Massiccia la mobilitazione in vista dello
sciopero generale di oggi di Cgil e Uil. Ieri si sono svolte a
Palermo le assemblee conclusive nei posti di lavoro cittadini, con
gli operai del cantiere Sis del Tram, all’Ismett, con i forestali di
Castelbuono, nella miniera Italkali di Petralia e nella sede di
Alnmaviva. A Palermo la mobilitazione prevede il
concentramento alle ore 8.30 a piazza Croci, un corteo e il comizio
finale a piazza Verdi con gli interventi di Claudio Barone, segretario generale
Uil Sicilia e Nino Baseotto, segretario Cgil nazionale.
Una manifestazione che coinvolge tutti i settori e che darà visibilità alla protesta con l’assenza dei lavoratori nei posti di lavoro. Apriranno il corteo i lavoratori dei call center di Almaviva, Accenture e 4U, seguiti dagli studenti, a testimoniare il dramma delle tante vertenze in corso, che riguardano 5.631 operatori che lavorano in gran parte con contratti part-time di 4 e 6 ore. Negli ultimi due giorni scorsi si sono svolte assemblee nelle aziende dei trasporti come Amat, Ferrovie e aeroporto, alla Coime, al cantiere edile del Policlinico, al Cral del Banco di Sicilia, all’Esa, all’Istituto Zootecnico, nelle aziende Puccio e Duca di Salaparuta, alla Rap, a palazzo di Giustizia, alla Wind, preso Ericsson e H3G mentre tutto il settore del terziario si è riunito all’Hotel San Paolo.
Al centro della protesta la critica alle politiche
economiche e del lavoro del Jobs Act del governo, strada che secondo il
sindacato non ha prodotto risultati positivi ma ha indebolito i
sistemi di protezione sociale e ridotto le tutele per chi è più
colpito dalla crisi. “Anche il ruolo del sindacato è stato
mortificato, non c’è stata nessuna apertura sui temi del lavoro mentre sono le
organizzazioni sindacali giorno dopo giorno a stare dentro le vertenze, a
fianco dei lavoratori, per trovare soluzioni – dichiara il
segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo - Ed è grave per la
Sicilia, e per Palermo in particolare, che nella legge di Stabilità
non ci siano le risorse in termini occupazionali e di lavoro che
la città si aspettava. Palermo si sta desertificando, è sempre più marginale:
una delle ultime grandi famiglie rappresentative della borghesia
imprenditoriale della città, i Randazzo, lasciano il campo anche loro. E altre
aziende storiche come la Colma sono fallite o tutte le imprese del settore
plastico sono ormai scomparse. Non c’è settore che si
salvi. Negli ultimi 8 anni si sono persi a Palermo e provincia 50 mila
posti di lavoro, di cui 8 mila nel solo settore dell’edilizia. A Palermo ci
sono 20 mila precari, centinaia di vertenze aperte, il tasso di
occupazione tra il 2008 e il 20013 è sceso dal 44,1 per cento al
39,3 e il tasso di disoccupazione è salito dal 17,1 per cento al 20
per cento”. “Domani – aggiunge Enzo Campo – scendiamo in piazza
per difendere il lavoratore nel suo posto di lavoro, chi il lavoro
non l’ha più e chi il lavoro lo cerca”.
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