occupazione Nino Rocca,
attivista del Comitato di lotta per la casa 12 Luglio, scrive l'articolo che
leggete sotto.
IL 29/06/2015 Nino Rocca viene invitato dal Marasciallo della Caserma Carini e gli viene comunicato di essere stato denunciato dall'Avvocato Cataliotti per averlo diffamato, i Carabinieri informano Nino che stanno eseguendo le dovute indagini e successivamente Nino Rocca, con il supporto di un Avvocato, deciderà quale forma difensiva mettere in atto.
"QUALCUNO
calpesta la memoria del principe di Palagonia. E a farlo non sono certo le
dodici famiglie di senza casa che da tre mesi occupano il primo piano, vuoto da
anni, dell'Istituto di via Maqueda, dell'ex opera Pia "Corrado Lancia di
Brolo".IL 29/06/2015 Nino Rocca viene invitato dal Marasciallo della Caserma Carini e gli viene comunicato di essere stato denunciato dall'Avvocato Cataliotti per averlo diffamato, i Carabinieri informano Nino che stanno eseguendo le dovute indagini e successivamente Nino Rocca, con il supporto di un Avvocato, deciderà quale forma difensiva mettere in atto.
Quelle
famiglie, dopo essersi rivolte all'assessorato alla casa, non ricevendo alcuna
risposta, hanno deciso di occupare il primo piano di una Ipab (Istituto
Pubblico di Assistenza e Beneficenza). Ma la risposta del giovane presidente
del consiglio di amministrazione di quella Ipab, l'avvocato Cataliotti
Lucantonino del Grano, nominato nel settembre del 2013, non si è fatta
attendere, con la denuncia degli occupanti e la richiesta di sgombero.
Il tutto
nonostante il sindaco di Palermo, da cui dipende la nomina di due consiglieri
della Ipab, abbia chiesto, due mesi fa, la requisizione delle Opere Pie che
risultassero disponibili per accogliere i senza casa.
Ma ciò che è
ancora di più paradossale è il fatto che l'Opera Pia di cui Cataliotti è
presidente nominato dall'assessore agli enti locali, era di Francesco Paolo
Gravina principe di Palagonia, il cui ritratto campeggia al municipio di
Palermo, tra le immagini dei sindaci dal passato più glorioso.
Francesco
Paolo Gravina, infatti, aveva dedicato la sua vita, all'inizio dell'800, ai più
poveri, alle famiglie senza casa. Il principe di Palagonia, in occasione del
colera del 1823 che aveva seminato vittime tra i più poveri e soprattutto tra
coloro che non avevano un tetto sopra la testa, aveva accolto, con l'aiuto
delle suore della Carità, all'Albergo delle povere, più di mille tra uomini,
donne e bambini. Francesco Paolo Gravina in qualità di pretore di Palermo e di
presidente della commissione centrale della Sanità, tentò non solo di trovare
una soluzione al terribile problema dei senza casa, ma sollecitò le autorità
cittadine a provvedere alla pulizia della città, onde evitare o diminuire i
terribili effetti del devastante colera. A questo servivano le opere pie
fondate dal principe che aveva offerto tutti i suoi beni e la sua stessa vita a
favore dei poveri. Tutto ciò, per il consiglio di amministrazione dell'Opera
pia e per il suo presidente non ha alcun valore.
Ora, pur
considerando l'evoluzione subita dalle Opere pie dalla legge Rattazzi del 3
Agosto del 1862 che requisiva le stesse ponendole sotto il controllo dello
Stato, sino alla legislazione successivamente modificata dal 1945 al 2011, che
rendeva più autonome le stesse istituzioni, ma sotto il controllo, tuttavia,
della Regione e del Comune, c'è da chiedersi in che modo le Ipab intendano
salvaguardare le finalità statuarie per le quali sono nate. Sembrerebbe che
l'amministrazione di alcune Ipab sia attenta solo ai canoni di una impresa
sociale da rendere produttiva per l'autofinanziamento dei suoi impiegati e
dello stesso Consiglio.
In altre
parole alcune di esse, somigliano sempre più ad un contenitore autoreferenziale
utile solo a pagare gli stipendi o il gettone di presenza, a coloro che sono
beneficiati dai potenti di turno, secondo le logiche di potere dei tanti
sottogoverni amministrati dalla Regione e dal Comune."
Scrive Sergio Di Vita su
Facebook: io proporrei intanto di attendere l'esito delle indagini preliminari: può darsi che si approdi a un non luogo a procedere. E poi:
- nelle more delle indagini preliminari, invitiamo Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, a esprimersi pubblicamente - se vuole - sulla vicenda, dato che fu lui stesso a sfiduciare il suddetto avvocato in merito al suo incarico di presidenza all'IPAB proprio in seguito ai fatti denunciati da Nino nell'articolo incriminato;
- prima o dopo l'esito delle indagini preliminari, potremmo organizzare una azione nonviolenta di massa, ovvero una autodenuncia collettiva e pubblica, sottoscrivendo l'articolo in questione, e chiedendo formalmente e con ampia diffusione mediatica all'avvocato Cataliotti Del Grano di denunciare anche noi, per favore.
1 commento:
l'ipab principe di palagonia ospita una rsa e i componenti cda e il suo presidente Cataliotti la gestivano senza gettoni o compensi a titolo gratuito per spirito di servizio e perchè il sindaco orlando sapeva dell'0nestà degli individuati che hanno accettato l'incarico per il bene della città. Se poi fa più notizia dare case e smantellare le ipab ad ogni costo, ecco che allora devono sgombrare le vecchiette della rsa e lasciare a casa i dipendenti e questo non fa notizia. sicuramente il cda e il suo presidente hanno salvaguardato il compito affidatogli e applicato la legge sulla occupazione abusiva. avere incarichi gratuiti ed essere umiliati....che brutto modo di fare politia.... ma.... viva palermo e santa rosalia.
perricone domenica rita
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