Un momento dell'incontro della delegazione della Cgil con Santa Raia, figlia di Andrea Raia e la sua famiglia |
Palermo 7
aprile 2015 – La Cgil di Palermo terrà un’iniziativa a Casteldaccia per
ricordare per la prima volta Andrea Raia, caduto il 5 agosto del 1944 in
difesa dei diritti del popolo, il primo di un lungo elenco di dirigenti
sindacali assassinati dalla mafia nel secondo dopoguerra. Oggi il segretario
della Cgil di Palermo Enzo Campo ha incontrato a Casteldaccia la figlia,
Santa Raia, di 89 anni, e il resto dei familiari, per avviare insieme ai
familiari e al comitato Andrea Raia l’organizzazione della giornata in memoria
del segretario della Camera del Lavoro, ucciso davanti alla sua abitazione la
sera del 5 agosto di 71 anni fa mentre, con la sedia in mano, stava
rientrando a casa a fine giornata. Venne colpito alle spalle. Nessuno pagò per
la sua morte. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO
“Il motivo che ispira la nostra azione è strappare dall’oblio e
riconoscere onore, dignità e diritto alla memoria ai nostri dirigenti
sindacali, a tutti i dirigenti del movimento contadino assassinati dalla
mafia, non solo a quelli più noti ma anche ai meno conosciuti. Non
esistono vittime minori: tutti i nostri dirigenti uccisi sono morti per la libertà
e la democrazia in Sicilia e nel nostro Paese. E proprio per questo, non
devono esistere più morti non commemorati. – dichiara il segretario della Cgil
di Palermo Enzo Campo – Il patrimonio della memoria è fondamentale per
tutti, soprattutto per le giovani generazioni. Non pensiamo solo a
militanti, iscritti e dirigenti. Ogni nostro martire fa parte della storia più
bella e coraggiosa d’Italia, una storia che non si rivolge alla destra o alla
sinistra ma è storia di tutti. Non è solo un fatto di ricorrenza rituale.
Recuperare la memoria significa mantenerla viva”.
La Cgil ha creato un dipartimento che si occuperà del ricordo dei sindacalisti
uccisi e della realizzazione di un calendario della memoria. Dopo la
commemorazione di Calogero Cangelosi a Camporeale e quella di Andrea Raia in
estate, seguirà una iniziativa per ricordare il 7 agosto, a Caccamo, una figura
dimenticata del movimento contadino, quella di Filippo Intili, dirigente della
locale Camera del lavoro, ucciso 63 anni dalla potente mafia del suo paese.
“Sono contento di aver avuto affidato l’incarico di coordinare le
iniziative per ridare la memoria di questi nostri caduti – dice il
responsabile del dipartimento Legalità della Cgil di Palermo Dino
Paternostro - I familiari di Raia hanno accolto di buon grado
l’iniziativa. Stiamo lavorando alla realizzazione di un calendario della
memoria che, ripercorrendo le storie dei nostri sindacalisti uccisi,
possa diventare punto di riferimento per i giovani, per la società e per
i lavoratori”.
Insieme a Campo e a Paternostro, a fare visita alla famiglia Raia c'erano pure Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre, Antonella Azoti, figlia di Nicolò, assassinato dalla mafia a baucina la sera del 21 dicembre 1946, e Placido Rizzotto Jr., nipote di Placido Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone, assassinato la sera del 10 marzo 1948.
Con i funerali dei Stato a Corleone per Placido Rizzotto, nel maggio del 2012,
alla presenza del presidente della Repubblica Napolitano, la Cgil ha voluto
sottolineare che i morti del sindacato riguardano l’intera nazione. “Dopo
le guerre, l’Italia è stata ricostruita con il sangue e il sacrificio di questi
dirigenti. Togliere il velo dall’oblio pertanto – aggiunge Campo – per la
Cgil, che ha intestato la Camera del Lavoro di Palermo a Giovanni Orcel,
significa dimostrare di essere capaci di riprenderci un’identità che ci
appartiene. Un’identità talmente grande che è diventata la storia stessa del
Paese. In un periodo storico in cui l’identità e il valore del lavoro vengono
messi in discussione, dobbiamo ricordare che c’è stato chi invece per difendere
il lavoro e la giustizia sociale ha immolato la vita. Il movimento
antimafia non nasce con le stragi del ’92 ma ha origini molto più
antiche. E’ nato con i fasci siciliani, è nato da quel movimento
guidato dai braccianti e dalle organizzazioni della sinistra, in
particolar modo dalla Cgil”.
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