L’incapacità politica della Regione nell’affrontare il
grave problema della gestione dei rifiuti in Sicilia ha prodotto il fallimento
dell’intero sistema. Due Governatori, cinque Assessori Regionali, tre Capi
Dipartimento, a più di cinque anni dalla data di approvazione della legge di
riforma, non sono stati in grado di raggiungere gli obiettivi che il
legislatore regionale si era prefissato e cioè di spazzare via il vecchio
sistema dei carrozzoni degli ATO e sostituirlo con uno nuovo in grado di
realizzare il ciclo integrato dei rifiuti in ambiti territoriali ben definiti,
attraverso le Società di Regolamentazione dei Rifiuti. Ad oggi i vecchi ATO continuano a produrre debiti e spreco
di risorse, i Commissari liquidatori non
riescono più a recuperare neanche un euro dalle casse dei Comuni ad essi sono
stati affiancati Commissari di nomina regionale, che stentano a garantire la
continuità della gestione del servizio sul territorio.
La soluzione individuata dal Governatore Crocetta con la
legge 3 del 2013 che restituisce ai Comuni anche in forma singola la
possibilità di svolgere il servizio con i cosiddetti ARO ha decretato il “de
profundis” del sistema, creandone la frammentazione, ipotesi questa non
contemplata dalle normative nazionali e comunitarie in materia, con la
conseguenza di favorire il riproporsi di ditte del malaffare.
Una situazione stagnante e di enorme gravità che a breve
determinerà il default del sistema dei rifiuti se il Governo regionale non
interverrà con autorevolezza ed immediatezza.
L’ultima direttiva emanata in data 14 maggio 2015,
dall’Assessore Contrafatto e dal Dirigente Generale, Armenio, conferma la
sottovalutazione del problema, soprattutto con riferimento alla prossima
scadenza degli effetti della Ordinanza del Presidente della Regione n. 8 rif. e
sue successive integrazioni, prevista per il 30 giugno 2015.
Occorre che gli impegni assunti dall’Assessore Contrafatto
ai tavoli di trattativa che raccoglievano anche i suggerimenti proposti dalle
parti sociali per uscire da questa fase di stallo, quali ad esempio il decreto
blocca ARO, la diffida da indirizzare ai Presidenti delle SRR per imporre
l’avvio operativo delle stesse società attraverso l’adozione delle dotazioni
organiche e dei piani d’ambito, non restino lettera morta.
Gli evidenti conflitti tra il Governatore Crocetta e l’ala
Renziana del Governo proprio sul tema dei rifiuti, non possono costituire
l’alibi per l’azione spregiudicata di molti Sindaci che stanno attuando
procedure contingibili ed urgenti, ex art. 191, difformi dalle stesse direttive
regionali e nazionali, senza che nessuno ne contrasti l’attività.
Il permanere di questa condizione ci induce a proclamare
lo stato di agitazione del personale e ad avviare le procedure di
raffreddamento contemplate dalla legge 146 del 1990 in preparazione di un eventuale sciopero
generale del settore dell’igiene ambientale in tutta l’Isola.
FP CGIL FIT CISL UIL TRASPORTI
Claudio Di Marco Dionisio
Giordano Pietro Caleca
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