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L'intervento dell'assessore Barbaro |
CORLEONE - Una seduta convulsa quella del consiglio comunale di ieri sera. L'argomento all'ordine del giorno ha preoccupato molto i consiglieri comunali ed ha attirato anche l'interesse dei cittadini, che hanno presenziato ai lavori. Nessun dubbio che i motivi per convocare una seduta straordinaria ed urgente del consiglio c'erano tutti, tanto che la relativa delibera è stata votata all'unanimità. Le divisioni sono nate quando si è passati nel merito della questione, nel merito cioè dei "rilievi del Collegio dei Revisori dei Conti relativi agli atti deliberativi della Giunta Comunale nn. 266 e 267 dell'11.12.2013, nonchè dell'ordinativo contrattuale prot. n. 333/2013 del 13 gennaio 2014". I revisori hanno ipotizzato per il sindaco Lea Savona, la sua giunta e i vertici burocratici del Comune un atto d'accusa pesantissimo: danno erariale. Assente il sindaco (si dice che sia andata a S. Pietroburgo, in Russia, insieme all'assessore Calogero Di Miceli), a difendere l'operato dell'amministrazione comunale ci ha provato l'assessore Marcello Barbaro. Ma ha fatto subito un clamoroso autogol.
Ha ammesso, cioè che la giunta non aveva il potere di adottare le delibere 266 e 267, che invece li avrebbe dovuto trattare il consiglio comunale. Quindi, i due atti sono illegittimi, anche se - ha detto compiaciuto Barbaro - producono lo stesso gli effetti perchè nessuno li ha impugnati davanti al TAR nei 60 giorni previsti dalla legge.
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Il verbale dei revisori (clicca sull'immagine per ingrandire) |
Una furbata o una catena di colossali incompetenze? Seguiamone l'iter. Il responsabile del settore finanziario ha proposto le due delibere alla giunta, attestandone la competenza (ha attestato il falso o non lo sapeva?), il vicesegretario apponeva il visto di regolarità amministrativa (ha dato l'ok ad un atto illegittimo o anche lui ne ignorava l'illegittimità?), la giunta al gran completo (il sindaco Savona, il vicesindaco di allora Ciro Schirò e gli assessori Marcello Barbaro, Giuseppe Giandalone e Calogero Di Miceli) le adottava (consapevole di non avere i poteri o anch'essa ignorante?). Fatto sta che gli atti hanno fatto la loro strada e secondo i revisori (tutti stimati professionisti) hanno anche provocato seri danni al comune. Barbaro ha detto di no. Ha sostenuto cioè che che la nuova società addirittura fa risparmiare l'ente. Una tesi sostenuta anche dal dott. Fabio Termine, responsabile del settore economico-finanziario del comune. Il dott. Antonino Sciacchitano prima e il dott. Leoluca Scalisi dopo hanno invece ribadito puntigliosamente la posizione del collegio dei revisori. Chi ha torto e chi ha ragione?
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Il verbale dei revisori (clicca sull'immagine per ingrandire) |
Non potrà certo "certificarlo" il consiglio comunale che non ha le competenze tecniche per farlo. Il dibattito di ieri sera stava mettendo in luce le diverse opinioni. Erano intervenuti i consiglieri Salvatore Schillaci e Vincenzo Labruzzo, stava parlando il consigliere Pio Siragusa, quando il presidente Gambino ha dovuto sospendere la seduta per cinque minuti, perchè i consiglieri Vincenzo Labruzzo e Gaetano Lupo della "cordata" del sindaco lo interrompevano continuamente con urla e improperi. Un clima molto teso, tesissimo, come da tempo non se ne vedeva in consiglio comunale. Evidentemente, qualche nervo scoperto qualcuno (o più di uno l'aveva...). Dopo cinque minuti, alla ripresa dei lavori, proprio i consiglieri Labruzzo e Lupo chiedevano la verifica del numero legale. Fatta la conta, i consiglieri in aula erano 10 su venti e veniva meno il numero legale. Tutto rinviato a stasera alle 19,30, quindi... (dp)
1 commento:
Ieri sembrava il consiglio comunale di un paesino del Burundi.Mi ha colpito la freddezza del ragioniere nel parlare di cifre. Incurante di chi non puo' pagare la Tarsu rapina. Mi vergogno di essere corleonese.
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