Maurizio Pascucci |
“Fuori i mafiosi dalle confraternite”, ha detto l’arcivesco di Monreale monsignor Michele Pennisi. Una bella notizia che onora l’impegno diffuso e condiviso di tanti cittadini onesti che vivono nel Corleonese. Anni fa il Cardinale Ruffini, in quegli stessi territori, affermava che la mafia era un invenzione dei comunisti per contrastare il partito di potere, la DC. C’è un cambiamento in corso in quelle stesse comunità locali, probabilmente un percorso a velocità ridotta. Ma la sua direzione è chiara. Necessita animare, far emergere, sostenere e condividere questo movimento culturale di Liberazione dalla tirannide mafiosa. I Campi antimafie Liberarci dalle Spine della Cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone, promossi da Arci, Cgil, Spi Cgil e Flai Cgil hanno anche questa missione da compiere. Pensiamo che sia utile ma non determinante specializzarsi negli interventi di volontariato, ma invece svolgere una spinta propulsiva di volontà di cambiamento sociale in quei territori dove la mafia spesso è più forte dello Stato.
Ragazzi e ragazze di oggi e di ieri che saldano un bel patto generazionale facendo Resistenza Popolare, animando comunità locali alla ricerca della loro libertà. La scelta dell’Arcivesco di Monreale avrà le sue difficoltà nell’applicazione della direttiva. Io sono convinto che necessiti essere protagonisti nel sostenere questa scelta importante e rivoluzionaria per il territorio corleonese. Molti di noi hanno legami deboli o episodici con l’impegno della Chiesa, ma questo ci deve rafforzare nell’unire le forze e far emergere le diversità come un grande valore. Dobbiamo essere in tanti a vivere il cambiamento; solo così potremmo far prevalere una domanda senza se e senza ma: “Ma tu da che parte stai?”
Maurizio
Pascucci
Coordinatore Progetto Liberarci dalle Spine
Coordinatore Progetto Liberarci dalle Spine
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