Placido Rizzotto |
Verrà intitolata a Placido Rizzotto l’area verde di via Montelungo, a Piacenza. Un segno di riconoscenza da parte del comune emiliano che domani, alle ore 10,30, grazie alla collaborazione tra l’associazione Libera e la Cgil, intitolerà uno spazio al sindacalista siciliano assassinato dalla mafia sessantasei anni fa. “Sono contento che il nome di Placido Rizzotto stia diventando patrimonio di tutta Italia e non solo di Corleone o della Sicilia – ha detto a SiciliaInformazioni, il nipote del sindacalista, omonimo.
L’evento, organizzato da Antonella Liotti di Libera di Piacenza in
collaborazione con la CGIL, renderà così omaggio al sindacalista siciliano,
nome simbolo della lotta contro la criminalità organizzata che si era ribellato
al sistema di potere della mafia che opprimeva i lavoratori e li assumeva
soltanto su raccomandazione. ‘Quello dei sindacalisti è stato il primo
movimento antimafia che si è mosso nei fatti per recuperare i valori
del lavoro e dei cittadini” – ha dichiarato Placido Rizzotto.
Aveva 34 anni Placido quando il 10 maggio 1948 è stato rapito e ucciso
nella campagna di Corleone. Le indagini sull’omicidio di Rizzotto erano state
condotte dall’allora capitano dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e
avevano portato all’arresto di Vincenzo Collura e Pasquale Criscione, che, in
seguito, avevano confessato di aver rapito Rizzotto insieme a Luciano
Liggio. Vincenzo Collura aveva confessato che era stato lo stesso Luciano
Liggio ad aver gettato il corpo di Rizzotto nelle foibe di Rocca Busambra, dove
il 7 settembre 2009 sono stati trovati i resti riconosciuti come quelli del
sindacalista.
“Sono trascorsi sessantasei anni dalla morte di mio zio e posso affermare
che l’azione dei sindacalisti era un’antimafia dei fatti e non solo proclamata
– ha detto Placido Rizzotto -. Oggi l’antimafia la si può intendere in
tanti modi, anche attraverso le celebrazioni. Anche se, senza
generalizzare, non credo debba limitarsi solo a queste. Antimafia deve essere
celebrata ogni giorni, ma nei gesti e nelle scelte quotidiane”.
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