Dopo le 9
lo striscione è stato spostato all’università
Palermo 5 marzo 2015 – Uno gigantesco striscione con gli slogan
“#Giù le mani dai cantieri”. “#Basta lavoro nero” ha sventolato stamattina dalle
6 alle ore 9 sul sottopassaggio di via Crispi a Palermo in occasione del Flash
Mob nazionale organizzato dalla Fillea in contemporanea in diverse città italiane. Anche
a Palermo lo striscione, che invita espressamente a liberare i cantieri e il
Paese da lavoro nero e irregolare, mafia e corruzione, è stato innalzato
all’alba. Il Flash Mob si è interrotto alle 9 nelle città mobilitate, per dare via a
Roma, presso il centro congressi Frentani, al convegno nazionale della Fillea
Cgil sul tema degli appalti nel settore edile, a sostegno della campagna
nazionale di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare lanciata dal
sindacato di Corso d’Italia.
Dopo le 9 lo
striscione di Palermo è stato spostato in viale delle Scienze, davanti alla facoltà di Ingegneria,
dove gli studenti dell’Udu organizzano un banchetto per la raccolta delle firme
sulla legge sugli appalti. Ogni
regione ha personalizzato il suo striscione. A Palermo il tema scelto per la
giornata di mobilitazione è stato quello della denuncia del lavoro nero e della
mafia negli appalti. Un tema che continua a essere al centro delle iniziative
sindacali. Proprio due giorni fa la Cgil ha denunciato in Questura una nuova
intimidazione nei confronti di un dirigente della Fillea Cgil di Palermo,
Giuseppe Guarcello, da sempre impegnato nella denuncia delle condizioni di
lavoro irregolare che continuano a
essere la norma nei cantieri edili del comprensorio Termini-Cefalù-Madonie.
“L’azione di contrasto del lavoro nero e irregolare la pratichiamo ogni giorno, verificando le condizioni di lavoro
nei cantieri. Le denunce
più frequenti riguardano episodi di maltrattamento, orari di lavoro non
rispettati e abuso dello straordinario, posizioni
irregolari dal punto di vista contributivo, evasione fiscale, mancata
applicazione dei contratti di lavoro, condizioni di sicurezza basse –
dichiarano il componente della Cgil di Palermo Mario Ridulfo e Piero Ceraulo,
della Fillea Cgil - Ci ritroviamo spesso in pochi a
fronteggiare una marea crescente di illegalità e svolgiamo continua opera di
sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni per potenziare l’azione di
controllo e le sanzioni. Basta
un calcolo: dove sono finiti i 10 mila lavoratori edili della provincia di
Palermo che non sono più iscritti alla Cassa Edile? E’ possibile che siano
scomparsi? Quanti di questi operai fantasma, non più registrati, stanno
oggi lavorando in nero? Chi lavora in nero non ha diritti sindacali. E’ schiavo
due volte perché ha paura del suo padrone e della legge. E quando si lavora
senza contratto, il rischio di subire vessazioni è molto più alto. Bisogna strappare i lavoratori da questa
condizione. E denunciare. La Cgil l’ha sempre fatto, lo sta facendo e
continuerà a farlo. Per questo invitiamo i lavoratori a denunciare le loro
condizioni anche attraverso il
gruppo facebook #Bastalavoronero promosso dal sindacato degli edili”.
Nessun commento:
Posta un commento