LA FILLEA: “CHIEDIAMO CHE SU 10 OPERAI
ASSUNTI NEI CANTIERI DI PALERMO ALMENO 3 SIANO EDILI DISOCCUPATI PALERMITANI”.
I MANIFESTANTI IN ATTESA DI INCONTRO CON EMILIO ARCURI: CHIEDONO IL RISPETTO
DEL PROTOCOLLO SIGLATO ANCHE CON L’ANCE
Palermo 16 giugno 2014 – Un gruppo di una
ventina di operai del comitato edili disoccupati della Fillea Cgil sta protestando davanti
a palazzo delle Aquile. In attesa di essere ricevuti dal vice sindaco Emilio
Arcui, gli operai hanno “occupato” la fontana di piazza Pretoria.
“Al Comune
chiediamo l’applicazione del protocollo siglato con l’amministrazione e l’Ance
a ottobre, che prevede di riservare una quota di circa il 30 per cento alla
manodopera palermitana nei cantieri che si aprono a Palermo – dichiara Piero
Ceraulo, rappresentante della Fillea Cgil di Palermo – Da ottobre il Comune non
ha dato risposte: il protocollo è inapplicato. Nelle gare di somma urgenza in
corso per lavori di manutenzione nel centro storico, spesso appaltati in
forma diretta ad imprese della provincia, gli edili palermitani continuano a
essere tagliati fuori. Noi chiediamo che su 10 operai chiamati al lavoro almeno
3 siano di Palermo, Serve una risposta immediata: c’è un problema di tenuta
sociale”.
Due settimane fa il
comitato, in maniera spontanea, aveva occupato l’aula Rostagno del
Comune. Il sindacato, che era intervenuto a sostegno degli operai,
aveva chiesto l’apertura di un tavolo e un incontro. La Fillea
chiede al Comune una riunione in cui siano invitate tutte le imprese che
lavorano nei cantieri della città per dare una risposta occupazionale agli
edili palermitani, che continuano a essere esclusi malgrado un
protocollo siglato proprio per garantire ai locali, per i lavori appaltati dal
Comune di Palermo, una pari opportunità.
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