Assemblea dei lavoratori ex Ato rifiuti |
di LUIGI GULLO
Monreale, 12
febbraio – Si è svolto con un nulla di fatto l’incontro tenutosi nel pomeriggio
al Dipartimento Rifiuti tra sindaci soci dell’ATO PA2 e i sindacati dei 276
lavoratori, già posti in stato di quiescenza. La
controproposta presentata dai sindacati in alternativa alle richieste avanzate
dai 17 primi cittadini è stata subito respinta da quest’ultimi. Troppo netto il distacco tra il
risparmio richiesto dai comuni, 2,4 milioni di euro, (VEDI ARTICOLO) e quello conseguibile dall’idea
rilanciata dai sindacati, circa 1,65 milioni di euro (VEDI ARTICOLO).
Non c’è
stata la discussione né l’apertura sperata dai sindacati. I sindaci li hanno posti davanti ad
un diktat: prendere o lasciare. Il pacchetto è quello e non è derogabile.
Forse ci sarebbe lo spazio per ridurre non del 10% ma del 7% il monte ore degli
operai. Ben poca cosa, che ha spinto i sindacati ad abbandonare il tavolo,
minacciando denunce. I sindacati difatti ritengono illegittimo il ricorso
del “191” da parte dei sindaci per il normale servizio di raccolta e smaltimento
rifiuti, che aggirerebbe la legge che prevede l’obbligo di andare a gara.
Chiuso il
tavolo con i sindaci, i sindacalisti sono usciti per relazionare sull’esito
dell’incontro ai lavoratori in presidio dinanzi il Dipartimento di Viale
Campania.
Il fronte
dei lavoratori non si è presentato compatto. Se c’è chi è disposto a provare a continuare la
trattativa per conseguire un risultato più vantaggioso, molti sono propensi ad
accettare le condizioni poste dai sindaci, che permetterebbero al più presto di
riprendere a lavorare. Condizioni che, in teoria, varrebbero fino al 30 giugno,
data in cui si dovrebbero sciogliere gli ATO e, secondo la legge di riforma del
settore rifiuti, le competenze dovrebbero passare alla SRR e agli ARO.
A questo
punto l’intenzione dei sindacati è di indire un referendum, da tenersi in tempi brevissimi, per
avviare una consultazione con i lavoratori e prendere una decisione a
maggioranza.
filodirettomonreale.it,
giovedì, Feb 12 2015
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