L'iniziativa venerdì 15 e sabato 16 con il ministro della Giustizia, Andrea
Orlando,
e i magistrati rappresentanti dei tribunali che hanno confiscato di più in Italia
e i magistrati rappresentanti dei tribunali che hanno confiscato di più in Italia
PALERMO. A Palermo gli stati generali della confisca dei beni alla
criminalità organizzata. Si tratta del convegno “Codice Antimafia: per una
riforma utile, tra efficienza e garanzie” in programma venerdì 15 e sabato 16,
nell’aula Falcone in via Ugo Antonio Amico 4 (Collegio S. Rocco, ex Facoltà di
Scienze politiche). L’iniziativa, organizzata dal Dipartimento Dems
dell’Università di Palermo, è dedicata alle questioni cruciali relative alle
proposte di riforma del Codice antimafia che attualmente sono in discussione al
Parlamento. Alla manifestazione prenderanno parte, tra gli altri Filippo
Bubbico (viceministro dell’Interno), Piergiorgio Morosini (Csm), Franco Roberti
(Pna). Sabato alle 13, dopo una sessione a porte chiuse, le conclusioni del
ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Parteciperanno i magistrati che
rappresentano i tribunali per le misure di prevenzione patrimoniali che più
hanno confiscato in Italia nell’ultimo cinquennio: Milano, Torino, Roma,
Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Trapani e
Caltanissetta.
«Si tratta – spiega Giovanni Fiandaca, direttore del Dipartimento Dems - del primo tentativo in Italia di raccogliere in una sessione di lavoro sia gli esponenti della magistratura specializzata in misure patrimoniali sia gli studiosi esperti del settore dell’Università di Palermo e della Cattolica di Milano con l’obiettivo di dare un contributo alla riforma del Codice antimafia attualmente in discussione in Parlamento».
Tra i temi che verranno trattati nel corso del convegno: rivisitazione
disciplina della tutela dei terzi; professionalità e trasparenza per gli
amministratori giudiziari; specializzazione della giurisdizione; speditezza e
garanzie nel procedimento; ruolo dell'Agenzia nazionale; strumenti di intervento
non ablativi sul fronte specifico delle infiltrazioni criminali nelle attività
economico-imprenditoriali (art. 34 cod. ant.). L’iniziativa rientra nell’ambito
del IV corso per amministratori giudiziari organizzato dal Dems e prevede anche
la consegna dei diplomi di partecipazione ai frequentanti da parte del rettore
dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, e del direttore dell’Agenzia
nazionale (Anbsc), il prefetto Umberto Postiglione.«Si tratta – spiega Giovanni Fiandaca, direttore del Dipartimento Dems - del primo tentativo in Italia di raccogliere in una sessione di lavoro sia gli esponenti della magistratura specializzata in misure patrimoniali sia gli studiosi esperti del settore dell’Università di Palermo e della Cattolica di Milano con l’obiettivo di dare un contributo alla riforma del Codice antimafia attualmente in discussione in Parlamento».
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