di MARIO MIDULLA
CORLEONE -
Sono nove i rilievi che la Corte dei Conti ha mosso al Comune di Corleone
con la deliberazione volta ad accertare la regolarità finanziaria del
rendiconto 2013. Nonostante i chiarimenti richiesti, la Sezione di controllo ha
riscontrato il “persistere di elementi di criticità non sanati”. Considerando
che su questi, sei erano già stati oggetto di pronuncia di accertamento per il
rendiconto 2012, la gravità della deliberazione assume connotati ben al di
sopra del semplice richiamo. Il risultato immediato, subito percepito, riguarda
le attese dei tanti precari che prestano servizio nel Comune corleonese: fino
al termine del 2016 non potranno essere fatte assunzioni a qualunque titolo. La
mancata ottemperanza a utilizzare misure correttive volte a ripristinare gli
equilibri di bilancio, non consentirà tale opportunità.
È pur vero che l’ente si
è difeso adducendo che avrebbe sopperito anche con il recupero dell’evasione
tributaria, ma a un accertamento di evasione di 829.000 euro è corrisposta una
riscossione irrisoria pari a 2.361 euro corrispondente a un valore inferiore
allo 0,3 %. Una nota dolente riguarda i rapporti con le società e gli organismi
partecipati. Si contestano incompletezza di informazioni e mancata
predisposizione della nota informativa, aggravato dall’esistenza di un
“considerevole contenzioso con la società Alto Belice Ambiente, sulla base del
quale la predetta società ha proposto un ricorso per decreto ingiuntivo per
quattro milioni di euro opposto dall’ente”. Piove sul bagnato quando si fa
rilevare il disavanzo di 1.919.000 euro che parla da solo. Da noi contattato,
il sindaco Lea Savona non ha risposto dicendosi impegnata in riunione.
”L’analisi è allarmante rispetto a come è stato strutturato contabilmente il
consuntivo 2013” -dichiara il presidente del consiglio comunale Stefano Gambino
- “risultano tra le criticità evidenziate, in maniera abnorme le spese sul
personale con un limite del 40% rispetto ad una spesa documentata di oltre il
60%. Nel rilievo 2012 c’erano le indicazioni su come attuare una spesa
virtuosa, tenendo conto delle entrate con le relative spese. C'è stato anche il
sollecito del collegio dei revisori di attenersi alle spese obbligatorie, che
invitava l’amministrazione a puntare su quelle, eliminando del tutto quelle non
obbligatorie. Non sono state attuate però e quindi disattese con atti contrari
alle indicazioni, ad esempio, nominando due capi settore e aumentando di fatto
la spesa del personale.”
Sarà compito
del consiglio comunale, oltre che del Sindaco e dell’organo di revisione del
Comune, provvedere all’adozione di misure correttive, come ordinato dalla Corte
dei Conti. E visti i precedenti, non sarà impresa facile.
Dal GdS del 7 luglio 2015
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