La protesta degli operai dell'ATI Group |
Alla firma dell’accordo, alla sede della Cgil, in via Meli, per Villa Santa Teresa, azienda confiscata alla mafia, era presente l’amministratore giudiziario Andrea Dara. Per la Fillea c’erano il rappresentante della Fillea Cgil di Palermo Franco Macaluso e il segretario regionale Fillea Cgil Franco Tarantino.
La cassa integrazione è legata a un rilancio dell’azienda. I lavoratori
potranno adesso ultimare i cantieri che erano stati interrotti e che
comprendono il polo sanitario di villa Santa Teresa, i lavori negli
ospedali di Bronte e Biancavilla, quelli al Polclinico di Palermo e al
mattatoio di Partinico. E sono in fase di riattivazione anche altre commesse
dell’Agenzia che saranno condotte con le maestranze del gruppo Ati Group.
Un’altra opera riguarda il subappalto per il consolidamento di un tratto
della Bolognetta- Lercara Friddi, che partirà a febbraio. Seguono
i lavori per opere di messa in sicurezza che
riguardano immobili di proprietà della stessa Agenzia nazionale per i
beni confiscati e sequestrati, in zona Segesta e Castelvetrano.
Il
percorso, che dovrebbe durare circa un anno, con possibilità di proroga
degli ammortizzatori sociali, dovrebbe concludersi con quella che è una
delle soluzioni individuate nel disegno di iniziativa popolare presentato dalla
Cgil a livello nazionale “Io riattivo il lavoro” per il riuso dei beni
confiscati e la tutela dei lavoratori: la possibilità per i dipendenti di
subentrare con una propria cooperativa nell’affitto del ramo d’azienda,
evitando così la vendita o la cessione ad altri. “E’ stata scelta la
soluzione che valorizza i lavoratori. Oggi siamo finalmente in condizione di
dire che i lavori di Ati Group andranno avanti. Sono lavori che danno la
possibilità di garantire l’occupazione a 75 lavoratori per tutto l’arco
temporale del 2015. Quindi comunque la cassa integrazione per gli altri
serve - dichiara Franco Macaluso, della Fillea-Cgl di Palermo, commentando
positivamente l’accordo siglato oggi alla Cgil di Palermo – Per
ottenere la garanzia di un posto di lavoro a più lungo termine è in fase
di studio il futuro di questi lavoratori attraverso la costituzione di
una o più cooperative di ex dipendenti, che dovranno interfacciarsi
sul mercato. Mettere in sinergia l’Agenzia, affidataria dei lavori, e
l’impresa, è uno dei punti dell’articolato di legge”.
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