RANIERO LA VALLE
Altro che il
diktat europeo alla Grecia! Leggiamo la Carta di Santa Cruz, il documento
finale dell'incontro mondiale dei movimenti sociali con Papa Francesco in
Bolivia (Santa Cruz de la Sierra, 7/8/9 luglio 2015)
Dopo tre
giorni di discussioni, l'incontro Mondiale del Movimenti Popolari ha elaborato
il suo documento finale. Hanno partecipato all'evento circa 1500 persone di
organizzazioni di 40 paesi. Gli assi dei dibattiti avvenuti tra 7 e 9 luglio
sono stati: Terra, Casa e Lavoro. Sintesi di papa Francesco dei diritti
fondamentali per i quali i movimenti sociali devono lottare. Francesco ha partecipato all'incontro giovedi 9 luglio. Nel suo discorso ai
partecipanti ha chiesto perseveranza nell'impegno di lotta per cambiamenti
strutturali e ha affermato che sono urgenti trasformazioni profonde. E' stata
la seconda volta che il Papa ha incontrato i movimenti popolari (la prima è
stata nell'ottobre 2014, in Vaticano). Le risoluzioni finali dell'Incontro, definite Carta di Santa Cruz, sostengono
nella stessa linea di Francesco il superamento di un "modello sociale,
politico, economico e culturale in cui mercato e denaro si sono convertiti nei
regolatori delle relazioni umane a tutti i livelli". Oltre a questo, la
Carta affronta la preoccupazione per il degrado ambientale.
VERSIONI IN ITALIANO, SPAGNOLO E INGLESE
VERSIONI IN ITALIANO, SPAGNOLO E INGLESE
Carta de Santa Cruz
Le organizzazioni sociali riunite nel Secondo Incontro Mondiale dei
Movimenti Popolari, a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, nei giorni 7-8-9
luglio 2015, concordano con il Papa Francesco sul fatto che le problematiche
sociale e ambientale emergono come due facce della medesima moneta. Un sistema
incapace di garantire terra, casa e lavoro per tutti, che mina la pace tra le
persone e mette a rischio la stessa sopravvivenza della Madre Terra, non può
continuare a gestire il destino del pianeta.
Dobbiamo superare un modello sociale, politico, economico e culturale in cui il mercato e il denaro si sono convertiti nei regolatori delle relazioni umane a tutti i livelli. Il nostro grido, il grido dei più esclusi e marginalizzati, obbliga i potenti a comprendere che non si può continuare così. I poveri del mondo si sono sollevati contro l'esclusione sociale che soffrono quotidianamente. Non vogliamo sfruttare, né essere sfruttati. Non vogliamo escludere né essere esclusi. Vogliamo costruire un modo di vita nel quale la dignità innalzi sopra tutte le cose.
Dobbiamo superare un modello sociale, politico, economico e culturale in cui il mercato e il denaro si sono convertiti nei regolatori delle relazioni umane a tutti i livelli. Il nostro grido, il grido dei più esclusi e marginalizzati, obbliga i potenti a comprendere che non si può continuare così. I poveri del mondo si sono sollevati contro l'esclusione sociale che soffrono quotidianamente. Non vogliamo sfruttare, né essere sfruttati. Non vogliamo escludere né essere esclusi. Vogliamo costruire un modo di vita nel quale la dignità innalzi sopra tutte le cose.
Per questo ci impegniamo a:
1. Stimolare e approfondire il processo del cambiamento.
Riaffermiamo il nostro impegno nei processi di trasformazione e liberazione
come risultato dell'azione dei popoli organizzati che, a partire dalle loro
memorie collettive prendono la storia nelle loro mani e decidono di
trasformarla per dar vita alle speranze e alle utopie che ci chiamano a
rivoluzionare le strutture più profonde di oppressione, dominazione,
colonizzazione e sfruttamento.
