È facile parlare di legalità, lotta alla mafia e
trasparenza. Molto meno facile praticarle concretamente e in maniera coerente.
Nell'arte di declamare legalità (solo declamare) l'amministrazione Savona non
ha rivali. Parla parla parla... E basta! Non a caso, nella seduta consiliare di
martedì sera, nella votazione di due mozioni importantissime per dimostrare che
il comune di Corleone sta “senza se e senza ma” dalla parte della legalità e
della trasparenza amministrativa, i consiglieri di maggioranza si sono astenuti e le due
mozioni sono state bocciate. La prima riguardava la proposta dei consiglieri
del PD di revocare il servizio riscossione tributi ad una ditta esterna
"mediata" dall'ASMEL, che il presidente dell’anticorruzione Raffaele
Cantone aveva dichiarato non abilitata ad esercitare questo ruolo.
L'approvazione della mozione sembrava ovvia, se si sta dalla parte della
legalità e contro la corruzione. I consiglieri di maggioranza invece si sono
astenuti, nella consapevolezza che così la mozione sarebbe stata bocciata.
I consiglieri di maggioranza usavano la tessa tattica per
la successiva mozione, con cui i consiglieri PD proponevano di revocare in
autotutela la determina dirigenziale di assunzione (illegittima) di
un'assistente igienico personale per un alunno portare di handicap della scuola
media. Infatti, l'avviso non era stato pubblicato all'albo pretorio del comune,
come falsamente attestato in determina, e il comune non aveva nessuna necessità
di assumere personale esterno con questa qualifica, perché in pianta organica ne
ha almeno 10, come dichiarato dal presidente del consiglio comunale Gambino. Pure
in questo caso l’approvazione della mozione poteva sembrare scontata. Anche perché
non solo la procedura usata presentava gravi irregolarità, ma l’assistente
assunta era figlia di Rosario Lo Bue, indicato dalla polizia e
dalla magistratura come esponente di punta del mandamento mafioso di Corleone, con
alle spalle una condanna per associazione mafiosa. Paradossalmente, però, nella
Corleone “capitale mondiale della legalità”, appena si passava ai voti, i
consiglieri di maggioranza si astenevano anche stavolta, determinando la
bocciatura della mozione.
Gli atti relative ad entrambe le mozioni, ha comunicato
il presidente Gambino, saranno inviate alla Procura della Repubblica e alla
Procura della Corte dei Conti. (dp)
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