di Antonio Mazzeo
Entro la fine dell’anno la Marina militare
della Repubblica d’Algeria potrà estendere il suo raggio d’azione a tutto il
bacino mediterraneo e all’Africa occidentale. Nei giorni scorsi, presso lo
stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia), si è svolta la cerimonia di
consegna di una grande unità da guerra anfibia, la “Kalaat Beni-Abbes” che farà
da nuova ammiraglia della flotta della Marina algerina. L’imbarcazione è nata
dall’evoluzione tecnologica delle unità da sbarco e supporto logistico della classe
“San Giusto”, in dotazione della Marina militare italiana; ha una lunghezza di
143 metri, una larghezza di 21,5 metri e un dislocamento a pieno carico di
8.800 tonnellate.
A una velocità di crociera superiore ai 20 nodi, la nuova
nave ammiraglia potrà trasportare oltre 600 persone (152 membri d’equipaggio,
12 addetti al servizio volo e 430 marines), 15 carri armati o 30 tank blindati
leggeri e 5 elicotteri da combattimento di medie dimensioni. La “Kalaat
Beni-Abbes” dispone di un ponte di volo con due punti di atterraggio per
elicotteri, a prua e a poppa, ed è attrezzata con un ospedale da 60 posti letto
e diverse sale operatorie, per operare come supporto sanitario alle truppe.
All’interno dell’unità è presente un bacino allagabile che può alloggiare un mezzo
da sbarco di pronto intervento lungo 20 metri e pesante 30 tonnellate, su cui
possono essere imbarcati 140 uomini o un carro armato pesante; altre due
imbarcazioni di pari dimensioni possono viaggiare fissate sul ponte garage, ed
essere movimentate attraverso un carroponte. Il sistema d’armamento, prodotto
anch’esso in Italia da aziende del gruppo Finmeccanica, include i missili
antiaerei a corto raggio Aster 15 (MBDA-Thales-Finmeccanica) e i cannoni OTO
Melara da 25 e 76 mm. Le apparecchiature elettroniche includono il radar EMPAR
prodotto da Selex ES (altra impresa italiana del gruppo Finmeccanica), il
sistema di rilevamento e guerra elettronica SCLAR-H (OTO Melara) e il sistema
di gestione combattimento “Athena-C” (Selex ES).
L’unità da guerra è stata commissionata
nel 2011 dal Ministero della difesa algerino a Orizzonte Sistemi Navali
(società controllata da Fincantieri e partecipata da Selex ES) ed è stata
realizzata per un buon 90% negli stabilimenti Fincantieri di Muggiano e
Riva Trigoso (Sestri Levante). Responsabile dell’integrazione dei sistemi di
bordo è stata la Seastema SpA, società con sede a Genova operante nella
progettazione, sviluppo e realizzazione di sistemi di automazione integrata in
ambito navale, creata nell’ambito di una joint venture paritetica tra
Fincantieri e la holding svizzera ABB. Oltre alla costruzione della “Kalaat
Beni-Abbes”, Fincantieri ha coordinato la produzione nel cantiere navale
algerino di Mers El Kebir (città del nord-ovest nei pressi di Orano) delle tre
unità da sbarco minori Landing Craft Vehicle Personnel – LCVP,
trasportabili dalla nave ammiraglia. Il valore della commessa è stato stimato
in 400 milioni di euro circa, più il costo dei cinque elicotteri AW101 che la
Marina militare algerina ha ordinato ad AgustaWestland (Finmeccanica).
La decisione algerina di commissionare
all’Italia la costruzione della grande unità da guerra è il frutto di un
sapiente e spregiudicato pressing promozionale orchestrato congiuntamente dai
manager di Fincantieri, dal governo italiano guidato al tempo da Romano Prodi e
dai massimi vertici della Marina militare. Nel novembre del 2007, il complesso
militare-politico-industriale italiano organizzò una trasferta in Algeria della
nave da sbarco “San Giusto”, con a bordo assetti anfibi del Reggimento San
Marco ed elicotteri da guerra antisommergibile “Sikorsky SH-3D”; in tale
occasione fu organizzata, a favore degli osservatori delle forze armate
algerine, una dimostrazione delle capacità anfibie dell’unità navale, degli
elicotteri e dei veicoli dei marò imbarcati. A guidare la delegazione italiana
ad Algeri, c’era il sottosegretario alla Difesa, Lorenzo Forcieri, senatore
ligure eletto nelle liste dei Democratici di sinistra-Ulivo, poi presidente Pd
dell’Autorità portuale di La Spezia.
