Ruggero Battaglia |
Il Guttadauro, con l’autorizzazione formale di Matteo Messina Denaro pervenuta anche tramite i noti “pizzini”, ha riorganizzato la struttura criminale attraverso nuove affiliazioni e l’avvio di un pervasivo e rigido controllo del territorio attuato con metodi violenti e intimidatori. In particolare, avvalendosi del cognato Girolamo Bellomo e di un agguerrito gruppo criminale, Guttadauro ha dettato nuove modalità operative incentrate anche sulla consumazione di rapine ed estorsioni nei confronti di operatori economici locali, intimiditi con danneggiamenti, percosse e finanche sequestri di persona.
In
tale quadro, le investigazioni hanno accertato il diretto coinvolgimento delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Brancaccio
di Palermo nella rapina ai danni di un deposito della ditta di spedizioni di Campobello
di Mazara (Tp) rientrante nel patrimonio aziendale della società A.G.
Trasporti, recentemente sottoposta a sequestro nell’ambito del procedimento di
prevenzione nei confronti dell’imprenditore palermitano Cesare Lupo, prestanome dei fratelli Graviano, strettamente
legati a Matteo Messina Denaro. L’attività investigativa ha documentato come la
decisione di procedere alla rapina fosse, in quell’occasione, determinata
dall’esigenza di compensare il danno economico provocato dal sequestro giudiziario
e dalla successiva confisca della società.
All’interno del sodalizio
trapanese, si registrava inoltre la progressiva ascesa del Bellomo che, allo scopo di far confluire nelle casse della famiglia i proventi necessari al
sostentamento logistico del latitante e degli affiliati detenuti:
-
Ha esercitato pressioni su taluni imprenditori di Castelvetrano, per garantire
l’aggiudicazione di commesse per lucrose opere edilizie, a favore di società riconducibili ai Messina Denaro;
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Ha consolidato
i legami con esponenti del mandamento
di Brancaccio per la gestione di progetti
delittuosi comuni, quali rapine ed estorsioni, nel quadro di un generale
accordo tra le articolazioni mafiose, pianificato dai capi detenuti e
latitanti;
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Ha realizzato un traffico di sostanze
stupefacenti dall’Albania (nel cui ambito veniva eseguito un intervento di
riscontro con il sequestro di 12 kg. di hascisc a Torino), avviando contatti
diretti con esponenti dei cartelli colombiani per l’organizzazione di un’importazione
di cocaina dal Sudamerica.
Il provvedimento restrittivo rappresenta, pertanto,
un ulteriore e significativo intervento nel quadro della complessiva manovra
disposta dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo e finalizzata alla
cattura di Matteo Messina Denaro, mediante il progressivo depotenziamento dei
circuiti criminali e il depauperamento delle risorse economiche del sodalizio.
Palermo, 19 novembre 2014
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