Giovanni Orcel |
CAMPO. “L’ARTICOLO 18 PROVIENE DALLE BATTAGLIE DI
INIZIO NOVECENTO, PRECEDE LO STATUTO DEI LAVORATORI”
Palermo 14 ottobre 2014 - “Parlare oggi di Orcel significa ricordare le sue
battaglie per i diritti e per la legalità, per la crescita e per lo sviluppo.
Sono temi che vengono da molto lontano ma sono sempre attuali. Così come lo è
la battaglia sull’articolo 18. Il diritto alla libertà di non essere alla mercé
dei padroni precede lo statuto dei lavoratori degli anni
Settanta: proviene direttamente alle battaglie di inizio Novecento,
quelle portate avanti da dirigenti come Giovanni Orcel e Nicola Alongi,
assassinati entrambi dalla mafia e dagli agrari. Parliamo di un
secolo e mezzo di battaglie”, così ha dichiarato il segretario della Cgil di
Palermo Enzo Campo, stamattina, in corso Vittorio Emanuele, davanti alla
lapide intestata a Giovanni Orcel, il dirigente dei metalmeccanici ucciso
dalla mafia nel 1920, “costruttore di unità tra operai e
contadini”. Alla cerimonia hanno partecipato Umberto Santino,
presidente del centro Impastato e alunni e docenti dell’istituto
Regina Margherita. “L’articolo 18 deve essere modificato ma per
l’allargamento dei diritti a tutti i lavoratori non per la loro cancellazione –
ha aggiunto Campo - Noi siamo per le riforme ma in
senso progressista non per quelle conservatrici. I diritti
fondamentali non possono essere solo indennizzati. Il diritto
al lavoro, alla dignità, all’emancipazione dell’uomo non può essere
comprato”.
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