2 Vivere bene, in armonia con la Madre Terra
Continueremo a lottare per difendere e proteggere la Madre Terra, promuovendo l' "ecologia integrale" di cui parla il papa. Siamo fedeli alla filosofia ancestrale del "Ben vivere", nuovo ordine di vita che propone armonia e equilibrio nelle relazioni tra gli esseri umani e tra questi e la natura.
La terra ci appartiene e noi apparteniamo alla terra. Dobbiamo occuparcene e lavorarla a beneficio di tutti. Vogliamo leggi ambientali in tutti i paesi, in funzione della cura de beni comuni.
Esigiamo la riparazione storica e una demarcazione giuridica che garantisca i diritti dei popoli indigeni a livello nazionale e internazionale promuovendo un dialogo sincero per superare i diversi e molteplici conflitti che attraversano i popoli indigeni, nativi, contadini e afrodiscendenti.
Continueremo a lottare per difendere e proteggere la Madre Terra, promuovendo l' "ecologia integrale" di cui parla il papa. Siamo fedeli alla filosofia ancestrale del "Ben vivere", nuovo ordine di vita che propone armonia e equilibrio nelle relazioni tra gli esseri umani e tra questi e la natura.
La terra ci appartiene e noi apparteniamo alla terra. Dobbiamo occuparcene e lavorarla a beneficio di tutti. Vogliamo leggi ambientali in tutti i paesi, in funzione della cura de beni comuni.
Esigiamo la riparazione storica e una demarcazione giuridica che garantisca i diritti dei popoli indigeni a livello nazionale e internazionale promuovendo un dialogo sincero per superare i diversi e molteplici conflitti che attraversano i popoli indigeni, nativi, contadini e afrodiscendenti.
3. Sostenere un lavoro dignitoso
Noi ci impegniamo a lottare a difesa del lavoro come diritto umano. Per la creazione di fonti di lavoro dignitoso, per la progettazione e realizzazione di politiche che restituiscano a tutti i diritti del lavoro eliminati dal capitalismo neoliberista, come il sistema di sicurezza sociale, le pensioni e il diritto di sindacalizzazione.
Respingiamo la precarizzazione, la terziarizzazione e vogliamo che si superi il lavoro informale con l'inclusione, e che non siano mai utilizzati persecuzione e repressione.
Sosteniamo anche la causa dei migranti, delle persone costrette a spostarsi, dei rifugiati. Chiediamo con forza ai governi dei paesi ricchi che deroghino da tutte le norme che prevedono trattamenti discriminatori contro di loro e che vengano stabilite forme di regolarizzazione che eliminino il lavoro schiavo, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento del bambini.
Spingeremo verso forme alternative di economia, tanto in aree urbane che in zone rurali. Vogliamo un'economia popolare e sociale comunitaria che protegga la vita delle comunità e che la solidarietà prevalga sul profitto. Per questo è necessario che i governi sostengano gli sforzi che provengono dalle basi sociali.
Noi ci impegniamo a lottare a difesa del lavoro come diritto umano. Per la creazione di fonti di lavoro dignitoso, per la progettazione e realizzazione di politiche che restituiscano a tutti i diritti del lavoro eliminati dal capitalismo neoliberista, come il sistema di sicurezza sociale, le pensioni e il diritto di sindacalizzazione.
Respingiamo la precarizzazione, la terziarizzazione e vogliamo che si superi il lavoro informale con l'inclusione, e che non siano mai utilizzati persecuzione e repressione.
Sosteniamo anche la causa dei migranti, delle persone costrette a spostarsi, dei rifugiati. Chiediamo con forza ai governi dei paesi ricchi che deroghino da tutte le norme che prevedono trattamenti discriminatori contro di loro e che vengano stabilite forme di regolarizzazione che eliminino il lavoro schiavo, il traffico di esseri umani e lo sfruttamento del bambini.
Spingeremo verso forme alternative di economia, tanto in aree urbane che in zone rurali. Vogliamo un'economia popolare e sociale comunitaria che protegga la vita delle comunità e che la solidarietà prevalga sul profitto. Per questo è necessario che i governi sostengano gli sforzi che provengono dalle basi sociali.
