Un momento della manifestazione |
Venerdì 10
aprile ragazzi e ragazze di due istituti scolastici di Corleone: il
comprensivo "G. Vasi" e l’Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e
l'Ambiente, siedono sugli scanni della Sala consiliare del loro Comune
dove anni prima sedevano gli "amici" di Vito Ciancimino! E lo hanno fatto cantando e dicendo no alla
mafia!
I più
piccoli cantando una canzone dal titolo Adesso basta dove il
ritornello dice: coi mafiosi adesso basta; mentre il brano dei più grandi ha
per titolo E io dico che no. Le scuole
aderiscono al progetto Giovani sentinelle della legalità che la Fondazione
Antonino Caponnetto propone oramai da sei anni in tutta Italia e quello che è
avvenuto a Corleone ci convince ancora di più ad essere accanto a loro, a non
lasciarli soli. Ci vengono in mente le parole di Antonino Caponnetto (nonno
Nino) La mafia ha più paura della scuola che della stessa giustizia!
La
Fondazione ha accompagnato le due scuole in questo percorso formativo parlando
di regole e della loro osservanza, di rispetto della persona, della convivenza
civile e dei valori costituzionali, tutti temi che si ritrovano in Cittadinanza
e Costituzione, spazio educativo da sostenere e rafforzare, e questo impegno
della Fondazione ha avuto il riconoscimento della propria validità con il
protocollo d’Intesa sottoscritto con il MIUR.
Dopo
l’esperienza di tanti giovani che con il loro passaggio hanno portato
solidarietà ai giovani dell'allora nascente cooperativa Lavoro e non Solo che
lavorano i campi confiscati alla mafia e che hanno trasformato Corleone da
terra di mafia in terra di antimafia; dopo l’esperienza di imprenditori onesti
che hanno contribuito alla nascita dell'associazione Fior di Corleone; oggi è
la scuola che lancia la sfida! Aiutare altri giovani e meno giovani cittadini
nel faticoso compito di creare lavoro, e il lavoro è lo strumento principe per
sconfiggere la mafia alla quale non interessa che vi siano diritti e dignità,
ma interessa che ci siano cittadini sottomessi al ricatto del lavoro che non
c'è. Creare lavoro vuol dire togliere manovalanza alla mafia. E questo deve
essere l'impegno di chiunque voglia battersi per la legalità!
I temi
scelti dalle due scuole dopo il primo appuntamento di ottobre hanno riguardato
due beni confiscati a Corleone: Casa Caponnetto, prima casa dei nipoti di
Riina, e la Caserma della Guardia di Finanza, prima villa di Riina. Insieme ai
propri insegnanti ragazzi e ragazze ne hanno parlato, hanno approfondito il
tema e venerdì 10 aprile nel secondo appuntamento ne hanno discusso e si sono
confrontati con la propria amministrazione comunale alla presenza del sindaco,
Leochina Savona, e del Presidente del Consiglio, Stefano Gambino.
Il confronto
è stato vivace e ricco di scambi, gli amministratori hanno seguito e risposto
alle sollecitazioni degli studenti e l’emozione è stata grande! La
ricchezza delle proposte, il coraggio di questi studenti, il lavoro silenzioso
e tenace di insegnati e Dirigenti scolastici sono segno di grande speranza per
tutti i cittadini e – siamo certi – occasione di riscatto per Corleone
A
conclusione i giovani hanno proposto una terza canzone Io sono
corleonese a ribadire l'orgoglio di essere figli di questa terra che
vogliono veder rinascere nel segno della legalità.
In basso i
link per i video delle prime due canzoni e il testo della terza.
Copia i link
sulla barra degli strumenti e scaricare i filmati
Editore
Domenico Bilotta
Responsabile
Nazionale Progetto Scuola
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