mercoledì, luglio 23, 2014

La Cgil di Palermo: sostegno ai lavoratori del Petrochimico di Gela


Palermo 23 luglio 2014 - Approvato all’unanimità dal comitato direttivo della Cgil di Palermo un ordine del giorno, presentato dalla Fiom,  di solidarietà e sostegno alle lotte dei lavoratori del Petrolchimico di Gela in vista della manifestazione del 28 luglio. Il comitato direttivo di Palermo impegna la segreteria della Camera del lavoro  affinché si intraprendano, in sinergia con  le strutture del comparto industriale,  opportune iniziative sindacali nei confronti delle istituzioni locali e nazionali per  determinare  un cambio di passo rispetto alle politiche industriali pubbliche e private.  
«Il settore industriale a Palermo e in Sicilia  è stato interessato da processi di ristrutturazione e di riorganizzazione che ne hanno determinato  un ridimensionamento del tessuto industriale e conseguentemente  dell’occupazione. I grandi gruppi nazionali nei processi di riorganizzazione e ristrutturazione - è scritto nell’ordine del giorno - hanno scelto di dismettere o di ridimensionare gli insediamenti industriali presenti nel nostro territorio. Il caso della Fiat di Termini Imerese è il caso più eclatante: l’azienda ha deciso di dismettere l’attività e il processo di reindustrializzazione stenta a partire determinando  grande incertezza tra i lavoratori che vivono una condizione di disagio in quanto da diversi anni  si trovano in cassa integrazione e ad oggi non c’è  una prospettiva certa di ripresa lavorativa». «Stessa condizione - continua il documento- vivono centinaia di lavoratori della nostra provincia. I  lavoratori metalmeccanici della Fiat, della Keller, dell’Ansaldobreda,  dell’Italtel, di Telespazio e del Cantiere navale sono in lotta per fermare i licenziamenti, i  tentativi di dismissione e  per determinare processi di rilancio industriale di settori importanti  e strategici sul piano produttivo e socio economico». «Su tale situazioni - conclude la nota - pesano sicuramente la mancanza di politiche industriali del governo nazionale e del governo regionale: quest’ultimo nelle vertenze che riguardano il nostro territorio non ha saputo o non ha voluto assumere  un ruolo positivo nelle tante vertenze aperte al Mise». In questa situazione si inquadra, secondo la Cgil,  la  scelta dell’Eni di dismettere il petrolchimico  di Gela. Scelta, con il conseguente licenziamento di 3000 addetti, giudicata,  «inaccettabile» dal punto di vista sociale ed economico.

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