Salvatore Coppola |
Un invito al sindaco di Trapani perché dedichi una piazza o una via
all’editore Salvatore Coppola scomparso esattamente un anno addietro
E’
trascorso un anno da quando l’amico “Licchia”, così si faceva chiamate
Salvatore Coppola, ci ha prematuramente lasciato. Un anno durante il quale il
suo ricordo non si è mai spento perché ad ogni manifestazione organizzata da
Libera la sua assenza è stata sempre sottolineata.. se ci fosse stato lui sarebbe
qui…tante volte questa frase è stata ripetuta non per segnare una assenza ma
semmai per sottolineare la presenza che ognuno di noi ha continuato ad
avvertire. L’editore inventore dei “pizzini della legalità” non può essere
scordato.
L’ho già
scritto ma lo voglio ripetere a poche ore dal primo anniversario della sua
morte, era il 30 ottobre 2013. Salvatore combatteva le mafie alla giusta
maniera, deridendole ma prendendo sempre maledettamente sul serio ogni
pericolo. I “pizzini della legalità” erano stati la sua risposta
ai “pizzini” scoperti nel 2006 nel covo di Montagna dei cavalli di
Corleone dove lo snidò la Squadra Mobile di Palermo diretta allora da Giuseppe
Gualtieri, oggi questore. I “pizzini della legalità” scritti da diversi autori
oggi costituiscono testimonianza unica a proposito di ricordi dolorosi e
speranze, Lui ha fatto da regista perché tutti assieme quei “pizzini della
legalità” potessero costituire in modo serio, ragionato esempi dell’”antimafia
della responsabilità”. Ancora oggi immagino che un giorno ci possa cadere
addosso magari per farci rinsavire nei momenti di difficoltà e amarezza “una
gran pioggia di questi pizzini della legalità”, così da potere andare
avanti facendo ammenda degli errori e progetti seri per l’oggi e il futuro,
immaginando ancora Licchia che con il suo sguardo ci possa promuovere, ci dica
“state facendo la cosa giusta”. che ogni giorno ci cada addosso per darci il
buongiorno, per farci andare avanti. Per domani non c’è nulla di organizzato
per il suo ricordo. Sono sicuro che a Licchia va bene anche così. Spero che il
ricordo possa esserci nei giorni a venire, magari incontrandoci senza tante
formalità nella piazzetta San Francesco dove di tanto in tanto ci si incontrava
con Licchia. O magari vedendoci alla Cantina Siciliana dell’amico Pino Maggiore
dove capitava che Licchia si presentava all’improvviso sapendo che sempre
avrebbe trovato degli amici con i quali parlare e discutere. Oggi però rivolgo
un appello oltre quello agli “amici” di Licchia perché presto tutti ci si possa
vedere per ricordarlo, rivolgo un appello al sindaco della città, Vito Damiano,
perché si possa garantire oggi e per sempre un concreto ricordo dell’editore
Salvatore Coppola dedicandogli una piazza, una via della città, magari del
centro storico. Sarà più facile così incontrare il sorriso di Licchia. Abbiamo
bisogno di questo sorriso!
http://www.alqamah.it,
29 ottobre 2014
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