4. Migliorare i nostri quartieri e costruire abitazioni dignitose
Denunciamo la speculazione e la mercantilizzazione dei terreni e dei beni urbani. Respingiamo gli sgomberi forzati, l'esodo e la crescita degli agglomerati marginalizzati. Respingiamo qualsiasi tipo di persecuzione giudiziaria contro chi lotta per una casa per la sua famiglia, perché riteniamo che l'abitazione sia un diritto umano fondamentale che deve avere carattere universale.
Esigiamo politiche pubbliche partecipative che garantiscano il diritto alla casa, all'integrazione urbana dei quartieri marginalizzati e l'accesso integrale all'habitat per edificare case con sicurezza e dignità.
Denunciamo la speculazione e la mercantilizzazione dei terreni e dei beni urbani. Respingiamo gli sgomberi forzati, l'esodo e la crescita degli agglomerati marginalizzati. Respingiamo qualsiasi tipo di persecuzione giudiziaria contro chi lotta per una casa per la sua famiglia, perché riteniamo che l'abitazione sia un diritto umano fondamentale che deve avere carattere universale.
Esigiamo politiche pubbliche partecipative che garantiscano il diritto alla casa, all'integrazione urbana dei quartieri marginalizzati e l'accesso integrale all'habitat per edificare case con sicurezza e dignità.
5. Difendere la Terra e la sovranità alimentare
Vogliamo la riforma agraria integrale per distribuire la terra in modo giusto e equo. Richiamiamo l'attenzione dei popoli verso la nascita di nuove forme di accumulazione e speculazione su terra e territorio, trattati come merci, legati all'agrobusiness che promuove la monocultura distruggendo la biodiversità, consumando e contaminando l'acqua, facendo spostare popolazioni contadine e utilizzando veleni agricoli che contaminano gli alimenti.
Riaffermiamo la nostra lotta per l'eliminazione definitiva della fame, per la difesa della sovranità alimentare e per la produzione di alimenti sani. Rifiutiamo con forza la proprietà privata dei semi da parte dei grandi gruppi industriali, così come l'introduzione di prodotti transgenici, che sostituisco quelli nativi, poiché distruggono la riproduzione della vita e della biodiversità, creano dipendenza alimentare e causano effetti irreversibili sulla salute degli essere umani e sull'ambiente. In questo senso riaffermiamo la difesa delle conoscenze tradizionali dei popoli indigeni in relazione all'agricoltura sostenibile.
Vogliamo la riforma agraria integrale per distribuire la terra in modo giusto e equo. Richiamiamo l'attenzione dei popoli verso la nascita di nuove forme di accumulazione e speculazione su terra e territorio, trattati come merci, legati all'agrobusiness che promuove la monocultura distruggendo la biodiversità, consumando e contaminando l'acqua, facendo spostare popolazioni contadine e utilizzando veleni agricoli che contaminano gli alimenti.
Riaffermiamo la nostra lotta per l'eliminazione definitiva della fame, per la difesa della sovranità alimentare e per la produzione di alimenti sani. Rifiutiamo con forza la proprietà privata dei semi da parte dei grandi gruppi industriali, così come l'introduzione di prodotti transgenici, che sostituisco quelli nativi, poiché distruggono la riproduzione della vita e della biodiversità, creano dipendenza alimentare e causano effetti irreversibili sulla salute degli essere umani e sull'ambiente. In questo senso riaffermiamo la difesa delle conoscenze tradizionali dei popoli indigeni in relazione all'agricoltura sostenibile.
6. Costruire la pace e la cultura dell'incontro.
Ci impegniamo, a partire dalla vocazione pacifica dei nostri popoli, a intensificare le azioni collettive che garantiscano la pace tra tutte le persone, i popoli, le religioni, le etnie e le culture.
Riaffermiamo la pluralità delle nostre identità culturali e tradizionali che devono convivere armoniosamente senza che alcune si sovrappongano sulle altre. Noi ci leviamo contro la discriminazione della nostra lotta, perché stanno criminalizzando i nostri costumi.
