CasaNostra di Mario Midulla
…nella mia città (Corleone) chi ama lo sport fa di tutto per praticarlo nel modo migliore. Atletica e ciclismo, calcio e tennis, ippica e motori e così via, vivono di luce propria. Gli appassionati trovano, tra mille difficoltà, il modo per potere svolgere la propria attività preferita ma di certo gli impianti esistenti non aiutano. A volte, trovandosi a passare da quelle parti, si ha quasi l’impressione che il centro sportivo sia stato abbandonato al suo destino. È pur vero che la crisi del settore pubblico, la spending review, i bilanci perennemente in rosso degli enti non siano da traino per un miglioramento del settore, ma ciò non giustifica il degrado dell’esistente.
Corleone
nel suo recente passato ha ospitato manifestazioni sportive internazionali di
ogni genere, ma togliendo le strutture scolastiche, il resto del panorama impiantistico,
vive una fase di “invecchiamento” preoccupante. E proprio per questo, spero che
la mia città acceda a ciò che serve per porre rimedio e se non lo ha fatto, mi
auguro che si attivi per farlo.
Ad
esempio, il governo nazionale ha fornito da novembre uno strumento
importantissimo, il progetto «1000 Cantieri per lo Sport», cioè quel piano per
incentivare gli interventi di manutenzione, ristrutturazione o costruzione
ex-novo di impianti sportivi di base. Mutui a tasso zero, per un totale di 150
milioni di euro più 44 milioni per l’abbattimento degli interessi, destinati
a 500 spazi sportivi scolastici e 500 impianti sportivi di base pubblici
e privati.
E da questo mese è invece partito il
secondo progetto rivolto agli altri 500 interventi negli impianti sportivi
destinatari di ulteriori 75 milioni di euro con mutui a tasso zero grazie
all’utilizzo di altrettanti 22 milioni di euro del «Fondo per lo sviluppo e la
capillare diffusione della pratica sportiva» e del «Fondo Contributi
negli Interessi». Mutui richiedibili dagli Enti Locali e dai soggetti privati
(società ed associazioni sportive, parrocchie ed enti morali, ecc.) che
vogliano ristrutturare o costruire spazi ed impianti sportivi di base.
Il
progetto, reso possibile dalla collaborazione tra la Presidenza del Consiglio
dei Ministri e l’Istituto del Credito sportivo, prevede un importo massimo per
ogni intervento di 150 mila euro (per i soggetti diversi dagli Enti
locali una percentuale del costo del progetto resterà a loro carico) erogato
per una durata massima di 15 anni per gli Enti locali e 10 anni per i soggetti
privati.
In
fondo, accedere al Credito Sportivo forse è l’unica strada percorribile, ma per
poterlo fare bisogna avere un concetto ed una visuale dello sport ad ampio
raggio e non è scritto da nessuna parte che a muoversi debba essere
necessariamente un ente locale. Ma questa è un’altra storia.
Tutto
ciò a mio parere, naturalmente…
2 commenti:
Pensano solo ai voti...
Purtroppo qualcuno ha dimenticato che lo sport disciplina i nostri figli, è la disciplina non porta voti...ma questa è un altra storia...
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