Papa Francesco |
I gesti
esteriori di religiosità non significano un bel niente se non sono accompagnati
da pubbliche conversioni. Papa Francesco torna a battere il chiodo: la mafia
è fuori dalla Chiesa, i mafiosi non possono stare accanto a Gesù, non sono
accettati né accettabili. E’ un nuovo appello, quello del Pontefice, suggerito
forse da casi controversi, qualche ambiguità, episodio di dubbia
interpretazione. Gli inchini? Non solo.
Francesco
vuole fare chiarezza, ancora una volta. “Non siete cristiani”, dice nel suo appello, dovete
convertirvi. “Gesù non invitava a pranzo i demoni, li cacciava via perché erano
il male. O Gesù o il male”.
Il Pontefice
ha compiuto alcuni mesi or sono un gesto forte, scomunicando i mafiosi, i
componenti delle famiglie criminali, coloro che con la violenza, la prepotenza,
l’intimidazione, provocano morte, ingiustizia, incutono paura, seminano odio.
La scomunica
era stata applicata dalla Chiesa soltanto contro gli eretici e le ideologie
atee. Reati d’opinione, insomma. Per la prima volta, la Chiesa mette
all’indice il crimine e la violenza. Chi appartiene alla mafia non può
appartenere alla Chiesa, deve essere scacciato dalla Chiesa come i demoni
vennero scacciati da Gesù.
Francesco
vuole pentiti veri, e non collaboratori di giustizia. Sono i primi che hanno accesso
all’altare, i secondi possono contare sugli sconti di pena, ma rimangono fuori
dalla Chiesa.
Fra pentiti
e collaboratori, dunque, c’è un abisso. Quando il collaboratore si pente, e si
converte, ne trae profitto sia la Chiesa che lo Stato. Si può mentire al
giudice per il proprio tornaconto, ma non al Padreterno.
Nessun commento:
Posta un commento