Il sit-in dei dipendenti dell'ex Provincia |
Palermo 21 maggio 2015 – I rappresentanti dei 1.090 dipendenti della Provincia di Palermo hanno partecipato oggi al sit-in sotto la sede dell’assessorato regionale Enti locali, organizzato dalle Rsu unitarie delle nove ex Province (che insieme rappresentano 6 mila dipendenti) e dalle segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa e Diccap. Il presidio è proseguito poi a palazzo Belvedere, alle spalle di Palazzo Comitini, per una riunione di tutte le Rsu della province. Una manifestazione di protesta per denunciare il percorso della riforma che come effetti sta causando la cessazione dei servizi e la mancata certezza di risorse per il personale.
“La nostra preoccupazione è forte, temiamo di non potere più percepire gli stipendi. L’esaurimento delle risorse ha già danneggiato i servizi che un tempo svolgevano le Province: non c’è più un euro per le manutenzioni dei 2.500 km di strade provinciali, non ci sono soldi per i diversamente abili né per le scuole. Adesso, a rischiare di diventare precari siamo noi dipendenti in blocco delle ex Province – dichiara Saverio Cipriano, coordinatore Rsu Fp Cgil per la Provincia di Palermo - Anche gli 80 euro promessi da Renzi hanno gravato per 6 milioni sul bilancio della Provincia, che in 5 anni è passato da 260 milioni di euro a 48 milioni. Dal primo gennaio 2015 ci saranno nuovi tagli e il bilancio scenderà a 30 milioni di euro. Non ci saranno più le condizioni per garantire i nostri stipendi”.
In subbuglio e presenti al
sit-in anche una rappresentanza dei 90 docenti del Liceo Linguistico
“Ninni Cassarà” di Palermo, che dal settembre 2013 da liceo provinciale è
diventato statale mentre i docenti esistenti, dipendenti della ex Provincia di
Palermo, continuano a ricevere gli stipendi dall’ente abolito. “Il
paradosso è che nella stessa scuola coesistono docenti con situazioni
diverse. Da una parte noi insegnanti ex dipendenti della Provincia che da due
anni lavoriamo per lo Stato ma con un trattamento normativo diverso,
salario accessorio differente e nessun accesso ai fondi d’istituto. Dall’altra
– dice Maria Pia Di Vita, docente del Cassarà, della Fp Cgil - i 60
docenti diventati di ruolo, subentrati ai precari, che hanno accesso ai fondi
aggiuntivi. Se il bilancio della ex Provincia dovesse andare in default,
saremmo tutti e 90 minacciati dagli esuberi”. La mobilitazione, che
mira a sollecitare l’intervento delle istituzioni, andrà avanti fino
all’organizzazione di una giornata di sciopero generale prevista per la
prima metà del mese di giugno.
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