Carlo Alberto Dalla Chiesa |
Domani,
a seguire, alle ore 12, presso la Camera del Lavoro, in via
Meli 5, si terrà una CONFERENZA
STAMPA per presentare le iniziative del sindacato nel campo dei beni
confiscati. Si parte dal dibattito “Corleone
ricorda Carlo Alberto Dalla Chiesa” che si terrà domani pomeriggio a partire dalle 18.30 presso il
complesso San Ludovico di Corleone e si
prosegue con la visita del giorno successivo degli esponenti del sindacato sui
terreni del corleonese confiscati a Cosa Nostra gestiti dalla cooperativa
“Lavoro e non solo”, che cura la
lavorazione di 300 ettari
e in questo momento è impegnata nella produzione di pomodori e vigneti. Sarà
l’occasione per tracciare un bilancio dei primi 10 anni di attività di lavoro
nei campi, che hanno portato a Corleone 8mila giovani volontari provenienti da
tutt’Italia.
Al dibattito, al quale partecipano la Cgil di Palermo, la Cgil nazionale, il Comune,
l’Arci, la cooperativa Lavoro e Non solo, il Cidma, promosso per ricordare la figura di Dalla
Chiesa, che iniziò il suo impegno in Sicilia da giovane capitano della caserma
dei carabinieri di Corleone, si farà
il punto sull’uso sociale dei beni confiscati e sullo stato di applicazione
delle leggi in materia, dalla La Torre in poi. Da Corleone è partita la mobilitazione che ha portato nel ’96 alla legge 109 sui
beni confiscati alla mafia e alla loro restituzione alla comunità per fini
sociali e produttivi. Con l’occasione la Cgil ribadirà la solidarietà a don Luigi Ciotti,
in seguito alla notizia delle minacce di morte pronunciate durante la sua
detenzione dal boss Salvatore Riina: la comunità corleonese è strettamente legata
alla figura di don Luigi Ciotti e di Libera, associazione che ha dato impulso
alla nascita dei consorzi che hanno immesso nel circuito dell’economia legale i
beni confiscati ai boss corleonesi e dato occupazione a centinaia di giovani. “Il mondo del lavoro non abbandonerà mai chi
è in prima fila per contrastare con
parole e con azioni la criminalità organizzata - dichiara
il segretario generale della Cgil di Palermo Enzo Campo - La
Cgil è interessata a fare un bilancio generale sull’uso
sociale dei beni confiscati, per capire come in tutti i settori, da quello
agricolo, a quello delle costruzioni, dal terziario alla pubblica
amministrazione, sia possibile rigenerare e realizzare imprese legali, che abbiano rescisso ogni
legame del passato con clientele, affari e potentati. Non esiste una ricetta unica: partendo dalle
esperienze positive in atto, caso per caso, sarà possibile valutare se gli strumenti utilizzati
abbiano favorito impegno ed educazione
sociale e l’opportunità di emancipazione attraverso un lavoro legale”.
E spiega la segretaria confederale Gianna
Fracassi: “Il ricordo e la commemorazione di Dalla Chiesa, ucciso dalla
mafia insieme alla moglie trentadue anni fa, assume quest'anno un significato
di grande rilevanza se associato alle parole di Totò Riina. La notizia delle
minacce a Don Ciotti, infatti, dimostra ancora una volta come la mafia si senta
in 'pericolo', con la confisca dei beni, ogni volta che viene colpita al cuore
dei propri interessi. L'intuizione di Pio La Torre si rivela così, ancora oggi e a distanza di
tanti anni, di grande valore. Ed è per questo che, oltre alla solidarietà e
oltre alla commemorazione, invitiamo il Parlamento ad accelerare decisioni
forti nel contrasto alla criminalità organizzata, a partire dal tema dei beni e
delle aziende confiscate. La legge di iniziativa popolare 'Io riattivo il
lavoro' che ci ha visto promotori può essere un'efficace risposta: un gesto
concreto e non solo un attestato di solidarietà".
Dalla Chiesa nel '49 a Corleone |
Al dibattito di
domani pomeriggio presso il complesso San Ludovico, coordinato dal segretario
della Camera del Lavoro di Corleone Dino Paternostro, partecipano il sindaco di
Corleone Lea Savona, il presidente del Cidma Marcello Barbaro, il presidente
della coop Lavoro e non solo Calogero
Parisi, il dirigente nazionale Arci Alessandro Cobianchi, il segretario Cgil
Palermo Enzo Campo, la segretaria nazionale Gianna Fracassi.
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