Antonino Sciortino |
LE DINAMICHE ASSOCIATIVE E LE ESTORSIONI
L’operazione “Nuovo Mandamento”, fra l’altro, aveva disarticolato la
famiglia mafiosa di Camporeale, con l’arresto di SCIORTINO Antonino (capo del supermandamento,
poi assolto per ora con sentenza di 1° grado del 19/12 u.s. del GUP di Palermo)
e LO CASCIO Francesco (uomo d’onore e favoreggiatore del latitante Domenico
RACCUGLIA, condannato per associazione mafiosa e l’omicidio di BILLITTERI
Giuseppe).
Le indagini su altri indagati - proseguite dopo la citata operazione -
consentivano di ricostruire alcune importanti dinamiche che si sviluppavano
storicamente dal 1999 alla data odierna, permettendo di fotografare a
ritroso gli assetti della famiglia di Camporeale nel periodo di detenzione del
suo rappresentate SCIORTINO Antonino, già condannato a 12 anni di reclusione
per associazione mafiosa. Il decesso, per cause naturali, avvenuto in data
7/5/2014 di MULE’ Rosario, interrompeva di fatto la logica prosecuzione delle
attività avviate - come detto - dopo la summenzionata operazione.
In particolare, nel corso di questo ultimo approfondimento investigativo,
emergevano:
- l’avvicendamento
al vertice della famiglia mafiosa di Camporeale - dopo il primo arresto di
SCIORTINO avvenuto in data 24/12/1999 (allorquando era latitante) - con MULE’
Rosario[1] e
TARANTINO Giuseppe[2] (che
dunque co-reggevano la famiglia mafiosa di Camporeale dal 24/12/1999 fino al
05/11/2011, data di scarcerazione di SCIORTINO per fine pena e inizio del Nuovo
Mandamento di Camporeale);
- le
specifiche competenze per materia di MULE’ Rosario e TARANTINO Giuseppe, che si
erano spartiti il controllo del territorio: il primo nel settore agricolo e
l’altro in quello edile;
- alcune
condotte estorsive contestate a CUSUMANO Antonino[3],
nel periodo compreso tra il 2007 e 2008. Nello specifico, si ricostruivano
due vicende estorsive, per le quali si è registrata una importante
collaborazione degli imprenditori, allorquando venivano sentiti dagli
inquirenti:
§ estorsione
in danno di un imprenditore agrigentino, impegnato tra il marzo 2007 ed il
gennaio 2008 nell’esecuzione dei lavori di un appalto per l’importo di quasi
1.600.000 € conferito dal Comune di Camporeale per opere di urbanizzazione
primaria nell’ambito del piano di insediamento produttivo (P.I.P.) in località
c.da Serpe, costretto a pagare a titolo di “pizzo”, alla famiglia
mafiosa di Camporeale, una somma pari a circa il 3% dell’importo dell’appalto,
per un totale di € 15.000, e a subire l’infiltrazione nell’appalto in questione
da parte dell’impresa edile gestita da CUSUMANO Antonino, la S.C. Costruzioni
Srl, attraverso artificiose stipule di contratti di nolo mascherati formalmente
da noli a freddo, con l’assunzione di operai del posto artatamente licenziati
dalle ditte intervenute nell’esecuzione dell’appalto, per poi essere assunti
dallo stesso imprenditore;
§ estorsione
in danno di un altro imprenditore, sempre agrigentino, che si era aggiudicato,
tra il luglio 2007 ed il gennaio 2008, l’appalto pubblico della Provincia
Regionale di Palermo, per un importo a base d’asta di 950.000 € relativo
ai lavori di sistemazione del piano viario e costruzione delle opere di corredo
della Strada - ex Consortile n. 39 di “Sirignano”, che collega il Comune di
Camporeale con quello di Alcamo, costretto ad assumere operai imposti allo
stesso e a rifornirsi di calcestruzzo presso un impianto locale.
Inoltre, all’esito delle odierne attività investigative veniva
ulteriormente approfondita la posizione di LOMBARDO Vincenzo Carlo[4] (già tratto in arresto nel corso
dell’Operazione “Perseo” nel dicembre 2008, poi assolto dalle accuse mossegli),
ritenuto responsabile del reato di estorsione aggravata commessa in danno dei
legali rappresentanti di una ditta di Giardinello, impegnata nella
realizzazione di cinque edifici privati in contrada Paterna di Terrasini. Anche
in questo caso viene in evidenza la collaborazione offerta dall’imprenditore.
Fondamentale, peraltro, per la ricostruzione della vicenda è stato anche un pizzino rinvenuto
nel covo dei LO PICCOLO all’atto della cattura, in cui si faceva espresso
riferimento alla “messa a posto” dell’imprenditore.
