Piero Capizzi, sindaco di Monreale |
Discussione accesa in consiglio comunale. Giovedì si terrà a Monreale l’incontro propedeutico per il transito del personale alla società di scopo
Il sindaco Piero Capizzi, durante la seduta del consiglio comunale indetta in via straordinaria per trattare del fallimento dell’Alto Belice Ambiente e della situazione lavorativa dei dipendenti, ha chiarito lo stato dei fatti: “L’Alto Belice Ambiente è una società ormai fallita, ma già da tempo in fase di liquidazione”. Il sindaco Capizzi si è rivolto in particolar modo ai numerosi dipendenti dell’ATO presenti in aula. “La società
nasce nel 2003, con l’assunzione del primo dipendente, il ragioniere Pietro
Quartararo, nel 2005 si aggiungono altri dipendenti, quindi nel 2006 transitano
altri lavoratori dai comuni. Successivamente avvengono 140 assunzioni per
chiamata diretta su delibera del CDA. Oggi c’è un organico di 276 dipendenti,
di cui 38 con profili amministrativi.
“L’esercizio
provvisorio è stato rigettato dal giudice, perché il fallimento nasce da un
accertamento matematico. Il dott. Liguori ha spiegato che l’ATO ha una
esposizione debitoria di 76 milioni di euro fino al 24 novembre a fronte di
crediti per 49 milioni. Quindi vi sono circa 27 milioni di euro che l’ATO
non ha la possibilità di recuperare. Qualcuno dovrà spiegare dove questi 27
milioni sono finiti”.
Capizzi ha
quindi aggiornato l’assemblea sulle proposte in campo.
“Assieme ai
sindacati abbiamo ipotizzato il passaggio dei dipendenti presso la società di
scopo istituita all’interno della SRR. Dai dati risulta che a Monreale lavorano
al momento 70 operatori. Dalla redistribuzione dei lavoratori presso i comuni
risulta un esubero di 50 unità, non assegnate a nessun comune, e che dovrebbero
essere spalmate tra tutti i comuni”.
E’ questo il
nodo che Capizzi ha cercato di spiegare e che avrà conseguenze certe sui
livelli retributivi dei dipendenti.
“Monreale
dovrà assumere 84 o 90 dipendenti. Per garantire gli attuali livelli
retributivi il consiglio comunale dovrebbe aumentare la tassa sui rifiuti del
30/35%. Non possiamo permettercelo. Da un costo tabellare di 2.558.000€ per 70
operatori dovremmo passare ad una spesa di oltre 4 milioni di euro”.
Capizzi ha
quindi spiegato come non si può chiedere alla città un aumento del peso fiscale
relativo alla raccolta dei rifiuti, e come, per garantire tutti i livelli
occupazionali, bisogna trovare una soluzione di compromesso, sulla quale anche
i sindacati avrebbero mostrato la disponibilità.
Nasce quindi
l’esigenza di rivedere il costo del personale.
Tra le
proposte in campo si è parlato di applicazione del contratto degli enti locali,
del contratto di solidarietà o di quello di prossimità. Ma la strada che dovrà
essere certamente percorsa passa dalla rimodulazione di alcuni profili
professionali. “Se il comune dovesse ritenere – ha spiegato Capizzi - alcuni
profili amministrativi in esubero rispetto alle esigenze del servizio, questi
devono potere essere riqualificati e utilizzati per altre mansioni. Il comune
di Monreale oggi non ha la necessità di 10 amministrativi su 14 che gli
verrebbero assegnati. Dobbiamo mantenerci all’interno del budget stabilito. E i
sindacati hanno mostrato disponibilità a questo ragionamento, che garantisce
tutti i lavoratori”.
In pratica
la società di scopo ingloberà il ramo d’azienda con tutto il personale, il
costo del servizio non dovrà lievitare per ogni comune così da non aumentare la
tassa sui rifiuti.
In attesa che vengano definite le
procedure per il trasferimento del personale alla società di scopo e questa
divenga operativa, il sindaco emetterà l’ordinanza, art. 191, per utilizzare
ditte esterne per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti: “La città sta
scoppiando”.
www.filodirettomonreale.it
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