mercoledì, luglio 16, 2014

Corleone, confessione schok: una donna ha nascosto per due anni il cadavere di un anziano!

CORLEONE – Ha trovato morto in casa un anziano, che lei regolarmente assistiva e del quale percepiva per delega la pensione, ma non ne ha denunciato la morte. Anzi, dapprima lo ha tenuto 10 giorni a casa, poi lo ha trasportato nottetempo in campagna e gli ha dato sepoltura, continuando ogni mese a percepirne regolarmente la pensione. Dopo quasi 2 anni, però, la sua coscienza non ce l’ha fatta più a reggere il peso di quella situazione ed è crollata nello studio dell’avvocato Antonio Di Lorenzo. «Mi ha confessato tutto ieri sera – dice il legale -  ed io ho subito chiamato la Polizia. Insieme alle forze dell’ordine, siamo andati sul luogo dove era stato seppellito l’anziano signore, mentre stamattina si procederà alla rimozione del cadavere». Protagonista di questa macabra storia, frutto di grave degrado sociale, è Antonella Di Mattia, una corleonese cinquantenne in serie difficoltà economiche. L’anziano trovato morto si chiama Antonino Cutrò, 87 anni, ed è originario di Bivona, un paese in provincia di Agrigento.
L’appezzamento di terreno dove la Di Mattia avrebbe seppellito “u zu ciccu” – come lo chiamavano in paese - si trova in contrada “Piano di Corte”. Stamattina, su disposizione della Procura della Repubblica di Termini Imerese, competente per territorio, la polizia sta già procedendo al recupero del cadavere, che si trovava seppellito in una buca poco profonda, per essere sottoposto a tutti i necessari accertamenti medico-legali. Si tratterà di capire le cause del decesso, che, stante alla confessione della Di Mattia, dovrebbero essere naturali. Resta sicuramente a carico della donna il reato di occultamento di cadavere e di truffa all’Inps per avere continuato indebitamente a percepire la pensione dell’anziano. «I giudici, però, dovranno tenere conto della confessione spontanea della mia assistita, che rappresenta un evento significativo, specie in una realtà difficile come quella di Corleone, dove non si può dire che ci sia l’abitudine a confessare reati».        

D.P.

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