Alessandro Lo Giudice, uno degli arrestati |
Il gruppo sfruttava la conformazione morfologica del
quartiere,
prevalentemente composto da tortuosi e lunghi vicoli, spesso senza uscita e
densamente popolati, che facilitava la rilevazione di eventuali “presenze”
estranee ed il rapido dileguamento degli spacciatori, nel caso in cui fossero
stati disposti controlli da parte delle forze dell’ordine nelle aree
interessate. Le indagini, svolte dalla sezione Goa del Gico, si sono sviluppate
a partire dal 2011. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire le modalita’
dello “spaccio” ed i ruoli ricoperti dai singoli componenti dell’organizzazione
nell’attivita’ criminale.
Le indagini hanno, in particolare, fatto emergere
l’accuratezza con cui veniva gestita l’attivita’ di vendita di stupefacenti,
che faceva perno sulla predisposizione di veri e propri “turni”, volti ad
assicurare alla folta cerchia dei “clienti” della piazza di spaccio la costante
possibilita’ di approvvigionarsi di sostanze illecite in luoghi prestabiliti,
presso i quali gli acquirenti avrebbero potuto rintracciare i fornitori anche
senza alcun preavviso. Durante le indagini, durate sei mesi, e’ stato
possibile ricostruire oltre mille episodi di “cessione”, sono stati
identificati 107 consumatori. Inoltre, sono stati sequestrati oltre 5
chilogrammi di marijuana, 100 grammi di cocaina e 266 piante di marijuana, con
l’arresto in flagranza di reato di 5 responsabili tra le 38 persone denunciate,
tra cui anche alcuni minorenni la cui posizione e’ al vaglio del Tribunale dei
Minori.
I
NOMI. In carcere
sono finiti Ferdinando e Umberto Billitteri, Valerio Lo Iacono, Filippo
Cammuca, Alessandro Lo Giudice. Mentre i domiciliari sono stati concessi ad
Antonino D’Alessandro, Francesco Streva e Alessandro Gendusa.
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