Condanniamo qualsiasi tipo di aggressione militare e ci mobilitiamo perché cessino immediatamente tutte le guerre e le azioni destabilizzatrici o i colpi di Stato che attentano alla democrazia e alla volontà dei popoli liberi. Rifiutiamo l'imperialismo e le nuove forme di colonialismo, militari, finanziarie o mediatiche. Ci pronunciamo contro l'impunità dei potenti e a favore della libertà dei lottatori sociali.
Ci impegniamo, a partire dalla vocazione pacifica dei nostri popoli, a intensificare le azioni collettive che garantiscano la pace tra tutte le persone, i popoli, le religioni, le etnie e le culture.
Riaffermiamo la pluralità delle nostre identità culturali e tradizionali che devono convivere armoniosamente senza che alcune si sovrappongano sulle altre. Noi ci leviamo contro la discriminazione della nostra lotta, perché stanno criminalizzando i nostri costumi.
Condanniamo qualsiasi tipo di aggressione militare e ci mobilitiamo perché cessino immediatamente tutte le guerre e le azioni destabilizzatrici o i colpi di Stato che attentano alla democrazia e alla volontà dei popoli liberi. Rifiutiamo l'imperialismo e le nuove forme di colonialismo, militari, finanziarie o mediatiche. Ci pronunciamo contro l'impunità dei potenti e a favore della libertà dei lottatori sociali.
7. Combattere la discriminazione
Noi ci impegniamo a lottare contro qualsiasi forma di discriminazione tra esseri umani, sia per differenze etniche, colore della pelle, genere, origine, età, religione o orientamento sessuale. Tutte e tutti, donne e uomini dobbiamo avere gli stessi diritti. Condanniamo il maschilismo, qualsiasi forma di violenza contro la donna, in particolare il femminicidio e gridiamo: Non una di meno!
Noi ci impegniamo a lottare contro qualsiasi forma di discriminazione tra esseri umani, sia per differenze etniche, colore della pelle, genere, origine, età, religione o orientamento sessuale. Tutte e tutti, donne e uomini dobbiamo avere gli stessi diritti. Condanniamo il maschilismo, qualsiasi forma di violenza contro la donna, in particolare il femminicidio e gridiamo: Non una di meno!
8. Promuovere la libertà di espressione
Promuoviamo lo sviluppo dei mezzi di comunicazione alternativi, popolari e comunitari, di fronte all'avanzare dei monopoli mediatici che nascondono la verità. L'accesso all'informazione e alla libertà di espressione sono diritti dei popoli e fondamento di qualsiasi società che si pretenda democratica, libera e sovrana.
La protesta è una forma legittima di espressione popolare. E' un diritto e quelli che lo esercitano non devono essere perseguitati.
Promuoviamo lo sviluppo dei mezzi di comunicazione alternativi, popolari e comunitari, di fronte all'avanzare dei monopoli mediatici che nascondono la verità. L'accesso all'informazione e alla libertà di espressione sono diritti dei popoli e fondamento di qualsiasi società che si pretenda democratica, libera e sovrana.
La protesta è una forma legittima di espressione popolare. E' un diritto e quelli che lo esercitano non devono essere perseguitati.
9. Mettere scienza e tecnologia e servizio dei popoli
Ci impegniamo a lottare perché scienza e conoscenze siano utilizzate a servizio del benessere dei popoli. La scienza e la conoscenza sono conquiste di tutta l'umanità e non possono essere a servizio del profitto, dello sfruttamento, della manipolazione o dell'accumulazione di ricchezze da parte di alcuni gruppi. Vogliamo che le università si riempiano di gente e le conoscenze siano orientate a risolvere i problemi strutturali più che a generare ricchezze per le grandi corporation. Vogliamo denunciare e controllare le multinazionali farmaceutiche che, da un lato lucrano espropriando conoscenze millenarie dei popoli nativi e dall'altro speculano e generano profitti sulla salute di milioni di persone, mettendo gli affari prima della vita.
