l'INTERVENTO DI SALVATORE SCHILLACI (PD) |
Il PD: "Una delibera con tanti punti critici, ci asteniamo e non abbandoniamo l'aula per rispetto dei lavoratori"
Dopo un dibattito durato più di quattro ore, ieri sera anche
il consiglio comunale di Corleone ha deliberato l’affidamento alla società “Belice
Impianti” della gestione del servizio di
raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e l’approvazione del piano
finanziario e dello schema di contratto. Ma quanta sofferenza! In una sala
consiliare gremita dagli operai dell’ex Ato di Corleone e dei comuni del circondario,
si è svolto un serrato dibattito tra maggioranza ed opposizione, concluso con
un voto finale che ha visto il “si” dei 10 consiglieri di maggioranza presenti
in aula e l’astensione dei sei consiglieri di opposizione del Pd e di “Mi ci
vedo”. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
L’opposizione non ha fatto
mancare precise e puntuali critiche alla proposta di delibera della
maggioranza. Manca il parere
obbligatorio del collegio dei revisori dei conti, scaduto il 15 maggio scorso e
non ancora rinnovato; lo schema di contratto che si propone al consiglio non è
stato concordato con Belice Impianti; nel piano finanziario è indicata solo il
costo indistinto mensile di 80.905,00 euro , senza dettagliare i costi e senza
specificare quanti operai saranno assunti. Carenze gravi che potrebbero
inficiare l’atto deliberativo.
Se avesse voluto, l’opposizione poteva far saltare l’approvazione della delibera. Bastava, infatti, abbandonare l’aula e sarebbe mancato il numero legale. “La maggioranza non è maggioranza – hanno detto i consiglieri del Pd, annunciando il loro voto di astensione – e noi restiamo in aula e manteniamo il numero legale non per rispetto a questa presunta maggioranza che non merita niente, ma per rispetto nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie che, dopo più di cinque mesi, hanno il diritto di tornare subito al lavoro”. infine la delibera ha avuto votata anche l’immediata esecuzione, per cui è già esecutiva.
Se avesse voluto, l’opposizione poteva far saltare l’approvazione della delibera. Bastava, infatti, abbandonare l’aula e sarebbe mancato il numero legale. “La maggioranza non è maggioranza – hanno detto i consiglieri del Pd, annunciando il loro voto di astensione – e noi restiamo in aula e manteniamo il numero legale non per rispetto a questa presunta maggioranza che non merita niente, ma per rispetto nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie che, dopo più di cinque mesi, hanno il diritto di tornare subito al lavoro”. infine la delibera ha avuto votata anche l’immediata esecuzione, per cui è già esecutiva.
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