mercoledì, settembre 24, 2014

Cgil Palermo. Nasce un coordinamento per i beni confiscati alla mafia



Giovani volontari sui campi di lavoro antimafia a Corleone
ALLA CGIL DI PALERMO NASCE UN COORDINAMENTO PER I BENI CONFISCATI. CAMPO: “UNA CABINA DI REGIA UNICA PER AFFRONTARE LE VERTENZE DELLE AZIENDE SEQUESTRATE, CHE ORMAI RIGUARDANO QUASI TUTTE LE CATEGORIE”.
Palermo 23 settembre 2013 – Si è costituito oggi presso la Cgil di Palermo un coordinamento  sui beni confiscati alla mafia. Ne fanno parte il gruppo dirigente di Palermo, i segretari delle  categorie e i segretari delle 8 Camere del  Lavoro della provincia di Palermo.
L’esigenza è di dotare il sindacato di una cabina di regia confederale per elaborare  una visione  collettiva delle vertenze in corso,  partendo dalle esperienze maturate in questi anni presso le singole categorie della Cgil.  “Occorre una visione d’insieme. In questi anni la Cgil di Palermo - dichiara il segretario generale della Cgil di Palermo Enzo Campo -  è stata punto di riferimento nella difesa dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla mafia.  Il fenomeno ha riguardato in particolare alcune nostre categorie: gli edili, la Filcams che ha seguito il 45 per cento delle vertenze che hanno riguardato il  terziario, la Fiom, la Flai, la Funzione pubblica, i trasporti. Ma potrebbe allargarsi alle altre”.  “In alcune   vertenze-simbolo che seguiamo da dieci anni,  come quelle delle aziende  dell’ex gruppo Aiello di Bagheria, sono tre le categorie che interferiscono:  gli edili, i metalmeccanici che il comparto sanità.  Per questo – aggiunge Enzo Campo– è necessario trovare una sintesi tra le varie esperienze e  una modalità di lavoro condivisa tra tutte le categorie per governare con competenza il settore. Le tipologie delle aziende sotto esame sono differenti:  bisogna muoversi dalla peculiarità  di ciascuna realtà, considerando i singoli contesti, le difficoltà,  anche quelle riscontrate nel rapporto con gli amministratori giudiziari, le esigenze di mercato, le  aspettative e i diritti dei lavoratori delle aziende bonificate. E considerare che oggi su 82 comuni della provincia di Palermo, 52 sono ormai i territori interessati ai provvedimenti di sequestro e confische”.
     Tra  le situazioni più delicate affrontate dal sindacato c’è quella  paradossale dell’Ati Group che, dopo la confisca del dicembre scorso e lo scorporo dei beni dall’azienda, è entrata in crisi di liquidità e   il 30 settembre sarà messa in liquidazione. All’esecutivo della Cgil provinciale, che ha deliberato la costituzione dell’organismo, era presente il responsabile del Dipartimento legalità e sicurezza della Cgil nazionale Luciano Silvestri, che ha illustrato le iniziative della Cgil nazionale  impegnata nella battaglia a sostegno  del disegno di legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro” presentato in Parlamento. Legge che  intende apportare alcune proposte migliorative alla legge 159 del 2011, come il fondo di rotazione  a disposizione delle aziende, per evitare che arrivino alla confisca già fallite, il sostegno al reddito e l’utilizzo di ammortizzatori sociali. Nelle prossime settimane la Cgil elaborerà un insieme di proposte  di cui discuterà il direttivo provinciale, convocato per il  prossimo 3 ottobre, e che saranno oggetto di approfondimento a un seminario in programma il 14 ottobre  con magistrati, amministratori giudiziari, Agenzia dei beni confiscati.

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