La Marina militare ha offerto il suo
importante contribuito all’affaire, fornendo il supporto logistico e
l’addestramento dell’equipaggio algerino. “Questo progetto ha visto la luce
nell’ambito di un ampio e innovativo programma di cooperazione
italo-algerina che attribuisce, alla Marina Militare Italiana, un pieno e
diretto coinvolgimento nell’addestramento del primo equipaggio”, riporta il
comunicato stampa emesso dal Ministero della Difesa il 17 gennaio 2014, in
occasione del varo dell’unità da sbarco, evento che era stato posticipato di un
mese a causa di un incidente mortale accaduto nello stabilimento
Fincantieri di Riva Trigoso a un ufficiale della società di rimorchiatori
incaricata di assistere la “Kalaat Beni-Abbes”.
Dall’ottobre 2013 ad oggi, la Marina
italiana ha gestito intensi cicli addestrativi a favore di 190 militari
algerini. Le attività sono state svolte presso il Centro di Addestramento
Aeronavale della Marina Militare (MARICENTADD) di Taranto e presso l’Ufficio
Allestimento e Collaudo Nuove Navi (MARINALLES) di La Spezia. A fine novembre,
l’unità da guerra algerina sarà trasferita a sud di Taranto per svolgere una
prima missione in mare aperto e le esercitazioni a fuoco con i cannoni OTO
Melara da 76 mm. Nel primo semestre 2015 alcuni ufficiali algerini saranno ospiti
a Taranto del Centro di simulazione al combattimento della Marina militare,
mentre un altro gruppo di militari algerini sarà addestrato presso la base
navale di La Spezia. Nella città ligure ci si avvarrà inoltre delle
strutture disponibili presso la “Fincantieri Training Academy”, un progetto
nato per iniziativa della holding italiana della cantieristica e della Marina
militare, destinato alla formazione del personale di bordo delle unità in via
di consegna. “Il crescente impegno nell’assistenza tecnica ed addestrativa alla
Marina Algerina presso l’industria nazionale si aggiunge alle attività già
supportate da MARINALLES La Spezia nell’ambito delle cooperazioni
internazionali (Iraq, Kenya, Russia, India, Finlandia, Emirati Arabi Uniti)”,
spiega il Ministero della Difesa. “L’impegno della Marina Militare ha per molti
aspetti un carattere innovativo nel mondo delle costruzioni navali,
rappresentando un esempio prima unico e vincente delle sinergie che Industria e
amministrazione della Difesa possono mettere a disposizione del Sistema
Paese italiano. Il settore addestramento marine estere costituisce una
preziosa risorsa, poiché l’aggiunta di un pacchetto addestrativorende
l’offerta di costruzioni di nuove navi molto più appetibile, accrescendo
notevolmente la competitività della cantieristica nazionale”.
Le autorità militari algerine hanno fatto
sapere di voler ordinare anche un’unità cacciamine ai cantieri Intermarine di
Sarzana (La Spezia), affidando ancora una volta l’addestramento dell’equipaggio
alla Marina italiana. Algeri si conferma un ottimo cliente anche per
Finmeccanica. Oltre agli AW101 che saranno imbarcati sulla “Kalaat
Beni-Abbes”, nell’agosto 2012 la Marina algerina ha ordinato ad AgustaWestland
sei elicotteri Super Lynx 300 da destinare alle due fregate
lanciamissili della classe “Meko A200” acquistate in Germania. I Super Lynx non
saranno però prodotti in Italia, bensì a Yeovil (Gran Bretagna). Altri quattro
elicotteri Super Lynx Mk 130 e sei AW101 Mk 610 Merlin sono
stati consegnati alle forze armate algerine tra la fine del 2010 e l’inizio
2011. Secondo quanto pubblicato recentemente dal periodico Air Forces
Monthly, le autorità algerine sarebbero intenzionate ad affidare ad
AgustaWestland la produzione di un’ottantina di elicotteri AW101 e AW109 da
destinare ai reparti militari, di polizia e della Gendarmeria nazionale.
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