Ci impegniamo a lottare perché scienza e conoscenze siano utilizzate a servizio del benessere dei popoli. La scienza e la conoscenza sono conquiste di tutta l'umanità e non possono essere a servizio del profitto, dello sfruttamento, della manipolazione o dell'accumulazione di ricchezze da parte di alcuni gruppi. Vogliamo che le università si riempiano di gente e le conoscenze siano orientate a risolvere i problemi strutturali più che a generare ricchezze per le grandi corporation. Vogliamo denunciare e controllare le multinazionali farmaceutiche che, da un lato lucrano espropriando conoscenze millenarie dei popoli nativi e dall'altro speculano e generano profitti sulla salute di milioni di persone, mettendo gli affari prima della vita.
10. Respingiamo il consumismo e sosteniamo la solidarietà come progetto di
vita. Sosteniamo la solidarietà come progetto di vita personale e collettiva.
Ci impegniamo a lottare contro l'individualismo, l'ambizione, l'invidia e
l'avidità che si annidano nella nostra società e spesso in noi stessi.
Lavoreremo instancabilmente per sradicare il consumismo e la cultura dello
spreco. Continueremo a lavorare per costruire ponti tra i popoli che ci
permettano di abbattere i muri dell'esclusione e dello sfruttamento.
Carta de Santa Cruz
Las organizaciones sociales reunidas en el Segundo Encuentro Mundial de
Movimientos Populares, en Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, durante los días 7,
8 y 9 de julio de 2015, coincidimos con el Papa Francisco en que la
problemática social y ambiental emergen como dos caras de la misma moneda. Un
sistema que no puede brindar tierra, techo y trabajo para todos, que socava la
paz entre las personas y amenaza la propia subsistencia de la Madre Tierra, no
puede seguir rigiendo el destino del planeta.
Debemos superar un modelo social, político, económico y cultural donde el
mercado y el dinero se han convertido en el eje regulador de las relaciones
humanas en todos los niveles.
Nuestro grito, el de los más postergados y marginados, obliga a que los
poderosos comprendan que así, no se puede seguir. Los pobres del mundo se han
levantado contra la exclusión social que sufren día a día. No queremos explotar
ni ser explotados. No queremos excluir ni ser excluidos. Queremos construir un
modo de vida en el que la dignidad se alce por encima de todas las cosas.
Por eso, nos comprometemos a:
-
Impulsar y profundizar el proceso de cambio
Reafirmamos nuestro compromiso con los procesos de cambio y liberación como
resultado de la acción de los pueblos organizados, que desde su memoria
colectiva toman la historia en sus manos y se deciden a transformarla, para dar
vida a las esperanzas y las utopías que nos convocan a revolucionar las
estructuras más profundas de opresión, dominación, colonización y explotación.
-
Vivir bien en armonía con la Madre Tierra
Seguiremos luchando para defender y proteger a la Madre Tierra, promoviendo
la “ecología integral” de la que habla el Papa Francisco. Somos fieles a la
filosofía ancestral del “Vivir Bien”, nuevo orden de vida que propone armonía y
equilibrio en las relaciones entre los seres humanos y entre éstos y la
naturaleza.
La tierra no nos pertenece, nosotros pertenecemos a la tierra. Debemos
cuidarla y labrarla en beneficio de todos. Queremos leyes medioambientales en
todos los países en función del cuidado de los bienes comunes.
Exigimos la reparación histórica y un marco jurídico que resguarde los
derechos de los pueblos indígenas a nivel nacional e internacional, promoviendo
un diálogo sincero a fin de superar los diversos y múltiples conflictos que
atraviesan los pueblos indígenas, originarios, campesinos y afrodescendientes.
- Defender
el trabajo digno
Nos comprometemos a luchar por la defensa del trabajo como derecho humano.
Por la creación de fuentes de trabajo digno, por el diseño e implementación de
políticas que restituyan todos los derechos laborales eliminados por el
capitalismo neoliberal, tales como los sistemas de seguridad social, de
jubilación y el derecho a la sindicalización.
