La linea
garantiva il trasporto degli studenti nei licei di Palermo. La Cgil: “la gente
aspetta anche i rimborsi da gennaio a maggio”. In corso una raccolta di firme
per presentare una diffida
Palermo
10 settembre 2014 – Rivolta a Misilmeri per la decisione del commissario
del Comune sciolto per mafia di interrompere la convenzione con la
Sicilbus che garantisce a tutti gli studenti la possibilità di frequentare gli
istituti superiori, che si trovano a Palermo. A causa dei tagli dallo
Stato, il Comune, che rimborsava il servizio calcolato
individualmente in base alle effettive presenze dei ragazzi a scuola, ha
comunicato nei giorni scorsi alla Cgil e a una rappresentanza dei genitori di
non poter più affrontare questa spesa. A rischio sono anche i rimborsi per la
spesa già anticipata dalle famiglie da gennaio a maggio 2014: il Comune è in
attesa di una variazione di bilancio. La Cgil ha organizzato un presidio presso la sua sede per accogliere le istanze
dei genitori: sono quasi un migliaio i ragazzi che frequentano i licei a
Palermo, inesistenti a Misilmeri.
Ieri si è tenuta la prima assemblea con
centinai di studenti presso la sede della Cgil: la gente è sul piede di guerra
e le famiglie hanno costituito un comitato di lotta chiamato “pro rimborso
abbonamenti” per reclamare il ripristino del servizio che può dare a tutti i
ragazzi la possibilità di frequentare le scuole. Un abbonamento costa 67 euro
al mese. Chi ha due figli, da gennaio a maggio ha speso 670 euro, sapendo
di avere diritto al rimborso. “L’assemblea organizzata
dalla Cgil ha deciso di inviare una lettera al prefetto di Palermo e ci
rivolgeremo a un legale per diffidare il Comune e chiedere il rimborso degli
abbonamenti pregressi - dice il segretario della Cgil di Misilmeri Marcello
Fascella - I cittadini non possono rinunciare a un servizio fondamentale
per il futuro dei figli: la scuola, l’istruzione e la cultura sono alla base
della nostra crescita e non possono subire dei tagli”.
Prima il Comune pagava per intero gli abbonamenti. Dal 2011
anticipano i soldi le famiglie. Il costo complessivo del servizio per il Comune
è di 340 mila euro, di cui 150 mila euro è il contributo dato dalla Regione.
Sabato in occasione della notte bianca, la sede della Cgil di
Misilmeri resterà aperta per promuovere una raccolta di firme da inviare al
prefetto di Palermo. “Le famiglie hanno subito un tracollo enorme in questi
anni: i due settore portanti di Misilmeri, edilizia e agricoltura, sono
in crisi. Il Comune di Misilmeri non può impedire alla gente di mandare i figli
a scuola: le somme per il servizio di scuolabus possono essere
stornate da altri capitoli di bilancio, e il servizio deve essere appannaggio
di tutti, a partire dalle famiglie più bisognose – dice Ennio Li Greci,
della segreteria Cgil di Palermo - Sul diritto allo studio e l’accesso
alla conoscenza non sono ammessi passi indietro: l’istruzione non può essere
garantita sono alle famiglie abbienti, negando il futuro agli altri. Oltretutto
la deflazione non intacca libri scolastici e accessori, che costano
sempre di più. I commissari risolvano il problema, non aspettino le
prossime elezioni”.
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