Palermo 9 marzo 2015 – Domani la Cgil ricorda Placido Rizzotto, il segretario della Camera del Lavoro di Corleone assassinato dalla mafia del feudo nel 1948. Una giornata di memoria e impegno, intitolata “Germogli di speranza”, per ricordare alle nuove generazioni l’eroe Rizzotto, che da partigiano ha combattuto contro il nazi-fascismo sui monti della Carnia, e da dirigente sindacale ha guidato i contadini corleonesi nella lotta per la terra. Alle ore 9,30 nella piazza del Municipio, davanti al busto di Placido Rizzotto, la figura del sindacalista sarà rievocata assieme alle autorità, ai familiari, agli alunni delle scuole, ai dirigenti scolastici e alla comunità. Interverranno Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone, Enzo Campo, segretario Cgil Palermo, e Michele Pagliaro, segretario Cgil Scilia. Il coro degli alunni della scuola media “G: Vasi” canterà una canzone dedicata a Rizzotto e delle poesie saranno recitate dai bambini della scuola elementare.
“Il ricordo di Rizzotto – dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo – oltre a essere fondamentale per l’opera di valorizzazione della memoria storica di uno dei principali protagonisti delle battaglie sindacali, ha anche l’obiettivo di segnare ancora di più la strada che a partire da Corleone abbiamo da tempo intrapreso per coniugare lavoro e sviluppo nella legalità”. “Lavoro e sviluppo nella legalità – aggiunge Campo – E’ questo che sta alla base delle attività delle cooperative che gestiscono le terre confiscate e delle associazioni e delle imprese che aderiscono ai protocolli etici, per costruire un lavoro che dia dignità a tanti giovani disoccupati. Un lavoro ottenuto con criteri diversi rispetto a quelli della mafia selvaggia che in queste terre sopraffaceva i contadini e uccideva i leader sindacali”.
“È un po’ quello che volevano fare Placido Rizzotto nel secondo dopoguerra e Bernardino Verro nei primi del ‘900 – dice Dino Paternostro - Non a caso le prime cooperative di consumo e di lavoro i contadini corleonesi le conobbero tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Sono gli anni in cui a Corleone si costruì anche la “Casa del popolo”, voluta da Bernardino Verro, che chiese ai suoi contadini di portare ogni sera, tornando dal lavoro sui campi a dorso di mulo, una pietra per la costruzione dell’edificio. Oggi quella Casa del popolo è di proprietà del comune di Corleone e si pensa di trasformarla in un laboratorio/memoriale del movimento contadino”.
IL CONVEGNO - A seguire, dopo la commemorazione in piazza, nel complesso architettonico “Sant’Agostino” si terrà un convegno dove sarà presentato il Codice Etico del Lavoro del pomodoro “siccagno” di Corleone, firmato dalla Flai-Cgil Sicilia e Palermo, dall’Alpa di Palermo, dalle aziende di trasformazione, da “Slow Food” Caccamo Himera Monti Sicani e dalla Federconsumatori Sicilia e dall’associazione “Fior di Corleone”. Dopo i saluti del sindaco di Corleone Lea Savona e del presidente del consiglio comunale di Palermo Salvatore Orlando, interverranno: Dario Cartabellotta, Umberto Di Maggio, Alessandro Garilli, Salvo Lipari, Maurizio Pascucci, Leoluca Orlando, Pietro Piro e Salvatore Tripi. Concluderà l’assessore regionale alle attività produttive Linda Vancheri. Coordina il dibattito Pippo Cipriani della direzione di Legacoop Sicilia.
Secondo la Cgil e gli altri soggetti sottoscrittori, il Codice Etico potrà dare una valida risposta in un momento di crisi in Sicilia per favorire l'accesso alla terra da parte delle nuove generazioni e la costruzione di un nuovo modello di lavoro in agricoltura. Con questo progetto che mette insieme la memoria delle lotte contadine e di eroi come Placido Rizzotto, la terra, la voglia di giustizia e legalità delle nuove generazioni e i contenuti del Codice Etico, la Flai pensa di “sbarcare” all’Expo di Milano. “Il Codice Etico – dice Totò Tripi, segretario Flai-Cgil Sicilia - rappresenta uno strumento di verifica e servirà a costruire un progetto di sviluppo del territorio basato sulla legalità e sulla tutela del territorio. Sulla terra non si produce solo cibo, ma si protegge e si rielabora il paesaggio, si cura il suolo, si alimenta la biodiversità, si combattono il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici, si crea cultura”. «Ripartire dalla terra per puntare ad uno sviluppo produttivo dell’economia siciliana – sottolinea Tonino Russo, segretario Flai-Cgil Palermo - significa dire ai tanti giovani disoccupati che è possibile creare lavoro rispettando diritti e dignità. In questo ritorno alla terra, riteniamo che esistono notevoli spazi per lo sviluppo di un modello di agricoltura rurale, capace di valorizzare l'identità del territorio, la biodiversità, la vendita diretta, il consumo di qualità ed ecosostenibile, l'avvicinamento del consumatore ai cicli delle produzioni secondo natura». Tra i sottoscrittori del protocollo etico c'è l’associazione “Fior di Corleone”. Dice il presidente Maurizio Pascucci: “Dopo alcuni anni di impegno di antimafia sociale, la cooperativa sociale Lavoro e Non Solo, che gestisce terreni confiscati alla mafia, sta fungendo da lievito propulsivo nella comunità corleonese: insieme ai cooperatori presenti nei terreni confiscati ci sono infatti coltivatori diretti, agricoltori, commercianti, artigiani che si stanno impegnando nel territorio mettendo al centro il grande valore dell’onestà”.
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