Rechazamos la precarización, la tercerización y buscamos que se supere la
informalidad a través de la inclusión, nunca con persecución ni represión.
Asimismo, levantamos la causa de los migrantes, desplazados y refugiados.
Instamos a los gobiernos de los países ricos a que deroguen todas aquellas
normas que promueven un trato discriminatorio contra ellos y establezcan formas
de regulación que eliminen el trabajo esclavo, la trata, el tráfico de personas
y la explotación infantil.
Impulsaremos formas alternativas de economía, tanto en áreas urbanas como
en zonas rurales. Queremos una economía popular y social comunitaria que
resguarde la vida de las comunidades y en la que prevalezca la solidaridad por
sobre el lucro. Para esto es necesario que los gobiernos fortalezcan los
esfuerzos que emergen de las bases sociales.
- Mejorar
nuestros barrios y construir viviendas dignas
Denunciamos la especulación y mercantilización de los terrenos y los bienes
urbanos. Rechazamos los desalojos forzosos, el éxodo rural y el crecimiento de
los barrios marginados. Rechazamos cualquier tipo de persecución judicial
contra quienes luchan por una casa para su familia, porque entendemos a la
vivienda como un derecho humano básico, el cual debe ser de carácter universal.
Exigimos políticas públicas participativas que garanticen el derecho a la
vivienda, la integración urbana de los barrios marginados y el acceso integral
al hábitat para edificar hogares con seguridad y dignidad.
- Defender
la Tierra y la soberanía alimentaria
Promovemos la reforma agraria integral para distribuir la tierra de manera
justa y equitativa. Llamamos la atención de los pueblos sobre el surgimiento de
nuevas formas de acumulación y especulación de la tierra y el territorio como
mercancía, vinculadas al agro-negocio, que promueve el monocultivo destruyendo
la biodiversidad, consumiendo y contaminando el agua, desplazando poblaciones
campesinas y utilizando agro-tóxicos que contaminan los alimentos.
Reafirmamos nuestra lucha por la eliminación definitiva del hambre, la
defensa de la soberanía alimentaria y la producción de alimentos sanos.
Asimismo rechazamos enfáticamente la propiedad privada de semillas por grandes
grupos agroindustriales, así como la introducción de productos transgénicos en
sustitución de los nativos, debido a que destruyen la reproducción de la vida y
la biodiversidad, crean dependencia alimentaria y causan efectos irreversibles
sobre la salud humana y el medio ambiente. De igual manera, reafirmamos la
defensa de los conocimientos tradicionales de los pueblos indígenas sobre la
agricultura sustentable.
-
Construir la paz y la cultura del encuentro
Nos comprometemos, desde la vocación pacífica de nuestros pueblos a
intensificar las acciones colectivas que garanticen la paz entre todas las
personas, pueblos, religiones, etnias y culturas.
Reafirmamos la pluralidad de nuestras identidades culturales y tradiciones
que deben convivir armónicamente sin que unas sometan a otras. Nos levantamos
en contra de la criminalización de nuestra lucha, pues están criminalizando
nuestras costumbres.
Condenamos cualquier tipo de agresión militar y nos movilizamos por el cese
inmediato de todas las guerras y de las acciones desestabilizadoras o golpes de
Estado, que atentan contra la democracia y la elección de los pueblos libres.
Rechazamos el imperialismo y las nuevas formas de colonialismo, sean militares,
financieras o mediáticas. Nos pronunciamos contra la impunidad de los poderosos
y a favor de la libertad de los luchadores sociales.
-
Combatir la discriminación
Nos comprometemos a luchar contra cualquier forma de discriminación entre
los seres humanos, sea por diferencias étnicas, color de la piel, género,
origen, edad, religión u orientación sexual. Todos nosotros, mujeres y hombres, debemos tener los mismos derechos. Condenamos el
machismo, cualquier forma de violencia contra la mujer, en particular los
femicidios, y gritamos ¡Ni una menos!.
