IL
PRESIDENTE DELL’ANPI HA APERTO IL CONVEGNO ALLA SOCIETÀ NAPOLETANA DI STORIA PATRIA: “Vogliamo cambiare quella lettura errata che pone la rivolta al nazismo solo al centro nord”
di ANTONIO
FERRARA
AD
APRIRE i lavori il presidente nazionale Anpi Carlo Smuraglia, volontario della
Divisione Cremona. I saluti sono affidati al sindaco Luigi de Magistris, a
Renata De Lorenzo di Storia patria e al combattente delle Quattro Giornate
Antonio Amoretti, responsabile dell’Anpi di Napoli.
Presidente
Smuraglia, perché il convegno a Napoli?
«Vogliamo ribaltare la vulgata che
vuole la Resistenza come Resistenza del nord, e vogliamo dimostrare che invece
si è trattato di un fenomeno che ha avuto carattere nazionale, con centinaia di
azioni di civili e militari, di grandi e piccole ribellioni, tantissime in
Campa- nia, in Sicilia, in Puglia, in Sardegna. Abbiamo ricostruito esattamente
i tanti episodi che si sono svolti in Campania e nell’intero Mezzogiorno, e
questo contribuirà a ridefinire il concetto di Resistenza, che fu una guerra di
popolo nel senso che tutto il popolo si mobilitò, ognuno nel suo campo. E fu
una resistenza fatta anche dai militari, che per troppo tempo anche a sinistra
è stata negata, come insegna la straordinaria pagina di Cefalonia».
C’è
stato un ritardo dell’Anpi?
«Stiamo
lavorando dal 2011, quando sono stato eletto presidente, su questo tema. Mi
sono proposto di restituire per quanto possibile la verità dei fatti e
contestare una visione “eroica” della Resistenza, sottoli- neando invece il
contributo normale di scelte coraggiose di tanti giovani che si sono schierati
e delle donne, che non si possono solo identificare con le staffette partigiane
ma hanno aiutato e nascosto tantissimi italiani dopo l’8 settembre. La
Resistenza non è stata fatta solo con le armi, ma anche con l’opposizione al
fascismo e ai nazisti per ristabilire il regime democratico, con gli scioperi
del 1943-44».
Napoli
è la città della Quattro Giornate. Che ruolo ha avuto?
«Ci
sono state rivolte contro i tedeschi in tante piccole e grandi località del
Mezzogiorno dopo l’8 settembre, ma nella storiografia si citano al massimo le
Quattro Giornate di Napoli che rappresentano certamente un momento altissimo di
rivolta all’oppressione nazifascista, ma poi ci si ferma lì. Ecco, con il
nostro convegno vogliamo dire che ci sono stati invece tantissimi casi di
opposizione ai nazisti. E la Campania, anche per la rivolta di Napoli del
settembre 1943, ci è sembrato il luogo più giusto nel quale l’Anpi dia conto di
una lettura della Resistenza come fenomeno che ha riguardato l’intero
territorio nazionale, e non solo il centronord ».
PARTIGIANO
E ANTIFASCISTA
Carlo
Smuraglia, presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia
22
gennaio 2015
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