Angela Biondi, segretaria della Fiom |
Palermo 23 aprile 2015 – Per la prima volta una donna alla guida dei
metalmeccanici della Cgil di Palermo. Angela Biondi, segretaria di
organizzazione di Cgil Palermo, in passato membro di segreteria
della Slc-Cgil, è la nuova segretaria della Fiom Cgil di Palermo. E’
stata eletta dal comitato direttivo della Fiom Cgil, alla presenza del segretario
organizzativo della Fiom nazionale Enzo Masini, del segretario regionale
Roberto Mastrosimone e del segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo.
Subentra a Francesco Piastra, eletto ieri segretario della Fillea Cgil di
Palermo. “A Palermo, oggi, malgrado la crisi, esistono ancora
grandi filoni industriali: naval-meccanico, automobilistico, ferroviario,
informatico, e i settori tecomunicazioni e aerospaziale. C’è una presenza
operaia di grande professionalità. Continueremo quell’azione vertenziale che ha
impedito il definitivo smantellamento delle due aree e industriali in
provincia, Termini e Carini, e dei siti industriali in città – dichiara Angela
Biondi – A Termini non basta aver scongiurato il licenziamento dei
lavoratori ex Fiat e Magneti Marelli, oggi in Blutec. Occorrono garanzie
reali anche per i circa 300 lavoratori dell’indotto tra cui quelli della Lear e
della Clerprem già in mobilità. Si dovrà continuare a sorvegliare
l’attuazione dell’accordo di programma che prevede investimenti della Regione
per 350 milioni, di cui 150 per opere infrastrutturali a supporto della
reindustrializzazione dell’area”.
Per quanto riguarda il Cantiere Navale, “con
determinazione – aggiunge la Biondi - si dovrà continuare a contrastare
l’atteggiamento aggressivo verso i lavoratori da parte di Fincantieri
che, nonostante un portafoglio commesse pieno, vuole azzerare
l’applicazione del contratto integrativo, abbattendo diritti e prospettando una
riorganizzazione della produzione attraverso processi di terziarizzazione
dell’attività”. La segretaria Fiom chiama in causa le responsabilità del
governo Crocetta, che ancora non è stato in grado di dare una risposta certa
per la realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate per
l’offshore.
Anche a Carini la Fiom continuerà l’opera di
contrasto per impedire lo smantellamento dell’area industriale, che ha già
prodotto vittime importanti come la Keller. “Un dramma per i lavoratori e per
le loro famiglie. E per la Sicilia, che ha perso un pezzo
rilevante e storico della produzione ferroviaria. Così come oggi la
nostra preoccupazione – aggiunge Angela Biondi - è sui destini di AnsaldoBreda.
AnsaldoBreda e Finmeccanica devono farsi carico fino in fondo del sito di
Carini, rendendo esplicite le proposte prospettate nell’ambito della trattativa
al Mise, cioè la creazione di un centro riparazione e manutenzione del
materiale rotabile circolante in Sicilia”.
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