-
Promover la libertad de expresión
Promovemos el desarrollo de medios de comunicación alternativos, populares
y comunitarios, frente al avance de los monopolios mediáticos que ocultan la
verdad. El acceso a la información y la libertad de expresión son derechos de
los pueblos y fundamento de cualquier sociedad que se pretenda democrática,
libre y soberana.
La protesta es también una legítima forma de expresión popular. Es un
derecho y quienes lo ejercemos no debemos ser perseguidos por ello.
-
Poner la ciencia y tecnología al servicio de los pueblos
Nos comprometemos a luchar para que la ciencia y el conocimiento sean
utilizados al servicio del bienestar de los pueblos. Ciencia y conocimiento son
conquistas de toda la humanidad y no pueden estar al servicio de la ganancia,
explotación, manipulación o acumulación de riquezas por parte de algunos
grupos. Persuadimos a que las universidades se llenen de pueblo y sus
conocimientos estén orientados a resolver los problemas estructurales más que a
generar riquezas para las grandes corporaciones. A denunciar y controlar a las
multinacionales farmacéuticas que por un lado, lucran con la expropiación de
conocimientos milenarios de los pueblos originarios y, por el otro, especulan y
generan ganancias con la salud de millones de personas, poniendo el negocio por
delante de la vida.
- Rechazamos
el consumismo y defendemos la solidaridad como proyecto de vida
Defendemos la solidaridad como proyecto de vida personal y colectivo. Nos
comprometemos a luchar contrael individualismo, la ambición, la envidia y la
codicia que anidan en nuestras sociedades y muchas veces en nosotros mismos.
Trabajaremos incansablemente para erradicar el consumismo y la cultura del
descarte.
Seguiremos trabajando para construir puentes entre los pueblos, que nos
permitan derribar los muros de la exclusión y la explotación!
Letter from Santa Cruz
Santa Cruz de la Sierra, july 9 2015
Social
organizations gathered at the Second World Meeting of People's Movements, in
Santa Cruzde la Sierra, Bolivia, on days 7, 8 and July 9, 2015, we agreed with
the Pope Francisco in whichsocial and environmental issues emerge as two sides
of the same coin. A system that can notprovide land, housing and work for all,
that undermines peace between people and threatens thevery survival of Mother
Earth, can not continue to control the destiny of the planet.We must overcome
social, political, economic and cultural model where the money market andhave
become the regulator axis of human relations at all levels.Our shout, the one
of the most neglected and marginalized, forces powerful people to
understandthat things can not continue in this way. The world's poor have risen
up against social exclusiondaily suffered. We do not want to exploit or be
exploited. We do not want to exclude or beexcluded. We want to build a way of
life in which the dignity to rise above all things.
Therefore, we
will:
1. Promote and
deepen the process of changeWe reaffirm our commitment to the processes of
change and liberation as a result of the action oforganized peoples, from their
collective memory take history into their hands and decided totransform it, to
give life to the hopes and utopias that call us revolutionize the deeper
structures ofoppression, domination, colonization and exploitation.
2. Live well in
harmony with Mother EarthWe will continue fighting to defend and protect Mother
Earth, promoting "integral ecology" ofwhich the Pope speaks
Francisco. We are faithful to the ancient philosophy of "Living Well"
neworder of life that proposes harmony and balance in the relationship between
humans and betweenhumans and nature. The earth does not belong to us, we belong
to the land. We must take care anddress it for the benefit of all. We want
environmental laws in all countries in terms of caring for thecommon good. We
demand the historical reparation and a legal framework that protects the
rightsof indigenous peoples at the national and international level, promoting
sincere dialogue toovercome the diverse and multiple conflicts that cross the
indigenous, native, peasant and Afrodescendants.
