Le discariche favoriscono il business dei gestori privati? Gli inceneritori il business delle grandi imprese del settore. E la differenziata che non parte, soprattutto le prime. La Sicilia resta in coda, al dieci per cento sulla differenziata, con alcune “isole” virtuose (Gela è in testa con il 41 per cento), e le buone intenzioni annegano nella quotidianità, che insegue le emergenze e costringe perciò a tenere gli occhi bassi sull’oggi.
Il dato è
tratto, a quanto pare. Nel futuro
della Sicilia ci sono gli inceneritori, già oggetto di pesanti attacchi da
parte del M5S. “Scontiamo anni di paralisi sull’impiantistica”, spiega il
governatore. “Si è puntato solo sulle discariche e non è più possibile”.
Invero si è
puntato anche sugli ambiti territoriali ottimali, gli Ato. L’istituzione degli Ato avrebbe
dovuto creare sinergie, risparmi e migliorare i servizi, ed invece ha creato
carrozzoni, costosi e ingestibili, che hanno disastrato le casse di molti
comuni. Una catastrofe.
“Non si
torna indietro”, avverte tuttavia Crocetta. “Niente megaimpianti di Totò Cuffaro”, bocciati da
Raffaele Lombardo. Crocetta e il suo assessore, Vania Contrafatto, pensano a
due o tre mini-inceneritori in grado di smaltire almeno un terzo della nostra
spazzatura indifferenziata. “Sceglieremo tecnologie moderne ed ecosostenibili”,
assicura Crocetta.
Qualcosa si
muove, dunque. La storia
politica siciliana per dieci anni ha girato attorno a discariche e mega
impianti e discariche. Sono caduti governi, si sono dimessi (o sono stati
dimissionati) assessori, sono finiti in galera personaggi importanti, sono
arrivati nelle Procure siciliane dossier e denunce, ed ancora oggi sono in
corso inchieste – non solo in Sicilia – sulla lunga inquietante stagione della
raccolta dei rifiuti. Conflitti e sospetti, da sempre. E le cose non sono
cambiate. “Anche i mini inceneritori – sostengono i deputati Cinquestelle –
possono fare maxi sconquassi a livello ambientale”. “Se proprio si
devono fare impianti – ragiona il deputato Claudia La Rocca – perché non si
punta sulle esperienze già fatte, di altro genere, come a Vedelago in provincia
d Treviso, che ricicla il 99 per cento dei rifiuti”.
I
pentastellati lamentano di avere invano invitato il presidente della Regione a
visitare Vedelago, “abbiamo inviato più volte Crocetta a visitarlo ma ci ha
dato sempre buca”.
Mega
impianti e mega-discariche hanno avuto nel tempo sostenitori e detrattori, di volta in volta. C’è chi si è
arricchito e chi ha tentato di arricchirsi ed è rimasto a bocca asciutta. Le
ricette sono tante, quanto le buone intenzioni pure. E in Sicilia resta
l’incubo dei rifiuti.
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