I vertici dell'Asp nella "sala risveglio" |
Potenziamento dell’attività specialistica, completamento dell’area
d’emergenza ed attivazione della “sala risveglio” del complesso
operatorio dell’Ospedale Madonna dell’Alto. Sono i provvedimenti decisi dal
direttore generale del’Asp di Palermo, Antonino Candela, nel corso del
sopralluogo effettuato questa mattina nelle strutture sanitarie di Petralia
Sottana.Tra un mese sarà per la prima volta aperta la “sala risveglio”, mai
attivata da quando è in funzione l’Ospedale madonita. “In un’area dedicata
dotata inizialmente di due posti letto saranno accolti i pazienti al termine
delle operazioni – ha spiegato Candela – la sala necessita di piccoli
interventi che contiamo di finire entro il mese di aprile.
Completeremo,
così, la dotazione dell’intero complesso operatorio che, da qualche giorno, può
anche contare su un ascensore che collega l’area di sterilizzazione con la sala
interventi. Un ascensore, anche questo, mai entrato in funzione in precedenza”.
Per adeguare l’area d’emergenza ad uno standard previsto dalle direttive
aziendali, è stato deciso di migliorare l’accoglienza ed il confort. La sala
d’attesa e l’area di osservazione breve saranno dotati di tv-color e
distributori d’acqua gratuiti. “Il pronto soccorso può già contare su
professionalità di ottimo livello – ha detto Candela – gli interventi adesso
sono stati finalizzati a realizzare uno spazio confortevole ed accogliente. Già
nei prossimi giorni, l’Ospedale di Petralia Sottana avrà un’area d’emergenza
adeguata all’attività che viene svolta”. La dotazione tecnologica della
radiologia sarà, invece, completata con due nuovi ecografi di ultima
generazione. Per abbattere le liste d’attesa, il manager dell’Asp ha
anche deciso di potenziare l’attività territoriale dell’ambulatorio di
radiodiagnostica e dell’ambulatorio di diabetologia. “Le Madonie rappresentano una priorità
nell’assistenza sanitaria dell’Asp di Palermo – ha detto Candela – siamo da
tempo impegnati nel potenziamento sia dell’attività ospedaliera che in quella
territoriale per potere rispondere in maniera adeguata alla domanda di salute
di utenti che sono spesso penalizzati dalle difficoltà di trasporto”.
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