3. Defende
decent workWe commit ourselves to fight for the defense of labor as a human
right. By creating decent jobs forthe design and implementation of policies to
reinstate all workers' rights eliminated by theneoliberal capitalism such as
social security systems, retirement and the right to unionize.We reject the
precarity and outsourcing work and seek to overcome informality work
throughinclusion, without persecution or repression. We also support the cause
of migrants, displacedpersons and refugees. We urge the governments of rich
countries to repeal all of the rules thatpromote discrimination against them
and establish forms of regulation to eliminate slave labor,trafficking, human
trafficking and child exploitation countries.We will promote alternative forms
of economy, both urban and rural areas. We want a popularcommunity and social
economy that protects the lives of communities and solidarity prevail
overprofit. This requires that governments strengthen efforts to emerge from
the grassroots.
4. Improve our
neighborhoods and build decent housingWe denounce speculation and
commercialization of land and urban property. We reject forcedevictions, the
rural exodus and the growth of slums. We reject any kind of prosecution against
thosewho fight for a house for his family, because we understand housing as a
basic human right, whichmust be universal. We demand participatory public
policies that guarantee the right to housing, theintegration of urban slums and
comprehensive access to housing to build homes in safety anddignity.
5. Defend the
Earth and food sovereigntyWe promote comprehensive agrarian reform to
distribute land fairly and equitably. We call theattention of the people on the
emergence of new forms of accumulation and land speculation andland as a
commodity, linked to agribusiness, which promotes monoculture destroying
biodiversity,consuming and polluting the water, displacing rural populations
and using agro-toxics thatcontaminate food. We reaffirm our struggle for the
definitive elimination of hunger, the defense offood sovereignty and production
of healthy food. Also emphatically we reject private ownership ofseeds by large
agribusiness groups and the introduction of GM products in place of the
natives,because they destroy the reproduction of life and biodiversity, create
food dependency and causeirreversible effects on human health and the
environment. Likewise, we reaffirm the defense oftraditional knowledge of
indigenous peoples on sustainable agriculture.
6. Build peace
and the culture of the meetingWe promise from the peaceful vocation of our
peoples to strengthen collective action to ensurepeace among all people,
nations, religions, ethnicities and cultures. We reaffirm the plurality of
ourcultural identities and traditions that must live harmoniously without
undergoing some others. Westand up against the criminalization of our struggle,
because they are criminalizing our customs.We condemn any military aggression
and we mobilize for an immediate end to all wars anddestabilizing actions or
coups, which undermine democracy and the choice of free peoples. Wereject
imperialism and the new forms of colonialism, whether military, financial or
media. We standup against impunity for the powerful and for the freedom of
social activists.
7. Fighting
discriminationWe commit to fight all forms of discrimination between human
beings, whether by ethnicity, skincolor, gender, national origin, age, religion
or sexual orientation. All of us, women and men shouldhave the same rights. We
condemn any form of violence against women, including femicide, andwe shout: no
one less!
8. Promoting
freedom of expressionWe promote the development of alternative media, means
popular and community communication,facing of the media monopolies that hide
the truth. Access to information and freedom ofexpression are rights of peoples
and fundamental pillar of any society that we can call democratic,free and
sovereign. The protest is a legitimate form of popular expression. It is a
right and thosewho exercise should not be persecuted for it.
9. Putting
science and technology in the service of the peopleWe are committed to fight
for science and knowledge are used to serve the welfare of the people.Science
and knowledge are conquests of mankind and can not be at the service of
profit,exploitation, manipulation and accumulation of wealth by some groups.
Persuade universities arefilled with people and their knowledge are aimed at
solving the structural problems rather thangenerating wealth for large
corporations. A reporting and control multinational pharmaceuticalcompanies on
the one hand, profit from expropriation of ancestral knowledge of indigenous
peoplesand on the other, speculate and generate income to the health of
millions of people, putting businessahead of life.
10. We reject
consumerism and defend solidarity as a life projectWe defend solidarity as
project of personal and collective life. We pledge to fight
againstindividualism, greed, envy and greed that nest in our societies and often
in ourselves. We will worktirelessly to eradicate the culture of consumerism
and culture of discard.We will continue working to build bridges between
peoples, that allow us to break down thewalls of exclusion and exploitation!
Pubblicata da: http://societacivileverona.blogspot.it
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