Dino Paternostro: "La mafia ai turisti americani la facciano raccontare ai familiari delle vittime innocenti..."
|
Angelo Provenzano |
DINO PATERNOSTRO: "Non so cosa racconta Angelo Provenzano ai turisti. Credo però che si guardi bene dal rivelare le inaudite violenze perpetrate da Cosa Nostra e da un boss feroce come suo padre, non a caso soprannominato "Binnu u tratturi". Temo che le sue performance alimentino quegli eroi negativi, che riducono drammaticamente la percezione della pericolosità del fenomeno mafioso in Italia e nel mondo. È molto grave che tour operator americani, in nome della maledetta convinzione che "business is business", sacrifichino etica e buon senso. Perché ai turisti non la fanno raccontare dai familiari delle vittime innocenti di mafia la vera storia di Cosa Nostra?
Non riesco a convincermi che il "povero" Angelo Provenzano racconta la
propria mafia ai turisti per farci un po' di soldi. Non sono i soldi che
mancano al giovane Provenzano, che fruisce del "tesoro" nascosto del
papà. Da figlio di boss non pentito si trova in palese conflitto di
interessi a parlare di mafia. E gli americani del "business is business"
sono solo dei personaggi cinici, che fanno morire ancora una volta le
tante vittime innocenti di mafia. Dovrebbero vergognarsi. Per noi è come
se a New York, sui crateri delle Torri Gemelle, facessero parlare di
terrorismo internazionale i figli di Bin Laden o quelli dei capi
dell'Isis. Oppure, secondo Rosario Accordino, come se mettessimo i figli di gerarchi nazisti a fare da guide ad Auschwitz...
Nessun commento:
Posta un commento