Palermo 28 aprile 2015 – Si costituirà un tavolo tra Comune di Palermo,
Fillea, Filca Feneal, Ance, Legacoop e Anaepa Confartigianato per dare
risposte, con l’avvio di opere pubbliche, alle centinaia di disoccupati
palermitani del settore edile, il più in difficoltà per la crisi. Dopo le
proteste sul tetto dell’assessorato al Centro storico degli operai senza
lavoro, il vice sindaco Emilio Arcuri ha convocato le tre sigle di
Fillea Cgil, Femca Cisl e Feneal Uil per fare il punto su una serie
di misure da adottare per dare ossigeno al settore. Tra queste: lo sblocco di
38 milioni di fondi Cipe per fare partire cantieri e opere pubbliche in
città. Una discussione in cui si è fatto il punto sulla mancata
applicazione del protocollo d’intesa siglato due anni fa col Comune di Palermo,
che conteneva una clausola sociale di salvaguardia secondo cui le imprese
vincitrici di appalti in città, ove possibile, avrebbero dovuto
reclutare un quota di manodopera locale. Clausola – riferiscono i sindacati
al termine dell’incontro - ritenuta dall’amministrazione
inattuabile per un difetto di forma. Il protocollo è stato rinviato
agli uffici per essere reso efficace. Potrebbe essere adottato nel corso del
rinnovo del contratto integrativo provinciale degli edili e sarà
proposto all’interno del codice degli appalti.
“La riformulazione del protocollo apre la
strada a un ragionamento più complesso sull’impiego di questa manodopera, in
cui si trovano professionalità certificate dalla Cassa edile – dichiarano
i segretari provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Francesco
Piastra, Dino Cirivello e Angelo Gallo, presenti in delegazione all’incontro
assieme ai rappresentanti Piero Ceraulo (Fillea Cgil), Paolo D’Anca (Cisl) e
Raffaele Montaperto(Uil) - A prescindere dal protocollo, il Comune
intende recuperare le somme e i fondi Cipe a disposizione. Per sbloccare
i 38 milioni e far partire un pacchetto di opere, si attende il decreto di
finanziamento della Regione. Nel frattempo chiediamo l’istituzione di un
tavolo, al quale invitare le imprese che hanno cantieri aperti a Palermo,
come la Tecnis, e tutti i soggetti datoriali del settore”.
I sindacati esprimono apprezzamento nei confronti
dell’amministrazione comunale: “Finalmente il Comune sembra
aver compreso il dramma della disoccupazione edile che investe da anni il
territorio. Si parla sempre di migliaia di disoccupati ma non si fa mai
riferimento a chi si è ritrovato senza lavoro per il crollo
dell’edilizia, settore un tempo trainante dell’economia”. Fillea, Filca e
Feneal al tavolo con gli enti intendono chiedere che nei cantieri
si possa usare il personale locale anche attingendo alla “borsa lavoro”
degli edili, il portale Blen.it (borsa lavoro edile nazionale) per lo
sviluppo del mercato del lavoro in edilizia nato un anno fa che, come un
collocamento, facilita l’incontro tra offerta e domanda di lavoro nel mondo
delle costruzioni, incrociando i contatti tra chi cerca e chi offre
lavoro. Le imprese che usufruiscono del personale della “borsa lavoro”
ottengono agevolazioni fiscali e contributive da parte di Inps, Inail e Cassa
edile.
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