OMICIDIO BILLITTERI
Parallelamente, veniva meglio definita la condotta associativa di LIOTTA
Raimondo[5],
già imputato in “Nuovo Mandamento” per il reato di coltivazione di sostanze
stupefacenti ai fini di spaccio aggravato dalla finalità mafiosa, per ora
assolto in primo grado, il quale veniva ritenuto responsabile di appartenere all’associazione
mafiosa e dell’occultamento del cadavere di BILLITTERI Giuseppe.
La vicenda dell’omicidio del BILLITTERI si inquadrava nelle tensioni
sviluppatesi nei territori di Altofonte e Monreale nel periodo febbraio/marzo
2012, a conclusione della fase di riorganizzazione e stabilizzazione dei nuovi
assetti di cosa nostra. Le intercettazioni rilevavano come tale repentina ed
autorevole riorganizzazione del territorio non era passata indenne, così
generando l’insorgere delle citate tensioni.
In questo contesto era ragionevole ritenere che fosse maturata la decisione
di eliminare un soggetto che probabilmente voleva opporsi alla decisione di
riconoscere MADONIA Vincenzo, poi condannato in primo grado in abbreviato per
associazione mafiosa il 19 dicembre 2014, quale nuovo rappresentante della
famiglia di Monreale.
La vittima designata risultava essere BILLITTERI Giuseppe, di Villagrazia
di Palermo, incensurato, venditore ambulante, legato da vincolo di parentela a
DAMIANI Sergio, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Monreale, già condannato
per mafia. Lo stesso BILLITTERI era ritenuto appartenente ad un gruppo
della famiglia mafiosa di Monreale che si voleva contrapporre alla
riorganizzazione territoriale di cosa nostra.
Le attività investigative di Nuovo Mandamento permettevano di ricostruire:
- la
pianificazione dell’omicidio con il metodo della “lupara bianca”, avvenuto in
data 22/03/2012 sotto la regia di LIBRANTI LUCIDO Giuseppe ed eseguito ad
Altofonte presso l’abitazione di VASSALLO Giuseppe Antonio, mediante
strangolamento;
- l’individuazione
dei complici e dei relativi ruoli (VASSALLO Giuseppe Antonio, LOMBARDO
Giuseppe, MICALIZZI Giuseppe e LO CASCIO Francesco);
- l’individuazione
dei soggetti deputati al trasporto e all’occultamento del cadavere avvenuto a
Camporeale.
A seguito di tale ricostruzione, LO CASCIO Francesco veniva condannato in
primo grado per associazione mafiosa e per l’omicidio di BILLITTERI Giuseppe,
mentre LIBRANTI, VASSALLO E LOMBARDO sono ancora imputati innanzi alla 1^
Sezione della Corte di Assise di Palermo.
CONCLUSIONI
In conclusione, quella che è emersa dalle indagini è la fotografia di una
mafia che nonostante le varie operazioni di polizia riesce sempre a
riorganizzare le proprie fila, individuando nuovi affiliati.
Ancora una volta è stato accertato come uno dei principali canali di
sostentamento delle consorterie mafiose è rappresentato dal provento delle
estorsioni, commesse tradizionalmente nei confronti di attività imprenditoriali
di privati. La pressante azione estorsiva continua a ripercuotersi sullo
sviluppo economico delle comunità dell’entroterra palermitano, tenuto conto che
spesso gli imprenditori hanno dovuto subire oltre al pagamento della classica
“messa a posto” anche l’imposizione di manodopera e forniture di materiali
edili, in violazione delle più elementari regole del libero mercato.
È evidente come i rilevanti risultati conseguiti, proprio poiché
contestualizzati in un’area fortemente destabilizzata dalla criminalità
organizzata e per la vastissima diffusione del fenomeno delle estorsioni, non
potrà che infondere ulteriormente fiducia nell’operato della Magistratura e dei
Carabinieri, contribuendo quindi a far cadere quel muro di omertà che è
elemento essenziale per la riuscita degli intenti criminali.
In tale ambito, prezioso si è rivelato l‘intervento e l’apporto
dell’associazione antiracket Addiopizzo nel fare determinare gli imprenditori a
collaborare con gli organi inquirenti e nel fornire l’assistenza psicologica e
legale agli stessi.
ELENCO PERSONE ARRESTATE
1. TARANTINO Giuseppe, nato a Camporeale
(PA) il 14/10/1952, ivi residente;
2. CUSUMANO Antonino, nato a Palermo il
27/01/1960, residente a Camporeale (PA);
3. LIOTTA Rimondo, nato Camporeale (PA)
il 06/08/1966, ivi residente;
4. LOMBARDO Vincenzo Carlo, nato a
Montelepre (PA) il 03/03/1972, ivi residente.
[1]
nato a Camporeale (PA) il 24/6/1942.
[2]
nato a Camporeale (PA) il 14/10/1952.
[3] nato
a Palermo il 27/1/1960.
[4] nato
a Montelepre (PA) il 3/3/1972.
[5] nato
a Camporeale (PA) il 6/8/1966.
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