Manifestanti demoliscono il muro di Berlino |
Domani, 9 novembre 2014, ricorrerà il 25° anniversario della caduta del muro di Berlino. Sui “muri” avevo inserito il sottostante “pensiero” nel mio libro “I giardini della nobile brigata - Pensieri corti”. Una piccola riflessione contenente un giudizio duro contro la Rdt, anche a dimostrazione del fatto che non ho bisogno della “velina” di qualcuno per scrivere su una pagina così dolorosa e contraddittoria. Ma eccolo. “Giustamente, si continua a inneggiare alla caduta del muro di Berlino, praticamente abbattuto con il beneplacito del capo della potenza (Urss) che l’aveva ordinato, ma non si parla di altri muri (alcuni eretti dopo il 1989) che, in varie parti del mondo, separano Stati, città, popoli, famiglie.
Qualche esempio. A Cipro un muro divide in due la capitale Nicosia; a Melilla (enclave spagnola in Marocco) e negli Usa (al confine con il Messico) sono stati alzati muri e reticolati per impedire l’ingresso dei migranti; un lungo bastione di sabbia è stato creato dai marocchini nell’ex Sahara occidentale. Infine, quello più recente ed emblematico, la muraglia costruita dagli israeliani lungo la linea di separazione con i Territori palestinesi.
“Abbattere i muri e
costruire ponti di pace”, qualcuno aveva raccomandato al…vento.
Infatti,
Israele continua a costruire muri e campi di filo spinato come se la
prospettiva non fosse la pace, ma la
guerra infinita.
A
ragione, i palestinesi rivendicano l’abbattimento dell’odiosa barriera di
cemento armato che li separa dal territorio israeliano, talvolta entrando
perfino nelle loro case.
“I muri sono tutti
odiosi. Non si capisce perché il muro di Berlino è caduto mentre quello
israeliano è ancora in piedi?” mi chiese, un giorno, un giovane compagno,
amico come me del popolo martire di Palestina.
Io,
che a metà degli anni ‘ 80 ebbi la
triste ventura di vedere il muro dal balcone di una casa di Berlino - Est, gli
risposi con una battuta leggermente perfida che, però, riflette un’amara
verità:
“Hai ragione. I muri
sono tutti odiosi, ma non hanno la stessa funzione. Ci sono muri costruiti per
impedire l’accesso e muri per impedire l’uscita o la fuga…Quello di Berlino era
una schifezza più grande perché apparteneva alla seconda categoria.”
A
parte la battuta, non è con i muri che si persegue la pacifica convivenza.
Perciò, vanno abbattuti. Tutti. Senza eccezione alcuna.”
(Agostino
Spataro in “Pensieri corti”:
http://www.lafeltrinelli.it/libri/spataro-agostino/257930
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