La Camera del lavoro di Palermo chiede a
ministero, Regione, Anas, ex province, un piano per la realizzazione delle
opere di manutenzione
Palermo 27 aprile 2015 – “In tutta la provincia di Palermo solo
2 strade sono chiuse per opere di ammodernamento. Ampi tratti di altre 17
strade provinciali, dissestate, sono chiusi per pubblica incolumità. Strade
come mulattiere, perché l’abolizione delle province ha cancellato le risorse
per gestire 2.300 km di viabilità secondaria, ridotta in condizioni catastrofiche
e dove non interviene più nessuno”, è la denuncia del segretario della
Cgil di Palermo Enzo Campo, oggi al direttivo della Cgil Sicilia indetto a
Caltavuturo per fare il punto sullo stato delle infrastrutture nell’Isola.
Collegamenti stradali difficili in tutta la provincia, a
partire dalla comunicazione interrotta, per il crollo del viadotto Himera, tra
le due aree metropolitane di Palermo e Catania, dove vive quasi metà della
popolazione siciliana. Un problema che aggrava le condizioni già difficili
di spostamento e di trasporto nei paesi dell’entroterra palermitano. “Nell’area
delle alte e basse Madonie l’assenza di manutenzione negli ultimi anni ha
comportato sempre più la chiusura di arterie viarie di collegamento. E la
stagione particolarmente piovosa, con frane e smottanti, ha determinato il
moltiplicarsi di ordinanze di chiusura di stade, soprattutto provinciali e
comunali. Ci sono interi comuni isolati. Altri, come nell’area del
Corleonese, difficilmente raggiungibili. Sembra di essere tornati alle regie
trazzere del secolo scorso”, ha aggiunto Enzo Campo.
Con un documento approvato dal
direttivo provinciale, la Cgil di Palermo si è impegnata ad avviare una
stagione di mobilitazione e di vertenza per ottenere dal ministero delle
Infrastrutture, dalla Regione siciliana, dall'Anas, dall' ex Provincia
risorse e tempi certi di realizzazione delle opere
necessarie per ripristinare collegamenti rapidi tra Palermo e
Catania e un piano di ammodernamento della viabilità secondaria.
Per la Cgil occorre anche rivedere il piano di gestione forestale del
territorio contro il degrado delle terre. "Dieci anni di denunce e allarmi
non sono serviti a mettere in sicurezza il territorio, sempre più degradato. Il
crollo del ponte è l'emblema dello sfascio della gestione del territorio
- aggiunge Campo - Questa condizione di difficoltà si somma ai
ritardi nella realizzazione di una rete ferroviaria moderna, necessaria per
mettere in comunicazione le due province di Palermo e di Catania e avviare un
reale percorso di crescita dell'economia siciliana”.
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