La sede dell'Esa a Palermo |
I TRATTORISTI OCCUPANO LA SEDE DELL’ESA. DA GIOVEDI’ SONO SOSPESI DAL
LAVORO PER IL TAGLIO DI RISORSE NELLA FINANZIARIA. LA FLAI CGIL: “HANNO FATTO
SOLO 179 GIORNATE CONTRO LE 213 PREVISTE ANCHE PER IL 2014”
Palermo 26 novembre 2015- Occupazione all’Esa. Più di cento
lavoratori sono entrati negli uffici dell’Ente sviluppo agricolo, in via
Libertà, e lì resteranno in attesa di risposte. A protestare, già da
giovedì scorso, quando per loro è scattata la sospensione dal lavoro, sono
i 465 trattoristi dell’Esa che nel 2014 avrebbero dovuto svolgere 213 giornate
di lavoro, come gli altri anni. Invece per loro lo stop quest’anno è arrivato
prima, alla 179esima giornata. Ormai il tempo di completare le
giornate non c’è. Ma per limitare il danno, la Flai Cgil chiede alla Regione di
assegnare nuove risorse per far tornare subito al lavoro i trattoristi, che
altrimenti resteranno fermi fino al 9 dicembre, quando dovrebbero
partire i progetti Pac che prevedono lavori di riqualificazione in
aree soggette a dissesto idrogeologico, colpite da frane e alluvioni.
“La
Regione dalla Finanziaria ha tagliato due milioni di euro ai
trattoristi: a fronte degli 11 milioni che servivano per coprire le 213
giornate, ha stanziato solo 9 milioni e 200 mila euro. E’
inconcepibile che in un momento di crisi si tagliano i soldi ai più
deboli, ai precari - dichiara il segretario della Flai Cgil di
Palermo Tonino Russo - Chiediamo di liberare parte di queste risorse per far
lavorare subito i trattoristi”.
Allo sciopero regionale di Flai, Fai e Uila dell’11 marzo
scorso, il presidente della Regione aveva promesso, in un accordo
sottoscritto con i sindacati, che anche nel 2014 si sarebbero garantiti i
livelli occupazionali degli anni precedenti. “I progetti di riassetto in aree
dissestate dell’assessorato all’Ambiente dovevano essere già operativi a inizio
d’anno. Permetteranno di fare altre 15 giornate”,
aggiunge Tonino Russo. Ma nel frattempo i lavoratori sono sospesi dal lavoro e
hanno deciso di occupare i locali dell’ente. La preoccupazione è alta. “La
sospensione è considerata preludio di licenziamento.
Considerato che in Sicilia c’è bisogno di interventi in aree franate e per
prevenire gli smottamenti, e che tantissimi comuni utilizzano i lavoratori dell’Esa nelle
aree a rischio, non comprendiamo perché dalla finanziaria siano spariti i soldi
per garantire tutto il compimento delle giornate lavorative. Chiediamo
al governo della Regione, al presidente Crocetta, all’assessore all’Agricoltura
Caleca di sbloccare le somme previste e di far ripartire subito il conteggio
delle giornate”.
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