Giovani volontari sui campi di lavoro antimafia a Corleone |
Palermo
23 settembre 2013 – Si è costituito oggi presso la Cgil di Palermo un
coordinamento sui beni confiscati alla
mafia. Ne fanno parte il gruppo dirigente di Palermo, i segretari delle categorie e i segretari delle 8 Camere
del Lavoro della provincia di Palermo.
L’esigenza è di dotare il sindacato di una cabina di regia confederale per elaborare una visione
collettiva delle vertenze in corso, partendo dalle esperienze maturate in questi
anni presso le singole categorie della Cgil. “Occorre una visione d’insieme. In questi anni
la Cgil di Palermo - dichiara il segretario generale della Cgil di Palermo Enzo
Campo - è stata punto di riferimento
nella difesa dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla
mafia. Il fenomeno ha riguardato in
particolare alcune nostre categorie: gli edili, la Filcams che ha seguito il 45
per cento delle vertenze che hanno riguardato il terziario, la Fiom, la Flai, la Funzione
pubblica, i trasporti. Ma potrebbe allargarsi alle altre”. “In alcune
vertenze-simbolo che seguiamo da
dieci anni, come quelle delle aziende dell’ex gruppo Aiello di Bagheria, sono tre le
categorie che interferiscono: gli edili,
i metalmeccanici che il comparto sanità.
Per questo – aggiunge Enzo Campo– è necessario trovare una sintesi tra
le varie esperienze e una modalità di
lavoro condivisa tra tutte le categorie per governare con competenza il
settore. Le tipologie delle aziende sotto esame sono differenti: bisogna muoversi dalla peculiarità di ciascuna realtà, considerando i singoli
contesti, le difficoltà, anche quelle
riscontrate nel rapporto con gli amministratori giudiziari, le esigenze di
mercato, le aspettative e i diritti dei
lavoratori delle aziende bonificate. E considerare che oggi su 82 comuni della
provincia di Palermo, 52 sono ormai i territori interessati ai provvedimenti di
sequestro e confische”.
Tra
le situazioni più delicate affrontate dal sindacato c’è quella paradossale dell’Ati Group che, dopo la
confisca del dicembre scorso e lo scorporo dei beni dall’azienda, è entrata in
crisi di liquidità e il 30 settembre
sarà messa in liquidazione. All’esecutivo della Cgil provinciale, che ha
deliberato la costituzione dell’organismo, era presente il responsabile del
Dipartimento legalità e sicurezza della Cgil nazionale Luciano Silvestri, che
ha illustrato le iniziative della Cgil nazionale impegnata nella battaglia a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare
“Io riattivo il lavoro” presentato in Parlamento. Legge che intende apportare alcune proposte
migliorative alla legge 159 del 2011, come il fondo di rotazione a disposizione delle aziende, per evitare che
arrivino alla confisca già fallite, il sostegno al reddito e l’utilizzo di
ammortizzatori sociali. Nelle prossime settimane la Cgil elaborerà un insieme
di proposte di cui discuterà il
direttivo provinciale, convocato per il prossimo 3 ottobre, e che saranno oggetto di
approfondimento a un seminario in programma il 14 ottobre con magistrati, amministratori giudiziari,
Agenzia dei beni confiscati.
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