Un plesso della scuola elementare in costruzione negli anni '60 |
#CasaNostra di
Mario Midulla del 22 marzo 2015
…nella
mia città (Corleone), una recente visita istituzionale nelle scuole, da parte
del sottosegretario della Pubblica Istruzione, ha vivacizzato le speranze
dell’ambiente. L’incontro con i politici riserva sempre aspettative: si pensa
che possano fare da tramite alle richieste, si spera che la loro attenzione
diretta li spinga a spendere qualche
parola e dirottare qualche finanziamento di rilievo, trasformando i sogni in realtà. Corleone
ha una tradizione scolastica che affonda le radici nella storia (basti pensare al Regio-Ginnasio di Corleone, fondato
nel 1861, nucleo originario dell’attuale I.I.S.S. “Don G. Colletto”, unica struttura
che può considerarsi al passo con i tempi), ma alcuni edifici sono decisamente
inadeguati per una scuola moderna e sicura.
L’archivio fotografico
di Pietro Oliveri mostra le scuole elementari in costruzione nel dopoguerra,
ancora oggi sedi delle scuole primarie. Spazi e palestre sono ricavati e
sfruttati grazie alla buona volontà dei docenti e dei dirigenti che si sono
succeduti negli anni e che oggi lottano pure per avere una mensa che sia
dignitosa e conforme alle regole.
È
pur vero che una struttura scolastica è stata messa in sicurezza qualche anno
fa, ma la concezione strutturale è figlia del dopoguerra e conseguentemente non
adeguata ad una scuola moderna. Palestre, laboratori, biblioteche, mense,
auditorium, spazi esterni, aule modulabili sono solo sogni nel cassetto. Il
vero problema nasce da una mancanza di progettazione che parte da lontano,
forse perché l’edilizia scolastica non ha avuto più quelle spinte politiche con
annessi finanziamenti, forse perché in altre parti ci sono scuole in condizioni
peggiori delle nostre; di sicuro la scuola desiderata, i bambini corleonesi
potranno solo disegnarla nei loro quaderni.
Ma per riqualificare il
patrimonio scolastico, l’amministrazione comunale dovrebbe considerare le scuole, e dunque il patrimonio
dell’edilizia scolastica, una priorità ed impegnarsi a reperire fonti di
finanziamento per intervenire in tutta una serie di situazioni di sofferenza.
Ad esempio, è in arrivo l’assegnazione di 300
milioni di fondi Inail per le nuove scuole italiane, che avverrà in base a un
bando volto a selezionare gli interventi realmente innovativi quale principale
novità del Ddl Scuola varato dal consiglio dei ministri di giovedì 12 marzo,
come pure l'inclusione delle scuole tra i destinatari del 5 per mille (dal
2016).
Ci saranno incentivi ai
privati, attraverso il credito di imposta, per nuovi investimenti. Verrà “ritagliata”
una dote di 40 milioni per monitorare i solai delle scuole al fine di
scongiurare altri casi di cedimenti di solai o controsoffitti. Ed è stato pure
previsto un piccolo sconto sulle multe dei Comuni che hanno sforato il patto di
stabilità negli investimenti in edilizia scolastica contabilizzati nel 2014. Si
consentirà ai privati di poter alimentare il fondo per la progettazione delle
scuole.
Il Miur pubblicherà un
bando (entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge) per «l'elaborazione
di proposte progettuali da sottoporre a una Commissione di esperti», un bando
di idee per individuare «soluzioni progettuali di scuole altamente innovative
dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico,
dell'efficientamento energetico e caratterizzate da nuovi ambienti di
apprendimento anche per favorire l'uso continuo e costante delle moderne
tecnologie nell'attività didattica».
Sulle proposte pervenute
i comuni interessati «presenteranno un progetto per la realizzazione di una
nuova scuola alla propria Regione, che selezionerà la migliore proposta anche
in termini di apertura della scuola al territorio» e successivamente il Miur
assegnerà il finanziamento. Mi chiedo: Corleone, perché no?
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